Violenza antisemita medioevale in UK.

Trovate le prove di eccidi a Norwich risalenti al 1190.

Siamo nel 2004. Alcuni lavoratori stanno scavando un terreno con finalità edili nel centro di Norwich. I lavori riguardavano la costruzione del centro commerciale di Chapelfield. Questi operai trovano, in una costruzione antica riconducibile a un pozzo, 4 scheletri umani.

Le successive indagini archeologiche hanno portato alla scoperta, grazie ad uno scavo più accurato, nel probabile pozzo, i resti misti di almeno diciassette persone. La posizione stratigrafica dei resti, il loro essere integri e la loro posizione suggerivano che fossero stati tutti tumulati a seguito di un unico evento poco dopo la loro morte. 

Il fatto che la loro posizione di sepoltura, molto insolita, e che fosse fuori da terreni consacrati, suggeriva che potessero essere stati vittime di un evento mortale di massa come carestia, malattia o omicidio di massa.

Alcuni oggetti e i resti ossei rinvenuti in loco, analizzati al carbonio 14, hanno datato il periodo tra la fine dl XI e il XII secolo.

A livello archeologico, la più importante morte di massa storicamente attestata a Norwich in questo intervallo di date  risulta essere avvenuta nel 1190 d.C. In quell’anno molti membri della comunità ebraica furono uccisi durante le rivolte antisemite avvenute dall'inizio della Terza Crociata. I registri non riportano in numero di morti.

Altrettanto vero è che la città di Norwich è stata teatro di eventi antisemiti già nel 1144 dC. Questo perché la famiglia di Guglielmo di Norwich affermò che gli ebrei locali erano responsabili del suo omicidio. Mettendo in moto in moto, e dando vita, al mito all’accusa della cosiddetta “diffamazione del sangue”. L'accusa del sangue è un archetipo antisemita secondo il quale gli ebrei berrebbero sangue umano, in particolar modo di bambini, durante la Pesach per scopi magici o rituali.

Un fattore a maggiore sostegno dell’idea che i resti del pozzo potessero essere di origine ebraica, conseguenti a violenza antisemita, è data dalla posizione del sito di sepoltura il quale si trova a sud del quartiere ebraico medievale della città.

Tuttavia, nessuna ulteriore prova archeologica ha collegato i resti umani a uno specifico evento storico o gruppo di persone. Durante il periodo altomedievale (ca. 1000–1300 d.C.), Norwich fu testimone di numerosi focolai di violenza su larga scala, e furono quindi necessari dati aggiuntivi per testare l'ipotesi che questi individui fossero di origine ebraica ashkenazita.

Nome derivante da Ashkenaz, che nella «tavola dei popoli» in Genesi, X, 3 e in Geremia, LI, 27 indica una nazione discendente da Iafet, stanziata a nord della Siria, e che nell’ebraismo medievale fu identificata con la Germania e il nord Europa.

La loro cultura e la loro endogamia abituale, ha concretizzato variazioni genetiche di rilievo. Non sono attualmente disponibili genomi di individui ebrei noti del periodo medievale o precedenti, soprattutto perché l'esumazione e la verifica scientifica dei resti ebraici sono vietati.

Tuttavia i resti rinvenuti hanno caratteristiche precise di variazioni genetiche rivelanti grazie alla presenza di quattro alleli associati a malattie genetiche nelle popolazioni ebraiche ashkenazite.

Un'analisi approfondita al radiocarbonio è coerente con il fatto che questi individui facessero parte di un episodio storicamente attestato di violenza antisemita in data 6 febbraio 1190 d.C. 

Delle parti ossee presenti nel pozzo, quattro scheletri risultano essere strettamente imparentati e altri due, totale sei, hanno forti affinità genetiche con i moderni ebrei ashkenaziti. Questi risultati forniscono nuove informazioni su un crimine storico significativo.

Dal quadro della ricerca si evince che:
questi resti umani sono la fonte di genomi ebraici;

vi è una continuità di questa discendenza specifica tra il XII secolo e gli ebrei ashkenaziti moderni;

quattro alleli presenti sono associati a malattie genetiche negli ebrei ashkenaziti moderni;

tali malattie genetiche sono antecedenti al 12° secolo.

 

Fonte: https://www.cell.com/current-biology

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Articolo pubblicato il 17/09/2022