La manovra di bilancio incassa il sì di Confartigianato

Analisi positiva da parte degli artigiani italiani.

La prima manovra di bilancio messa in campo dal Governo Meloni ha fatto discutere molto in questi giorni. Tanti cittadini si dicono soddisfatti, alcuni la definiscono una manovra timida e prudente altri ancora la vedono come una risposta deleteria ad una situazione economica assai grave.

Confartigianato, la più grande associazione di categoria del mondo artigiano, dopo averne valutato i diversi capitoli e le diverse voci, intervenendo in audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera Senato, ha detto: “Apprezziamo lo sforzo del Governo che, nel mantenere ben dritta la barra sui conti della finanza pubblica, concentra le risorse della Legge di bilancio sulla priorità di ridurre l’impatto dei rincari dell’energia su imprese e famiglie. Nonostante sia condizionata dalla crisi e dall’emergenza energetica, la manovra contiene linee d’intervento che auspichiamo possano concretizzarsi e rafforzarsi, nel medio-lungo periodo, in misure a sostegno dello sviluppo delle imprese e del Paese”.

Un’analisi precisa e puntuale fatta da chi aiuta migliaia di piccole e medie aziende artigiane a fare i conti con la burocrazia, i costi e gli adempimenti fiscali che sembrano essere infiniti.

Dall’altro lato, però, non sono mancati gli appelli al Governo affinché si riduca il costo del lavoro a carico delle imprese ricorrendo a forme di detassazione e decontribuzione degli aumenti salariali e delle voci retributive derivanti dalla contrattazione territoriale di secondo livello.

Un appello accorato anche per il potenziamento delle assunzioni giovanili e femminili.

Molte aziende artigiane necessitano di manodopera; è difficile trovare persone specializzate ed è quasi impossibile ricorrere all’assunzione di personale da formare, visto il costo esoso che questo comporta.

Da Confartigianato arriva la richiesta di decontribuire il costo della formazione, dell’apprendistato e della professionalizzazione permanente che certi settori artigiani devono fare per stare al passo con il mercato e mantenere forte il livello di competitività.

Il Governo Meloni, dal canto suo, sta mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per far ripartire l’economia del Paese, la piccola e media impresa e la manifattura straordinariamente apprezzata nel mondo delle aziende made in Italy.

Il lavoro da fare è lungo, le iniziative da mettere in campo sono molte e il pregresso non fatto è notevole. Dieci anni di politiche di Sinistra hanno ucciso la nostra economia trasformando l’Italia da Paese del fare a Paese dei sussidi.

Attendiamo con fiducia che Governo e Parlamento licenzino in tempi brevi la manovra di bilancio così da poterla analizzare con la giusta calma e la doverosa scrupolosità.

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Articolo pubblicato il 15/12/2022