Il riarmo tedesco farà della Germania la terza potenza mondiale?

L'annuncio più importante riguarda Berlino e il suo futuro riarmo.

Il Cancelliere Scholz annuncia che la Germania è pronta a portare il budget militare al 2% del PIL. Anche Angela Merkel fece dichiarazioni simili, ma se Berlino questa volta fa sul serio, ci saranno implicazioni considerevoli.

Il cancelliere socialdemocratico Scholz afferma che “viviamo una svolta epocale. Dobbiamo investire molto di più nella nostra sicurezza.”

La Germania volta pagina. È la rivoluzione bellica tedesca potrebbe essere il tassello più importante di un quadro europeo che si sta rapidamente adeguando ad una atroce guerra scoppiata ai suoi confini orientali.

Dopo due conflitti mondiali scatenati nel secolo scorso, Berlino ha deciso per tre quarti di secolo di rimanere un pacifico alleato filoamericano. Ma ieri, il cancelliere ha spazzato via la lunga riluttanza tedesca e ha promesso una serie di impegni concreti, storici. Anche a livello europeo. Questa decisione è stata presa nel Bundestag, mentre a pochi metri di distanza 500.000 persone sfilavano per le vie di Berlino chiedendo la fine della guerra in Ucraina.

Se la spesa per la difesa tedesca raggiungesse il 2%, La Germania diventerebbe il terzo paese al mondo per budget militare assoluto. Un balzo gigantesco rispetto all'attuale 1,5%.

Le decisioni di Berlino sono anche un segnale verso la Francia, impegnata nel suo semestre di Presidenza europea a dare un forte impulso al cosiddetto compasso strategico per la difesa europea. Questa scelta costituisce una svolta storica non solo per la Germania ma anche per il partito socialdemocratico più antico del mondo, la Spd.

A partire dall'anno prossimo la Germania si doterà di un fondo di investimenti di cento miliardi di euro per lo sviluppo del proprio strumento militare.

La cifra che la Germania promette di spendere fa sorgere però un dubbio: in quale direzione andrà quel budget?

Le principali potenze militari hanno forze armate che si basano o su una Marina molto sviluppata o su ingenti forze corazzate. Marina e complesse divisioni corazzate sono asset militari chiaramente offensivi, che stonano con la politica estera pacifica della Germania.

Un'alternativa sarebbe quella di dotarsi di un comparto missilistico estremamente sviluppato, un unicum in Europa, ma questo terrorizzerebbe ancora di più i suoi vicini. Berlino intende così dotarsi di nuovi Eurofighter e di rinnovati aerei Tornado, i quali potranno essere armati con testate nucleari e droni di ultimissima generazione.

Investire così pesantemente nelle forze aeree e corazzate senza portare avanti una politica estera attiva risulterebbe però fortemente controproducente.

Inoltre, gli apparati legati alla difesa guadagnerebbero importanza a scapito di quelli civili, ergo, la postura strategica ne risulterebbe alterata.

Attualmente, la Marina militare tedesca conta 16.000 effettivi, quasi metà rispetto a quella italiana e nessuna portaerei o nave d'assalto. Per quel che riguarda le forze di terra, parliamo di un totale di 300 carri armati da battaglia, 1/10 di quelli attualmente a disposizione della Russia. 

Per arrivare al target stabilito la Germania dovrebbe scegliere di dotarsi di asset imponenti, ma sarebbe una posizione complicata. Con una popolazione anziana e pacifista questi nuovi obbiettivi potrebbero determinare una asimmetria sostanziosa tra l’apparato militare e l’inclinazione della collettività germanica (fattore umano tedesco fortemente alterato dal pacifismo antinazista).

Di certo molti in Europa non ne sarebbero contenti, a partire dalla Francia. L’Eliseo tornerebbe a guardare con sospetto il vicino tedesco, ora persino dotato di armi nucleari.

L’asse franco-tedesco si è sempre retto sulla potenza militare di Parigi unita alla forza economica di Berlino. Ridiscutere questi ruoli equivale a rompere quell’equilibrio.

Inoltre, una simile forza militare sarebbe difficile da giustificare se lasciata ferma, se non coinvolta con missioni attive.

La Repubblica federale tedesca diventerebbe così la seconda potenza militare della NATO e la prima potenza nel Continente europeo. Il Pentagono inizierebbe a non dormire sonni tranquilli.

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Articolo pubblicato il 07/03/2022