I Memi. L’essenza dei virus mentali. Episodio 2

Come farti pensare con le idee di altri e convincerti che siano tue.

Nell’episodio uno ho descritto come utilizzando un termine scientifico il cervello si sia subito messo al servizio di chi parlasse o scrivesse.  Ho sottolineato quanto sia facile superare le barriere di difesa cognitiva.  Il messaggio deve essere dapprima confusionario, poi chiaro. Fruibile. Comprensibile. Semplice. E questo con un solo scopo: dare la sensazione che tutto sia tornato al suo posto.  Ma cosa accade al nostro cervello quando tutto, dopo la confusione, la mancanza di certezze, torna al suo posto o quando si ha nuovamente chiarezza?

Quando si riesce a fornire al cervello la sensazione di un piacere immediato, dopo una stato emozionale di questo tipo, si attivano dei recettori, dislocati in svariate parti del cervello, chiamati endocannabinoidi. Or bene, la natura ci ha fornito i recettori della cannabis, ma,  per quale ragione? Per rispondere a questa domanda si sono svolte molte ricerche. Ancora oggi è difficile stabilire il vero perché esistano. Quanto emerso, invece, è sorprendente. Si è scoperto che gli endocannabinoidi vengono prodotti, solo,  in presenza di un surplus bio-chimico all’interno dei neuroni e se questi vengono attivati non una singola volta, ma solo quando scaricano cinque o addirittura dieci volte. Questo fa intuire che gli endocannabinoidi intervengono in situazioni credute d’emergenza, con funzioni – evidentemente – di salvaguardia, di protezione e di sopravvivenza psichica.

Facciamo un esempio: in antichità, l’essere umano doveva fare i conti con la lotta della sopravvivenza. Il riuscire a distinguere un predatore o un pericolo in mezzo a molti stimoli visivi o auditivi era una necessità vitale. Da qui la gratificazione dell’aver riconosciuto un pericolo e, grazie a ciò, essere riuscito a scamparla. Le endorfine simili alla cannabis davano, e danno, quella gratificazione. Vissuta con un senso di euforia.

I risultati degli studi indicano che gli endocannabinoidi sono importanti nell’estinzione delle emozioni negative e del dolore, anche in quelle innescate dal ricordo d’esperienze passate. Si è infatti dimostrato che l’asportazione dei recettori preposti, mantiene la paura associata ad un suono anche quando, dopo quel suono, non accade nulla di negativo; il significato di ciò è che gli endocannabinoidi hanno un ruolo importante nella riduzione dell’ansia. Se ne deduce che persone particolarmente ansiose potrebbero avere problemi nella produzione degli endocannabinoidi.

Ora si capisce come è possibile influenzare al massimo le persone. Un meme, in grado di essere diretto inizialmente a creare confusione o ansia, si rivesta poi della bandiera della liberazione dalla stessa ansia da lui prodotta, doni la sensazione di piacere immediato. Appena trovata la soluzione, la scarica edorfinica di cannabinoidi è servita.

L’esempio concreto lo abbiamo vissuto due anni fa con il loockdown. Situazione di confusione. Nessuno sapeva come affrontare il virus. Veniva detto tutto il contrario di tutto. Si cominciò a comprendere il fatto di essere in emergenza. Bisognava proteggersi e sopravvivere. La soluzione chiara, facile, fruibile: chiusura totale. Vi ricordate la reazione? Ogni sera a ore prestabilite sui balconi vi era gente che cantava, che metteva musica. Lo slogan del: andrà tutto bene, capeggiava ovunque. Eravamo un po’ tutti sotto effetto della cannabis interiormente prodotta. Una dose di euforia era di giusta compagnia.

Il meme legato alla ricerca del piacere post ansia e confusione fa proprio questo. Attenzione dunque a chi aumenta in voi un disagio per poi darvi la soluzione. A quel punto a fregarvi sarà stato il cervello con la sua cannabis. Ora lo sapete, e quando il vostro interlocutore, il manipolatore, l’influencer, viene da voi scoperto, come accadeva nel paleolitico quando si scopriva un predatore e si sfuggiva al suo attacco, anche voi avrete la vostra scarica di cannabinoidi. E questa sarà sicuramente più forte della scarica che il manipolatore cercava di farvi avere.

 

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Articolo pubblicato il 11/03/2022