“Essenze Cromatiche”, a Torino

Il commento critico di Barbara Rotta, pittrice e scrittrice, della mostra collettiva in corso presso Lo Scarabocchio - Saletta d’Arte

Proponiamo ai Lettori di Civico20News queste note critiche di Barbara Rotta, pittrice e scrittrice, sulla mostra “Essenze Cromatiche”, in corso a Torino dal 15 dicembre 2022, presso Lo Scarabocchio - Saletta d’Arte, curata dal Gruppo Associativo Artistico Culturale ART-TO, in via Domodossola n. 44, in Borgata Parella, che resterà aperta fino al 12 gennaio (m.j.).

 

Il 15 dicembre la Galleria d’Arte Lo Scarabocchio ha inaugurato la mostra “Essenze Cromatiche”, il curatore dell’evento è Ciro Spinapolice, artista e gallerista.

Ventiquattro artisti hanno espresso il proprio io attraverso soggetti a loro cari, colori a volte forti e contrastanti, altri lievi e delicati, ma c’è un filo d’Arianna, che conduce il suo Teseo fruitore a una via, una caratteristica comune alla maggior parte delle opere in esposizione: lo sguardo.

Nel cammino di Teseo il labirinto si dipana, perché osservato, spiato e nello stesso tempo filtrato dagli sguardi delle donne dipinte o di un gatto.

E dove una figura non c’è? C’è la sospensione, il fermarsi con la curiosità di entrare in una laguna come in una radura, in un fiore, nel paesaggio, a volte optical, ma sempre all’insegna di un occhio che rapisce la vita di fronte all’opera d’arte.

Corpi e volti si fanno “osservatori” del reale e il mondo entra in loro, sotto forma di natura, come fiori o farfalle, o sotto forma di maschera, e alla fine il dipinto o l’installazione diventa emblema simbolico.

L’universo che circonda l’artista è vissuto nella sua contemporaneità attraverso il cinema, i volti della musica su sfondi dorati, il circo, luoghi dove trovare quelle rappresentazioni, quasi teatrali, di visi innocenti e assassini, che soltanto l’illusione di una disciplina artistica può regalare.

Una parade intensa che tuffa Teseo nei moti del pensiero e dell’anima, di quelle donne che lo guardano semicelate da un velo, da essenze cromatiche o da uno squarcio di una scia di stelle, perché ritorni nuovamente da loro.

Sensuali, sexy e delicate, custodi di segreti, silenziose e silenti sono le donne e i loro sguardi, prede dell’universo, portatrici di bellezza e sogno.

Il colore, essendo figlio della luce e dell’oscurità, fa sì che il gesto dell’artista racchiuda la meraviglia, lo stupore e quell’incanto, che dona poesia in ogni dettaglio.

Ogni opera è composta da frammenti cromatici, disegnati o decorati, nulla è lasciato solo, anche lo sfondo ha un suo significato, viene elaborato con corde, intarsi, decorazioni in rilievo, risalta alberi e visi, anche una stola di cielo stellato, che copre mezzo volto, risalta su altre coperte cosparse d’astri.

Quando il paesaggio si fa ricco di forme astratte di colore, l’essere è esaltato come spirito azzurro nella sua convivialità, catturato da atmosfere che mettono acqua, cielo e terra su uno stesso piano.

L’albero è un altro elemento ricorrente, nell’informale come nell’imitazione del reale, confonde i pensieri ramificati dell’uomo alle aurore dell’anima o ai tormenti blu del cuore.

Lo sguardo se si ferma, ricade in sculture che echeggiano il tribale, l’ancestrale, il Totem o la dea madre, per farsi attuali con reperti contemporanei, ma resi sapientemente orfici e intrisi di arte povera nel senso più elegante.

Il Teseo fruitore continua il suo cammino, tanto da farlo trasformare in un Ulisse spettatore e sognatore, che seppur guidato dal fato, non si può perdere.

Anch’egli guarda e riflette, si ferma sull’installazione che gioca con la ruota delle Nazioni: un messaggio cruento vige nell’innocenza flebile della sensibilità di un sorriso prima o poi usurpato dalle decisioni di coloro che portano la bandiera del potere e fanno dell’umano una carneficina.

La mostra è un puzzle di eleganza, introspezione e ricerca stilistica, dove il simbolico apre le porte ad Ulisse, spingendolo alla curiosità sotto lo sguardo attento e seducente di entità femminili, feline e sognatrici, che, come sirene, lo portano a varcare le Colonne d’Ercole di Essenze cromatiche.

Barbara Rotta

 

 

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Articolo pubblicato il 27/12/2022