Chi sarà il successore di Putin?
Il Min. della Difesa russa Sergej Shoigu

Al netto della squallida propaganda liberale il tema è serio. Chi sarà il possibile successore?

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha detto che “L’Unione europea dovrebbe cessare il suo utilizzo di combustibili fossili dalla Russia entro il 2027”. Questo quanto deciso nel vertice Ue a Versailles. I rappresentanti delle aristocrazie finanziarie non potevano scegliere dimora migliore per riscoprire un rinnovato “sovranismo energetico” imposto dal Pentagono.

Appare oramai chiaro di come le cosiddette sanzioni alla Russia siano più vessatorie dei popoli europei che non delle oligarchie di Putin. Oltre a non dare un reale sostegno al popolo ucraino, con le sanzioni si è deciso di penalizzare anche altri popoli, compreso il nostro. Presto gli italiani e gli europei tutti inizieranno a sentire, o meglio, a pagare sulla propria pelle gli effetti di simili sanzioni mascherate da una propaganda martellante e ipocrita.

Nel frattempo, fra mille fantasie propagandistiche, c’è chi si auspica la morte del “cattivo dittatore” Putin; chi parla di un tumore, chi ancora di pazzia prossima ad essere arrestata da un colpo in testa di qualche suo generale.

Ma al di là della follia mediatica di questi tempi il problema di una possibile successione al Presidente russo è reale. Chi sarà il suo successore?

Molti escludono a priori l’ex presidente Medvedev, così come il Ministro degli Esteri Lavrov. Altri parlano del Generale Gerasimov. Ma moltissimi sono concordi sul braccio destro di Putin, Sergey Shoigu. Generalissimo del Presidente, suo ministro della Difesa, l'uomo della guerra, una persona che ha sempre accompagnato il leader e che condivide con lui una visione del mondo in cui la Russia deve recuperare la sua perduta grandezza imperiale.

Negli angoli più remoti dell'ex Unione Sovietica, Sergei Kuzhugetovich Shoigu è nato il 21 maggio 1955 nella città di Chadan, nella regione autonoma di Tuva, al confine con la Mongolia.

Pochi sanno che Shoigu era in realtà il nome del padre di Sergei e Kuzhuget è il cognome che dovrebbe corrispondere all'attuale leader russo, ma, per errore, l'ufficiale dell'anagrafe ha confuso l'ordine del nome e del cognome. E così è rimasto, senza che il leader russo abbia mai voluto rettificare quell'errore.

Da parte materna ha invece origini ucraine. Erede di una famiglia locale comunista, Shoigu ha fatto per anni l’ingegnere. Solo nel ‘88 iniziò a darsi alla politica. Nel 1990 Sergei Shoigu si trasferì a Mosca e divenne vicepresidente del Comitato statale per l'architettura e l'edilizia, e successivamente, nel 1991, fu messo a capo del Russian Rescue Corps (ora attuale Ministero russo per le emergenze).

Dal 1994 al 2012 è stato Ministro della Protezione Civile, Emergenze e Soccorso in caso di calamità della Federazione Russa. Dal 2012 è membro permanente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa. Sempre con Putin. I cronisti specializzati assicurano che è, forse, il suo amico più fedele, l'uomo con cui si reca in vacanza in Siberia e con il quale passeggia per i boschi.

Nel 2012, da maggio a novembre, assunse la carica di governatore della regione di Mosca. Tuttavia, non mantenne a lungo questo ruolo, perché il 6 novembre 2012, con decreto presidenziale, Sergei Shoigu venne nominato Ministro della Difesa della Federazione Russa in sostituzione del destituito Anatoli Serdyukov.

Come ministro della Difesa della Federazione Russa, Sergei Kuzhugetovich è stato rieletto due volte, nel 2018 e nel 2020. Inoltre, nel 2020 è entrato nel governo e nel 2021 è stato inserito nella lista elettorale del partito Russia Unita (su suggerimento dello stesso Putin).

Sergei Shoigu, pur essendo Ministro della Difesa, non ha mai fatto il servizio militare, egli ha infatti raggiunto il grado di tenente di riserva grazie ai suoi studi universitari, evitando così il duro servizio militare russo.

Da ministro della Difesa, ha dovuto assumersi la responsabilità delle guerre che Putin ha intrapreso: dall'annessione della Crimea al conflitto siriano. 

Sergei Shoigu accumula un gran numero di riconoscimenti statali, tra cui l'Ordine "Per merito alla Patria" di grado III e II, l'Ordine d'Onore, la Medaglia "Per la gloria dell'Ossezia" e l'Ordine "Per la fedeltà al dovere" (vinto dopo la sua partecipazione alla conquista della Crimea).

Anche in Russia, molti analisti politici hanno ipotizzato che Sergei Shoigu, molto popolare nel suo Paese, potrebbe (un giorno) succedere a Putin. Certo, quel futuro in cui Putin lascia il potere sembra molto lontano. A meno che non ci sia una svolta inaspettata degli eventi. L'irruzione di Shoigu, comunque, non cambierebbe molto la politica estera russa. E questo gli ucraini e gli occidentali lo sanno bene.

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Articolo pubblicato il 14/03/2022