Dignità spontaneità negli scatti di una fotografa italiana, che nella sua carriera ha dedicato attenzione alle condizioni di vita delle popolazioni indigene. Le sue immagini hanno contribuito a formare intere generazioni di fotografi e fotografe. Oltre cento istantanee presentate al centro Saint Benin fino al 12 marzo 2023
Il “Ritratto di donna che porta un cesto di zucca sulla testa(jicana)” è la bellissima immagine di richiamo della mostra fotografica ,“Tina Modotti. La genesi di uno sguardo”, curata da Dominique Lora e Héctor Manuel Orozco Velàsquez, con la collaborazione di Daria Jorioz - dirigente della Struttura Attività espositive e promozione identità culturale della Valle D’Aosta.
L’esposizione, patrocinata e realizzata dalla Regione autonoma Valle d’Aosta e proposta da Glocal Projet Consulting, in collaborazione con la Fototeca Nazionale, l’Istituto di Antropologia e Storia del Messico e l’Ambasciata del Messico in Italia, presenta una collezione di oltre cento scatti della famosa fotografa italiana Tina Modotti nata 80 anni fa ad Udine.
La mostra allestita presso il centro Saint Benin di Aosta il 12 novembre 2022 e si protrarrà fino al 12 marzo 2023. Il progetto espositivo si pone l’obiettivo di ripercorrere le fasi salienti della sua vicenda professionale di Assunta Adelaide Luigia Modotti Modini, conosciuta da tutti come Tina Modotti.
Carlos Garcia de Alba, Ambasciatore del Messico in Italia, scrive nel saluto istituzionale, “ Tina Modotti che ha trovato nel Messico la fonte di ispirazione per ritrarre la vita quotidiana e le esigenze dl popolo da una prospettiva critica del Messico all’inizio del XX secolo, ponendosi in prima linea come attivista e combattente sociale”.
Nel percorso espositivo trovano posto i suoi studi sulle tradizioni popolari, sull’architettura urbana, i famosi reportage sulle classi lavoratrici e sui movimenti rivoluzionari che raccontano di uomini, donne e territori, i ritratti e i celebri studi sulle mani, mani che creano e che lavorano, strumenti di costruzione identitaria.
Daria Jorioz, nel testo critico che accompagna la mostra,”Di Tina Modotti prediligo su tutte alcune fotografie che ha realizzato tra il 1924 e il 1927, quando aveva tra i ventotto e i trent’anni. Mi pare che lì, in quei documenti visivi di limpida purezza, sia possibile avvicinarsi alla sua essenza, cogliere qualcosa della sua interiorità al di là di tutte le pagine scritte su di lei, dopo di lei, malgrado lei”. Donna moderna artista visionaria, Tina Modotti, fa parte integrante degli esperimenti artistici e poetici che caratterizzarono le prime avanguardie del Novecento.
Dominique Lora, “L’opera originale della fotografa italiana, rivalutata solo a partire dagli anni settanta dalla critica internazionale, è stata sepolta negli archivi di vari istituti, in parte come risultato della censura applicata dal movimento maccartista in America, a partire dalla fine degli anni quaranta. E se la sua complessa avventura umana continua a ispirare romanzi,fumetti e documentari, spesso basati – continua Dominique Lora - sulla mistificazione o per lo meno sul romanzo che fu la sua esistenza, in pochi fino ad ora si sono concentrati sulla sua importante eredità artistico culturale e sull’influenza fondamentale che le sue istantanee hanno esercitato sulla formazione di diverse generazioni di fotografi e fotografe ”.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla Sagep Editori, con saggi di Daria Jorioz, Dominique Lora, Héctor Manuel Orozco Velasquez.
Tina Modotti nasce a Udine nel 1896. Ancora bambina lascia la scuola elementare per lavorare in filanda a sostegno della famiglia. Il padre emigra negli Stati Uniti e Tina nel 1913 a diciassette anni lo raggiunge. Ben presto si dedica a studi di recitazione che la porteranno ad andare a Los Angeles per fare l’attrice. Nel 1918 sposa il pittore Roubaix de l’Abrie Richey e poco dopo si lega romanticamente all’uomo che cambierà il corso del suo destino: il fotografo Edward Weston.
A San Francisco entra in contatto con una vivace realtà culturale, recita a teatro e nel cinema, dipinge tessuti, si lega al circolo di Robo Richey, dove conosce il fotografo Edward Weston . Con lui Tina impara le tecniche della fotografia e viaggia in Messico, paese che diventerà la sua patria di adozione. In Messico si dedica alla fotografia, passando dallo sperimentalismo delle forme astratte all’avanguardia nel campo della “fotografia sociale e delle simbologie dell’emancipazione degli oppressi.
Durante gli esordi come fotografa Tina Modotti partecipa attivamente alla rivoluzione comunista messicana e conosce e incontra grandi artisti come Diego Rivera , Clemente Orozco, Frida Kahlo e Pablo Neruda tutti gli artisti del Rinascimento messicano. Terminata la relazione con Weston, si lega a personalità politicamente controverse come Antonio Mella e Vittorio Vidali. La vita di Tina Modotti fu caratterizzata da costanti cambiamenti, dovuti alle sue scelte sentimentali, artistiche e politiche.
Il suo attivismo fu indissolubilmente legato alle sue vicende sentimentali, al punto che abbia anche giocato un ruolo cruciale della sua morte precoce, avvenuta il 5 gennaio del 1942 a Città del Messico, a causa di un attacco cardiaco su un taxi mentre la stava riportando a casa dopo una cena consumata con alcuni amici.
Descrizione immagini:
Foto copertina: Tina Modotti”Ritratto di donna che porta una cesta di zucca sulla testa(jicara)” 1929ca.Juchitan, Oaxaca, Messico/Juchitan, Mexique - Arch. INAH N°35276©SC.INAH.SINAFO.FN
Foto 1 Copertina catalogo della mostra
Foto 2 Tina Modotti “Pannocchia chitarra e cartucciera”, 1927, Messico/Mexique © Fondación Televisa Arch. N° 138,012.000
Foto 3 Tina Modotti, “Burattini di cartapesta”, 1925 ca. Città del Messico, Distretto Federale, Messico – Arch, INAH N°35287 © SC. INAH. SINAFO. FN
Foto 4 Tina Modotti:”Mani di lavandaia”,1928 Messico/Mexique – Arch. INAH N°35278©SC.INAH.SINAFO.FN Cortesia dell’Ambasciata del Messico in Italia, Roma
Foto 5 Tina Modotti “Giglio/ Fleur de Lys” 1925ca. Città del Messico, Distretto Federale Messico/Mexico, District Féderal , Mexique - Arch. INAH N°35286© SC. INAH. SINAFO. FN
Foto 6 Tina Modotti, “Contadini che leggono il giornale EL Machete”, 1929 Città del Messico, Distretto Federale, Messico/Mexico Distrect Fédéral, Mexique – Arch. INAH N°35319©SC.INAH.SINAFO.FN
Foto 7 Tina Modotti “Trasportatore di banane a Veracruz”1928, Veracruz, Messico/Veracruz, Mexique – Arch. INAH N°35282©SC.INAH.SINAFO.FN
Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal catalogo della mostra
“ Tina Modotti. La genesi di uno sguardo moderno” Aosta Centro Saint Benin, a cura di Dominique Lora , Héctor Manuel Orozco Velàzques , daria Jorioz Orari dal martedì alla domenica dalle ore 10.00-13.00 e 14.00-18.00. Lunedì chiuso. Per informazioni +39 0165.275937 www.regione.vda.it
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Articolo pubblicato il 23/12/2022