"Auscultando il passato. Un medico di oggi visita i Grandi del Rinascimento". Di Massimo Citro

Oltre il veduto, per vedere ciò che è non visibile a tutti

C’è chi si diverte giocando a golf, chi scalando vette impossibili, chi ama il mare aperto e non perde occasione per “veleggiare lontano”. Massimo Citro si diverte “veleggiando lontano” con la fantasia e arriva a trovarsi in pieno Umanesimo con un viaggio nel tempo davvero intrigante, in cui fonde le sue due lauree: medicina e lettere classiche.

 

In un periodo appesantito da notizie terrificanti “inoculate” da giornali, televisioni, whatsapp e conoscenti in preda alla follia della narrazione ufficiale, la raccolta di racconti “Auscultando il passato” è una boccata di aria fresca, colma di connotazioni sapienziali, diluite in una cornice storica estremamente realistica.

 

Troviamo il nostro medico/cerusico a Firenze, cuore pulsante dell’Umanesimo e del Rinascimento italiano, correnti artistico letterarie ampiamente testimoniate da personaggi come Leonardo, Michelangelo, Piero della Francesca, Mantegna e dai loro mecenati alle corti dell’epoca.

 

Veniamo a conoscenza delle malattie, delle varie problematiche psicologiche, foriere dello squilibrio fisico di tanti personaggi di cui abbiamo studiato le vite e le opere in modo asettico… così anche Massimo Citro nella sua funzione di psicoterapeuta emerge e li accompagna!

In effetti percepirà immediatamente il sotterfugio del Brunelleschi che ha teso una trappola al detestato Lorenzo Ghiberti, a lui affiancato nella realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore. L’aver vinto l’appalto, ma essersi visto associato il giovane - che già precedentemente era entrato in competizione con lui in un altro progetto - lo aveva destabilizzato. Così, ser Filippo, con la scusa del malessere e la sua non presenza ai lavori favorirà l’errore del Ghiberti e potrà godersi la grande soddisfazione per l’esclusione dalla costruzione di cui, in effetti, lui era stato il creatore.

 

Lo psicoterapeuta emergerà anche in presenza di Lucrezia Borgia e della sua insanabile malinconia: pene d’amore e non solo, grandi gioie e grandi dolori, come il destino presenta a ogni appartenente a una grande famiglia.

Pronipote di Callisto III, il papa che aborre gli umanisti considerandoli eretici, è figlia del cardinale Rodrigo Borgia, il futuro Alessandro VI.

Ha quattro anni quando sale al soglio pontificio Innocenzo VIII, un uomo che darà inizio a un periodo di abusi di potere, lusso sfrenato, corruzione: in questo clima di violenza e caccia alle streghe la bambina cresce in una famiglia particolare dove il fratello maggiore, Cesare, diventerà l’incubo della sua vita.

Lucrezia racconterà al medico i tormenti per la sua condizione di figlia del papa… “Avevo tredici anni quando mi sposarono a Giovanni Sforza, nipote di Ludovico il Moro, senza aver l’idea di che cosa significasse essere moglie. Ero semplicemente oggetto di scambio e totalmente impreparata al ruolo. A letto un vero disastro, tant’è che la mia verginità poté essere determinante per l’annullamento del matrimonio.”

Tragedia dopo tragedia - dall’assassinio del fratello Juan a quello del suo primo vero amante o del marito Alfonso d’Aragona sempre per mano di Cesare - la vita della fanciulla si svolge nel periodo più fertile della creatività umanistico rinascimentale.

È a Ferrara che Lucrezia conosce Pietro Bembo e vive con lui una passione completa, ma celata agli occhi del marito Alfonso d’Este, totalmente assorbito dalla realizzazione delle macchine da guerra progettate da Leonardo. Ma intensità e durata non possono essere realizzate in un unico amore; per cui anche

la relazione è destinata a finire e confluire in una svolta letteraria di cui si conservano ancora le testimonianze.

L’erba di San Giovanni è il rimedio che consigliato a Lucrezia per lenire l’umor nero, ma sono le parole di conforto che toccheranno il cuore della duchessa “Voi, come spirito di un’altra dimensione, avete scelto di rappresentare sulla scena di questo teatrino chiamato esistenza, la parte di Lucrezia Borgia, la più adatta a voi per l’elevazione della vostra anima. Una parte difficile, voluta con coraggio interpretata con verità e rara passione. Potete essere fiera di voi, del vostro cuore e della vostra vita”.

 

Affascinantissima è la parte dedicata a Leonardo alla corte di Francesco I, colpito dal “fulmine/ictus” e impossibilitato a dipingere: un uomo ormai anziano che da giovane ha fatto della sua condizione di bastardo una diversità ineguagliabile.

Anticlericale, mai domo, preso da mille progetti anche se impedito fisicamente, irradia una luce speciale mentre spiega al medico venuto dal futuro le leggi che regolano la vista. Ma la sua preferenza va alla sua arte principale, quella con cui ha realizzato opere come il Cenacolo o la Gioconda…

“La pittura è mirabil cosa. È opera di natura vista in un grande specchio. È vera scienza”

Assistere all’abbandono finale tra le braccia del suo re è grande emozione, per gli astanti e il fatto che anche in un frangente simile voglia “annotare come l’anima si separa dal corpo…” rende perfettamente il desiderio leonardesco di lasciare ai posteri linee guida per il divenire!

 

E che dire di Giovanna la Pazza? Innamorata perdutamente del marito, Filippo il Bello, fedifrago e per di più in guerra con la Spagna, avrebbe tutte le ragioni di questo mondo di ribellarsi al volere della madre, Isabella di Castiglia, poco propensa a considerare la figlia da un punto di vista umano.

“Tu sei la Spagna e la fedeltà alla corona e al tuo popolo è ben più importante della tua dedizione al marito francese, paese in guerra contro di noi”.

L’incontro con il medico avviene a Tordesillas, dove la sovrana quarantenne è tenuta praticamente prigioniera.

“Ho chiesto il vostro consulto perché tutti sono convinti che sia pazza…” e in effetti una donna che viaggia per tredici mesi con la bara del marito, aprendola ogni tanto per assicurarsi che la salma non sia stata rubata e profondendosi in effusioni, tanto equilibrata non può sembrare.

Inizia dunque una seduta di psicoterapia da cui emerge una donna che non ha mai superato il conflitto con la madre, la terribile guerriera circondata da preti e inquisitori.

Non è pazza, ha una profonda nevrosi isterica con aspetto fobico ossessivi, sadomasochistici e disturbi del comportamento alimentare…

E infine arriva la confessione “Filippo non mi ha mai amata: amava solamente se stesso” e di qui ecco l’occasione per una bella introduzione del mito di Narciso e la spiegazione delle dinamiche tra una donna intelligente e un uomo narcisista di cui spesso lei cade vittima.

“Per tutti i mei uomini sono stata un possesso. Mio padre, mio marito e anche mio figlio. Tutti mi hanno delusa”

“Delusione? È un’illusione che declina, il fallimento di un’illusione e per evitare simili situazioni dovreste cercare di non avere aspettative sugli altri e contare su voi stessa”

E il medico prosegue “In fondo anche voi non avete amato nessuno, nemmeno vostro marito. Amavate l’idea che vi eravate fatta di lui e la difendevate da chiunque volesse portarla via. Incominciando da voi stessa”

 

Quante sono le donne innamorate dell’Amore che restano ancorate a un ricordo, un’emozione, un sorriso che non ha nulla a che fare con la realtà, semplicemente perché è il prodotto di un “bisogno”?

 

Lo psicoterapeuta curerà anche la depressione di Michelangelo, la follia di Torquato Tasso e ci farà “passeggiare" in modo lucidissimo attraverso le mille difficoltà di personaggi che visti attraverso le loro malattie presentano un’immagine diversa dalla quella riportata dai libri di storia.

 

Durante una rara apparizione a un programma televisivo Massimo Citro è stato definito “stregone” dalla solita viro-star prezzolata, oggi ormai passata in secondo piano e dimenticata a causa di una nuova occasione per terrorizzare il gregge: forse non “santone”, ma sicuramente uno studioso che ha saputo guardare oltre quello che agli altri appare manifesto solo nella realtà concreta.

 

Un libro da leggere capitolo per capitolo, con tranquillità e riletto più di una volta per poterne apprezzare non solo il divertimento, ma anche gli insegnamenti che si nascondono.

https://www.amazon.it/Auscultando-passato-medico-visita-Rinascimento/dp/8833537374/ref=sr_1_1?crid=332C5A27U4XOE&keywords=auscultando+il+passato&qid=1647004056&sprefix=auscu%2Caps%2C172&sr=8-1

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 11/03/2022