In sella col tumore al pancreas

“L’essenza della vita è il movimento” (Massimo Canonica)

Ci sono guerre in cui si muore nel crepitio della mitraglia, che si possono vincere con la pace, e ci sono guerre in cui si muore nel silenzio degli ospedali, che si devono vincere con la ricerca scientifica. Per la pace occorre diplomazia. Per la ricerca scientifica servono invece tanti soldi e i fondi stanziati dai Governi non bastano mai quando il nemico da battere è subdolo, resistente e agguerrito, come il tumore al pancreas: terza causa di morte oncologica al mondo, in Italia l’anno scorso ha fatto 13 mila vittime.

“Io Vado al Massimo Bike” è un progetto di Massimo Canonica, per il quale “l’essenza della vita è il movimento”. Paziente oncologico da quattro anni, ha trovato la forza di vincere la fragilità causata dal male che lo affligge e mettere in sella il proprio pancreas, col suo tumore, per una passeggiata in bici, con sostenitori e altri sportivi come lui, e fare squadra che porti al successo.

“Aida” - Alta Italia Da Attraversare – è una ciclovia di 900 chilometri che va dal Moncenisio a Trieste. In collaborazione con la Fondazione Nadia Valsecchi Onlus, “Io Vado al Massimo Bike”, ha organizzato una pedalata turistica su questa via da Torino a Venezia, per sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro il tumore del pancreas, con raccolta fondi da destinare al Registro Italiano sul Cancro Familiare del Pancreas ed utilizzare, tramite tampone salivare, alla profilazione genetica dei soggetti a rischio di questa neoplasia, per la quale al momento non esiste una diagnosi precoce. Lungo il percorso, sono previste tappe in strutture sanitarie e centri di eccellenza degli studi su questa grave malattia oncologica, per interagire con ricercatori, medici e personale addetto.

Nel giorno in cui il Giro d’Italia arriva a Torino, da Torino, con Massimo Canonica, “consapevole – come egli dice di sé - degli effetti terapeutici positivi dell’attività sportiva”, si parte per una corsa in bici diversa, che non prevede muscoli per la vittoria, ma determinazione per un impegno sociale. Non vince chi arriva per primo al traguardo, ma chi al traguardo potrà dire che del tumore al pancreas, in quella corsa, si sono perdute definitivamente le tracce.

Con Massimo, in bici, si va piano, per godere del paesaggio meditando sulla vita, ma si va lontano; ed è questo che conta.

Si vales, vàleo.

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Articolo pubblicato il 21/05/2022