Esiste l'Aldilà

La storia di un padre alla ricerca del figlio scomparso (seconda parte)

Prima parte: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=45669

Il suo corpo senza vita è stato gettato nel fiume Po ed è rimasto incagliato sotto le radici di un grande albero nel Parco del Valentino.  Il padre si organizza immediatamente e parte per Torino determinato a ritrovare il corpo di suo figlio. Sorprendentemente, attraverso alcune fotografie scattate con una macchina a infrarossi in grado di mostrare la presenza di corpi sommersi, e stampate su una carta Kodak speciale, appare chiaramente la sagoma di un corpo esattamente dove indicato da Andrea nei colloqui con la signora Anita. Ad aiutarlo nelle ricerche, oltre alla medium guidata dalle parole di Andrea, anche dei radioestesisti interessati alla vicenda, confermano la presenza di un corpo in quella posizione.

Le ricerche però non vanno a buon fine, a causa della situazione metereologica che ha reso impossibile la visibilità nelle acque del fiume e quindi il recupero del corpo. Successivamente sono stati coinvolti sommozzatori e vigili del fuoco ma di Andrea purtroppo nessuna traccia. Per mezzo di Anita Andrea fa sapere che ci sono andati molto vicini ma che il suo corpo è intrappolato in uno strato spessissimo di fango che rende il recupero impossibile. Insistono, a spese dell’avvocato, a cercare ancora e per un attimo si accende una flebile speranza: vengono ritrovati un brandello dei pantaloni e una calza compatibili con le misure del ragazzo, nonché un sacco con all’interno sassi e ghiaia. Interpellato su quanto rinvenuto è Andrea stesso a confermare: gli indumenti sono i suoi e il sacco altro non era che la zavorra usata dai suoi assassini per fare affondare il corpo facendolo sparire per sempre negli abissi torbidi del fiume.

Il tempo passato, le condizioni del fiume dopo le piogge spingeranno i familiari a interrompere le ricerche. Il padre è sconsolato, non riesce a darsi pace per non essere riuscito a compiere il volere di Andrea. Ormai era chiaro che l’ultimo dei suoi figli era nato per compiere una missione benefica e che lui, suo padre, era una sua “pedina” nel compimento di questa importante missione.

Per assolvere a questo compito era necessario, però, ritrovare il suo corpo attraverso le sue indicazioni, perché solo così, il padre avrebbe avuto le prove da fornire ai più scettici dell’autenticità dei messaggi dettati ad Anita.

Nonostante gli sforzi e l’impegno, il corpo di Andrea non è stato trovato, gettando nello sconforto i suoi familiari.

È Andrea stesso a consolare e rinfrancare suo padre: “Non è più importante. Potrai far arrivare il mio messaggio con altri mezzi: un libro che racconti la mia storia e una trasmissione televisiva che si occupa di fenomeni paranormali. Contatta la giornalista Paola Giovetti, lei potrà aiutarti”.

I colloqui continuano e diventano un libro, di cui la giornalista e studiosa di parapsicologia di fama internazionale, Paola Giovetti, ha curato la prefazione.

Il caso è finito in televisione, su Rai 2; Lino Sadros Albertini e la signora Anita furono ospiti, nel 1994, della trasmissione “Misteri”, durante la quale la sensitiva ricevette un messaggio in telescrittura da parte di Andrea.

La domanda posta era la seguente:
- Tuo padre ti chiede se hai qualche cosa da dire a lui o al pubblico. -
La risposta scritta fu la seguente:
- Papà, scusa, ma devo rivolgermi agli altri, in special modo ai sordi che non vogliono sentire: Chi seminerà il male, raccoglierà il male, chi seminerà il bene, raccoglierà il bene. -
Seguito da un disegno di un occhio e la firma Andrea.

Nonostante l’attenzione mediatica e gli sforzi finalizzati al ritrovamento del corpo, le prove empiriche e inconfutabili a sostegno della tesi dell'omicidio per rapina e dell'occultamento del cadavere erano troppo deboli.
Nel 1992 fu quindi dichiarata la morte presunta del giovane, il cui corpo non fu mai rinvenuto. Nessun colpevole per la sua morte. 

Per la famiglia e per gli amici che ebbero la fortuna di conoscerlo in vita, Andrea fu considerato un “predestinato”, la cui morte non fu vana, ma un semplice strumento finalizzato alla realizzazione di una grande Missione: spiegare agli uomini che vivono sulla terra che la vita non finisce con la morte perché esiste un Aldilà.

La Speranza e la Fede sono state l’unica grande forza che per tutta la vita hanno guidato la vita di questo padre, morto nel 2005, a 90 anni, senza mai sapere davvero che fine avesse fatto suo figlio, ma con la Pace nel cuore.

Questa è la straordinaria storia d’amore tra un padre e un figlio, raccontata nel libro Esiste l’Aldilà e i cui lettori ne intuirono subito la grandezza, iniziando a considerare Andrea un angelo protettore cui rivolgersi con fiducia.

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Articolo pubblicato il 09/09/2022