In Spagna il governo Sanchez abolisce il termine “famiglie numerose” a vantaggio di quelle Lgbt con prole.

Paese che vai, sconcezza che trovi!

Nella rassegna del gran blaterare che ha preceduto l’approvazione della Legge di Bilancio, i Dioscuri della gauche caviar, da Conte, a Fratoiani per planare sul placido ed ancor per poco leader, Enrico letta, tessevano lodi al governo spagnolo che aveva inasprito la pressione fiscale sui redditi medio alti, a vantaggio di chi non si è molto capito.

Ma il prode Sanchez, in prossimità di Natale, di regali ne  ha elargiti anche altri ai suoi sudditi e vediamo in quali direzioni si è mosso.

 

Il governo Sanchez, ha licenziato una legge illiberale sulla famiglia, promossa dal Ministro dei Diritti Sociali e dall'Agenda 2030 Ione Belarra (Podemos) e, soprattutto, ha concepito il catalogo dei modelli familiari con 16 tipologie diverse, prevedendo anche l’abolizione delle famiglie numerose e la violazione dei diritti dei genitori nel campo educativo.

 

Quale prima reazione, sono partite, auguriamoci con successo,  le proteste di genitori ed associazioni.

 

Nella proposta, approvata a metà dicembre, si equiparano i diritti delle coppie non sposate a quelli delle coppie sposate, si prevede un congedo retribuito di cinque giorni all'anno per assistere un familiare o un partner, si estende l'assegno di 100 euro per l'educazione dei bambini da 0 a 3 anni a un maggior numero di madri e di figli: questi benefici, prima attribuiti alle sole famiglie numerose (ora il termine è  cancellato, vengono estesi ai genitori single con due figli, mentre viene vietato a tutti i genitori di impedire l'accesso ai contenuti sulla diversità familiare attraverso il cosiddetto "PIN genitoriale", ovvero il necessario consenso dei genitori per insegnare educazione al gender ai propri figli nelle scuole.

 

Il Governo ha addirittura dimezzato i tempi della discussione in Parlamento, per accelerarne l’approvazione e l’entrata in vigore della legge.

Tre i problemi gravi della proposta: il disfacimento della famiglia in sé; l’abolizione di fatto della differenza positiva delle famiglie numerose e l’attentato alla libertà di educazione dei genitori.

 

Nella nuova legge, ci saranno sedici classificazioni familiari che, al di là della retorica del linguaggio, rappresentano un nuovo esperimento del laboratorio sociale per annullare l’unicità della famiglia naturale fondata sul matrimonio, che si considera ormai antagonista alla sua concezione di progresso.

 

Nella proposta di legge diffusa dal ministro Belarra, la parola "natalità" non viene mai citata, ma vengono elencati ben sedici tipi di famiglia, raggruppando realtà molto diverse tra loro e dando loro nomi inventati e di fantasia.

 

E’ opportuno scendere nei dettagli per capire la portata della strategia di Sanchez: 

 

1. Famiglia con due genitori. Formata da due persone unite da matrimonio o da una coppia non sposata e dai loro discendenti o minori sotto la loro tutela;

 

2. Famiglia monoparentale. Quelle famiglie formate da un solo genitore - con la sfumatura differenziante - e i loro discendenti; 

 

3. Famiglia giovane. Formata da bambini di età inferiore ai 29 anni e dai loro discendenti;

 

4. Famiglie LGTBI omoparentali ovvero le coppie omosessuali e la loro prole;

 

5. Famiglia con maggiori esigenze di sostegno alla genitorialità;

 

6. Famiglia multipla. Una famiglia che comprende più discendenti, adozioni o affidamenti;

 

7. Famiglia ricostituita. Formata da membri che avevano figli da precedenti relazioni;

 

8. Famiglia di immigrati. In cui tutti i membri provengono da un altro Paese;

 

9. Famiglia transnazionale. In cui alcuni dei suoi membri risiedono fuori dal Paese;

 

10. Famiglia interculturale. Tra persone di diversa estrazione culturale o etnica;

 

11. Famiglia all'estero. Uno dei membri ha la nazionalità spagnola ma vive in un altro Paese;

 

12. Famiglia di rimpatriati. Uno dei suoi membri ha la nazionalità spagnola dopo essere tornato in Spagna dopo aver risieduto all'estero per almeno un anno;

 

13. Famiglia in situazione di vulnerabilità. Dove convergono fattori economici o sociali a rischio di esclusione;

 

14. Persone unite in matrimonio; 

 

15. Coppie non sposate;

 

16. Persone singole. Ovviamente se tutto è famiglia, nulla più è famiglia.

 

La Costituzione spagnola (art.39) e le sue leggi principali non definiscono mai chiaramente cosa sia una famiglia e cosa no, ma ciò non significa che "qualsiasi cosa" possa essere considerata una famiglia.

 

Molti giuristi, sociologi, filosofi e moralisti, intervistati da un quotidiano nei giorni scorsi, hanno evidenziato come la nuova legge potrebbe comunque esser dichiarata incostituzionale, perché alcune delle tipologie elencate snaturano alla radice la definizione generale di famiglie, genitorialità e parentela.

 

Secondo problema serio è quello della abolizione delle famiglie numerose, infatti la nuova legge sulla famiglia prevede la sostituzione del termine "famiglie numerose" con quello di "famiglie con maggiori esigenze di sostegno alla genitorialità".

 

La Federazione spagnola delle famiglie numerose

(FEFN) dal 19 al 22 dicembre ha reso noto e denunciato l’«attacco diretto» ed il suo «profondo disagio» per la nuova denominazione che confonde le famiglie numerose con altre famiglie.

Per la FEFN, questo cambio di denominazione rappresenta «il disprezzo per le famiglie numerose e per il loro contributo sociale in una materia, che è riconosciuta dalla legge da 80 anni ed è un riconoscimento per coloro che hanno più figli e danno un contributo speciale alla società».

 

La Federazione ha avviato la raccolta firme  contro la legge e invitato i propri aderenti e tutti i cittadini ad esprimere pareri motivati, in cui si chiede di mantenere il titolo di famiglia numerosa e respingere l'approccio "assurdo" della nuova legge sulla famiglia.

 

Il progresso distruttivo comunista, confermato dall’attuale guerra socialista spagnola alle famiglie e a quelle numerose in particolare, è l'ennesima riprova della attualità dell’impostazione  sovietica, nei programmi del governo Sanchez.

 

Terzo problema, l’abolizione della libertà e diritti di educazione dei genitori. Non è la prima volta che il Governo socialista spagnolo tenta di imporre questo sopruso, ci provò con la legge Celaà, due anni orsono perciò venne introdotto, quale opzione di scelta dei genitori il “Pin Parental”.

 

Abolire questo diritto fondamentale, per far conoscere ai ragazzi tutte le “famiglie spagnole” e le opzioni della ideologia gender, sta già mobilitando le associazioni di genitori del paese, contro il Governo e l’ennesimo sopruso inaccettabile.

 

Che i socialpopulisti spagnoli facciano uso dell’Agenda ONU 2030 per imporre queste facezie, la dice lunga sui pericoli che incorrono gli spagnoli, tra l’indifferenza internazionale.

 

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Articolo pubblicato il 26/12/2022