Luna del Lupo: Non fu mai martedì senza luna

di Micaela Balice

La Lunazione del Lupo è il decimo mese nel nostro calendario lunare e possiamo considerarla la lunazione decembrina, invernale, quella che generalmente ci accompagna lungo il solstizio ed il Natale.

 

Non sempre però: nell'arco dei 19 anni metonici, in sette di questi il mese lunare comincerà dopo le feste scivolando lungo il Capodanno, l’Epifania ed il mese di gennaio; questi sette sono gli anni con tredici lune.

 

È la prima lunazione di marca, dunque.

 

È una luna ponte che raccorda il lato oscuro pre-solstizio con la prima luce che già nei primi giorni dell’anno nuovo torna palpabile e manifesta.

 

Il suo animale totem è il lupo, presente nelle nostre campagne o montagne e nei miti o nelle fiabe popolari come spirito selvatico, talvolta ingannatore e famelico.

La sua astuzia è proverbiale così come la sua abilità nella caccia: la vita in branco faceva da specchio all’addomesticata vita umana e l’onestà sociale dei primi si rifletteva in quella dei secondi.

 

I lupi rappresentano il nostro lato selvatico ed il loro legame con la luna è talmente forte che cantano le loro canzoni al plenilunio, così come i più vicini a noi cani domestici.

 

Ma la luna piena ha anche l’effetto di trasformare noi umani, e specialmente gli uomini, in bestie lupiformi: i licantropi. La natura selvaggia del maschio emerge con furore, spinta dell’influsso di una natura spietata e famelica.

 

Ecco che questa lunazione è dedicata all’archetipo del lupo ma perché il contatto umano con quest’animale in questa lunazione avveniva in modo molto forte: i branchi, spinti dalla fame, osavano scendere fino ai luoghi abitati e catturare ciò che potevano delle bestie custodite dagli uomini.

 

Tempo da lupi, si diceva.

 

In ciò sta la resilienza e la resistenza di un animale che non cede neppure durante il freddo, che non cede al letargo e non cede agli stenti ma, anzi, si fa forza con la comunità, col senso di appartenenza, con il rinsaldare i legami proprio come fa la razza umana.

 

Ci guardiamo negli occhi e forse ci capiamo.

 

La sua sinergia con il simbolo del lupo è manifesta anche nell’antica grafica simbolica del diciottesimo arcano maggiore dei tarocchi, La Luna: questo mostra infatti non solo l’astro notturno ma anche il segno zodiacale del Cancro con il granchio che lo rappresenta ed il cane (o i cani, ovvero i lupi) come animali totem dell’astro.

 

Sono i cani della dea lunare Ecate.

 

Non è una coincidenza ma un chiaro indizio che la lunazione del Lupo avviene con plenilunio in Cancro.

 

Se il precedente mese lunare dedicato alla quercia ci ha raccontato di una resilienza vegetale, questo ci narra invece di una forza animale che sa tenere testa agli eventi crudi che l’inverno in natura sa portare.

 

Ma la Lunazione del Lupo è anche la vittoria della luce contro il buio: tale passaggio avviene infatti nei tre giorni attorno al 21 dicembre quando il sole tocca il punto più basso di ascesa e rende il giorno il più corto dell'anno fino all’apparente stasi.

Due giorni dopo, dal Natale, l’ascesa ricomincia e con essa l’allungamento delle giornate.

 

Resistere al buio, resistere agli stenti, resistere al freddo erano i punti fermi che ogni comunità umana, facendo leva sui raccolti dell’anno precedente, doveva superare.

 

A noi sembra tutto molto lontano poiché i nostri ritmi non sono più dettati dalla natura ma dalla società industriale, omologati ai bisogni collettivi e resi quotidiani da orari fissi per levate, pasti, lavoro, scuola eccetera.

Quello che ci vien concesso è un po’ di vacanza proprio in quei giorni solstiziali per celebrare in modo inconscio, ancora, il passaggio.

 

La Lunazione del Lupo è anche quella che io chiamo la prima lunazione di marca: ovvero il primo dei mesi lunari che ci può dare una qualche indicazione sull’arrivo della primavera.

 

Questo dato era non solo importante ma fondamentale per le culture agrarie: sbagliare il tempo del nuovo anno contadino vuole dire avere un raccolto scarso o pessimo e quindi non poter mantenersi nei mesi duri invernali che seguiranno. In parole povere: fame, freddo, malattia e morte.

La luna veniva (e viene) di aiuto per questo: nella tradizione popolare grande importanza aveva la fase lunare natalizia e a questa si guardava per le previsioni.

 

Un proverbio piemontese diceva infatti "Natal sensa lüna, chi l’à due vache n’à mangia üna" (Natale senza luna, chi ha due vacche ne mangia una) per indicare che il novilunio natalizio era segno di una primavera tardiva e quindi di inverno lungo. Per sfamarsi si sarebbe uccisa una mucca in più del previsto, chi la possedeva.

 

La nostra Lunazione del Lupo, che in genere comprende il solstizio d’inverno, è quindi significativa soprattutto per ciò che concerne il tema del passaggio, della trasformazione, della sopravvivenza e resistenza ed infine dell’attesa della nuova luce che sorge.

 

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tratto da "Lunarium". Independently Published, 2021

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Articolo pubblicato il 21/12/2022