Commemorazione dello scomparso direttore della prof.ssa Carla Amoretti, Membro del Comitato Tecnico-Scientifico del Museo Pietro Micca e Presidente dell’Associazione Archivio Amoretti
Riportiamo a ricordo dello scomparso gen.le Franco Cravarezza questa commemoriazione della prof.ssa Carla Amoretti, membro del Comitato Tecnico-Scientifico del Museo Pietro Micca e Presidente dell'Associazione Archivio Amoretti.
"Civico20News" si associa al ricordo e al dolore per la perdita di un prezioso animatore di cultura (m.b.).
Il generale Franco Cravarezza ha compiuto la sua parabola di vita passando da uno stato di attività frenetica, entusiasta alla improvvisa scomparsa, lasciando attoniti quelli che lo conoscevano o collaboravano con lui.
La sensazione di “vuoto” che la sua scomparsa crea nelle persone che collaboravano ai tanti progetti in fieri, è troppo grande da accettare senza esprimere un disagio incolmabile.
In questo triste e terribile momento, desidero evidenziare le sue grandi qualità umane, la sua totale disponibilità e i suoi molteplici interessi culturali che condivideva appassionatamente con tutte le persone che esprimevano una comunanza di interessi.
Altre persone più preparate nel campo squisitamente militare avranno l’onere e l’onore di commentare i suoi grandi e riconosciuti meriti emersi nella sua brillante carriera con le stellette fino ai vertici di generale di Corpo d’Armata.
Oggi il mio cuore lo vuole ricordare per quello che ha fatto per mio padre Guido Amoretti e per il sincero e disinteressato aiuto che mi ha dato per continuare la sua opera, che purtroppo oggi corre ancora il rischio di restare incompiuta.
Franco Cravarezza prendeva le diverse iniziative con passione ed impeto come se dentro di sé fosse consapevole che il tempo che gli restava non fosse sufficiente per fare tutto quello che aveva progettato e fortemente desiderato.
A giugno del 2018, in occasione del decennale della morte del primo Direttore del Museo Pietro Micca, cooperò per la creazione dell0 Organismo di volontariato (Odv) - Associazione Archivio Amoretti, in cui credette convintamente, divenendone socio fondatore. Capì il valore dei documenti lasciati da Guido Amoretti che raccontavano, oltre microstorie famigliari della prima guerra mondiale o il suo vissuto nei campi di internamento nazisti, quello da lui fatto per salvare dalla distruzione e poi dall’oblio, il sistema difensivo sotterraneo della cittadella, costruito per l’assedio del 1706.
Il Gen. Guido Amoretti per 50 anni era stato una figura cardine di Torino per la scoperta della scala di Pietro Micca e la creazione del Museo durante il centenario dell’unità d’Italia, rivitalizzando la storia dal XVI al XVIII secolo della città.
Nell’Archivio Amoretti vi sono documenti personali, che completano e danno voce a quelli raccolti nell’Archivio Storico della Città di Torino (ASCT).
Una grande amicizia legava Franco Cravarezza a Guido Amoretti tanto che in ospedale, quando si stava avvicinando il momento del trapasso, gli disse che volentieri avrebbe preso in carico la sua eredità nella conduzione del museo. Aggiunse tuttavia che lo doveva aspettare. Era un invito esplicito a non andarsene ancora. Questa conversazione che affrontava con coraggio il tema della morte, fu fatta per rassicurare l’uomo morente sul destino del suo amato Museo, due giorni prima che egli ci lasciasse, il14 luglio 2008.
Franco Cravarezza essendo ancora in servizio al momento del decesso, nominò un ufficiale di sua fiducia: il gen. Sebastiano Ponso. Quando questi si dimise dopo 9 anni, il progetto abbozzato nel luglio 2008 tra i due generali Cravarezza-Amoretti prese concretezza.
Ci tengo a precisare che entrambi i successori si fecero carico di uno dei grandi sogni di Guido Amoretti: il Pastiss, opera difensiva esterna alla cittadella cinquecentesca, voluta da Emanuele Filiberto e scoperta ancor prima della scala di Pietro Micca, nel 1958. A partire dagli anni Sessanta, nel Pastiss i volontari operarono per circa 40 anni per conoscerlo e svuotarlo in molte sue parti dagli accumuli di terra,
Divenuto nel 2018 Direttore, Franco Cravarezza valorizzò il restauro conservativo della meravigliosa fortezza, realizzato dal gen Ponso; entrambe lavorarono con l’intento di farla conoscere alla popolazione.
Erano loro i valori fondanti di Guido Amoretti e fecero loro l’esempio di persona tenace, capace di difendere quel piccolo museo che tanta storia della città raccontava. Una storia misconosciuta sino ad allora dai più, che Guido Amoretti cominciò a divulgare, Sebastiano Ponso contribuì a conservare, Franco Cravarezza la diffuse con i nuovi metodi informatici.
Il terzo Direttore accolse nel Museo quello che era il cuore dell’Archivio Amoretti, come arricchimento del patrimonio espositivo. Inoltre quasi 400 libri, i più importanti degli studi del fondatore, furono portati e catalogati ad accrescimento della piccola ma ricca biblioteca tematica, fiore all’occhiello del Museo Pietro Micca.
Mancava, a tutto questo iter, la cerimonia di consegna ufficiale prevista per fine 2022 o inizio 2023, con una convenzione tra Comune - Museo Pietro Micca ed Odv - Associazione Archivio Amoretti.
Franco Cravarezza non c’è più e questa scomparsa mi viene quasi impossibile da accettare.
Ancora un evento resta da segnalare: la pianificazione dell’attribuzione del nome di una parte della via di fronte al Museo e stata portata a termine, proprio a Guido Amoretti, a maggio 2023 ci sarà la cerimonia con il Comune di Torino, senza più la presenza di chi si impegnò tanto per superare le difficoltà incontrate per questo riconoscimento, che valorizzava il ricordo del primo Conservatore/Direttore.
In ogni caso la storia del Museo Pietro Micca di Torino ricorderà il nome e l’operato di Franco Cravarezza, suo terzo Direttore, anche lui, come i due precedenti, affascinato da quelle gallerie sotterranee che videro il sacrificio di tanti uomini, da onorare e rispettare di qualunque schieramento essi fossero.
È un museo che si fa amare.
Professoressa Carla Amoretti
Membro del Comitato Tecnico-Scientifico
del Museo Pietro Micca e
Presidente dell’Associazione Archivio Amoretti
Foto del Museo Pietro Micca di Michele Ciciretti.
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Articolo pubblicato il 23/11/2022