Torino accende la Mole per la Festa Nazionale della Romania

Si festeggia anche il centosessantesimo anniversario della presenza diplomatica e consolare in Italia

Oggi, in concomitanza con la Festa nazionale della Romania, ricorre anche il centoquattresimo anniversario della formazione dello stato nazionale romeno moderno, con l’unione  della Transilvania alla Romania, avvenuta il 1° dicembre 1918.

La città di Torino parteciperà  all’evento, con la proiezione  sulla Mole antonelliana, dei colori del tricolore della Romania.

Per il console generale di Romania a Torino, dottoressa Ioana Gheorghias

“è motivo di grande orgoglio che la Città di Torino abbia deciso di celebrare i forti legami e l’amicizia con la Romania, proiettando sul suo monumento simbolo i colori della nostra bandiera, blu, giallo e rosso, che portiamo sempre nel cuore. Sono certa che alle ore 20 del primo dicembre, gli sguardi di tanti miei connazionali saranno rivolti verso la Mole e la nostalgia per il paese natio sarà parzialmente colmata dalla vista di due simboli nazionali così importanti”.

A Torino e in Piemonte è presente da anni una numerosa comunità di Romeni che, in gran parte, hanno acquisito la cittadinanza Italiana. Operano nei settori più disparati, ben inseriti nel tessuto cittadino e regionale ed annoverano, tra gli altri,  docenti universitari, clinici famosi, imprenditori, manager e musicisti. Sono inoltre molto attive le istituzioni di solidarietà e filantropiche a favore degli ultimi, nonché  fondazioni culturali sulle quali avremo modo di tornare in seguito.

Se ne parla poco della Storia della Romania, per cui vale la pena illustrarla, almeno per sommi capi. La festa nazionale fu istituita nel 1989 per commemorare l’unificazione con la Transilvania, le province della Bessarabia e della Bucovina con il Regno di Romania avvenute nel 1918.

Si tratta della pagina più rilevante della storia della Romania. Una pagina che segnò l’unificazione nazionale definitiva e la nascita della Grande Romania. Una nazione che riuniva sotto un’unica bandiera la maggioranza dei popoli di lingua romena.

L’atto politico è stato il risultato della politica estera romena e della partecipazione della Romania alla Prima Guerra Mondiale, tra il 1916 e il 1918, accanto alla Francia, Inghilterra, Russia e agli Stati Uniti. Nel contesto dello smembramento degli imperi multinazionali, ottomano e asburgico, della rivoluzione bolscevica in Russia e della proclamazione del presidente statunitense Thomas Woodrow Wilson sui diritti delle nazioni. Sulle rovine di questi imperi nacquero nuovi stati nazionali.

“Avevamo ormai quello che fu chiamato la Grande Romania. Un paese che aveva più che raddoppiato la sua superficie e popolazione e che includeva la maggioranza dei parlanti di lingua romena”

ricordava lo storico Neagu Djuvara.

È vero, il territorio e la popolazione della Romania raddoppiarono in seguito all’unione delle province storiche fino a 300 mila km quadri e oltre 14 milioni di abitanti.

Dal 1990, dopo il crollo della dittatura comunista, il 1° Dicembre è stata celebrata la Festa Nazionale della Romania. Questa festa è ancora più ricca di significato ed ha riacquisito la sua importanza storica dopo la caduta del regime totalitario di Ceausescu. Con il1991, il 1° Dicembre è ridiventato la festa nazionale del popolo romeno, orgogliosamente celebrata.

La Romania, per certi versi, ha avuto dei trascorsi storici simili a quelli dell’Italia. Passò infatti da provincia dell’Impero Romano, nell’era antica, a territorio diviso in principati nel Medioevo, per poi raggiungere l’unità nazionale.

Ben venticinque statue della lupa capitolina dominano parchi e piazze di altrettante città della Romania, che sembrano quasi sigillare una sorta di “fratellanza” con l’Italia dell’antichità.

Invasa dalla Germania nazista prima e sottomessa all’Unione Sovietica, la Romania ha saputo però liberarsi dal giogo antidemocratico per poi diventare membro dell’Unione Europea.

Oggi è un territorio che attira, grazie al suo sistema fiscale, numerosi imprenditori dell’Europa Occidentale. Nei mesi scorsi si è tenuto un importante convegno a Torino con imprenditori piemontesi che hanno allacciato accordi economici e produttivi con la Romania.

Già nel Risorgimento la Romania rivestiva un ruolo di rilievo nello scacchiere internazionale. Sin dal 1859, nell’intrecciare i rapporti con le nazioni europee, il Regno di Sardegna, sotto l’abile strategia di Camillo Cavour, volle istituire la rappresentanza diplomatica a Bucarest.

Particolarità storica e culturale non da poco, sapientemente sottolineata dal Console generale, la dottoressa Ioana Gheorghias, nel corso del  ricevimento ufficiale tenuto a Torino martedì scorso e rivolto ad autorità locali, mondo imprenditoriale, consolare e culturale e al polo accademico torinese in occasione della Festa nazionale della Romania.

Da  160 anni la Romania è presente in Italia con rappresentanze diplomatiche e consolari.

A Torino, sede consolare, nella ricorrenza nazionale, tanto sentita dalla comunità romena, sono previste significative manifestazioni.

E’ in corso, presso il palazzo del Consolato Generale di Romania a Torino,  a cura dell’Associazione Vatra  una mostra di costumi tradizionali romeni, cuciti dai corsisti dell’Associazione sotto la guida di una professionista del settore.

Sabato 3 dicembre, a partire dalle ore 18 al Teatro San Giuseppe di Torino, l’Associazione Maria Tanase, in collaborazione con altre quattro associazioni del territorio, organizzerà uno spettacolo folcloristico intitolato ‘La Romania dei romeni di ovunque. Auguri, Romania’.

Sempre il 3 dicembre, dalle ore 20 nella sede di Corso Belgio 91, l’Associazione Flacara, insieme ad altre quattro associazioni romene, proporrà uno spettacolo di musica e danza.

Domenica 4 dicembre l’Associazione Primo Passo organizzerà, dalle 12 alle 14:30 in Piazza Castello, un flashmob con danze folcloristiche romene e moldave, giunto ormai alla quarta edizione.

Domenica 11 dicembre,  al Circolo della Stampa, nel Palazzo Ceriana Mayneri di Torino, sarà messo in scena "?ara mea de dor”, un recital di musica e poesie dedicate all'amore e alla patria, molto amato e rappresentato sia in Romania che all'estero.

All’evento, organizzato dalla Federazione delle Associazioni Romene e Moldave del Piemonte - parteciperanno l'attrice Daniela Nane e la pianista Ioana Maria Lupascu, due eccellenze del mondo culturale romeno. Tema centrale dello spettacolo è l’importanza del dialogo, messaggio caro alla FARMP e di cui si fa portavoce.
 

 

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Articolo pubblicato il 01/12/2022