Carburanti - I benzinai non sono speculatori!

Reazioni forti da parte degli operatori del settore. Il Governo intervenga.

Nei giorni scorsi abbiamo parlato dell’aumento del costo dei carburanti su tutto il suolo nazionale per via della decisione del Governo Meloni di non rinnovare il bonus che sgravava i consumatori dal costo delle accise.

Nei telegiornali e nei diversi talk-show televisivi si sono sentiti esponenti di destra e di sinistra dire che l’aumento del prezzo della benzina è dovuto – molto probabilmente – ad un’azione speculativa da parte degli operatori del settore.

Immediata è stata la reazione della Federazione dei Gestori Carburanti (Faib) di “Confesercenti” che, per bocca del suo Presidente Nazionale Giuseppe Sperduto, ha detto: “Nel ribadire che i gestori degli impianti non determinano il prezzo, sempre deciso e indicato dalle compagnie petrolifere e dai retisti privati, Faib ricorda che ai gestori stessi, a prescindere dal prezzo alla pompa, vanno sempre e soltanto 3,5 centesimi lordi al litro in media.

Va inoltre ricordato che i benzinai, per nove mesi, hanno sostenuto l’anticipo del taglio delle accise, senza alcuna compensazione, peraltro più volte richiesta.

Inoltre è chiaro a tutti che più cresce il prezzo, meno prodotto si vende e, a fronte appunto di un margine fisso di 0,035 euro al litro, questo determina un impoverimento dei gestori e non certo un guadagno che, invece, rimane appannaggio esclusivo delle compagnie: di fronte a questo scenario serve ancora di più un’urgente e organica ristrutturazione del settore, razionalizzando la rete e diversificando le attività non oil sulle stazioni, valorizzando i prodotti petroliferi ecologici e sintetici e ristrutturando la fiscalità che grava sui carburanti”.

Da Sperduto una spiegazione dettagliata e senz’altro esaustiva. Nessuno nega che qualcuno cerchi di lucrare sul carburante ma certo è che non è il singolo benzinaio a farlo.

Il povero benzinaio, anzi, subisce il calo dei consumi, l’aumento delle accise e anche l’ira del consumatore che – non potendosela prendere con il Governo o con le multinazionali degli idrocarburi, si sfoga con il malcapitato di turno.

A fare ulteriore chiarezza è intervenuto anche Fabio Bertagnini, Presidente Faib “Confesercenti Liguria”, che con sgomento ha dichiarato: “Le dichiarazioni di questi ultimi giorni, anche da parte di esponenti del governo, lasciano sinceramente sgomenta la categoria. Se si vuole fermare veramente la speculazione bisogna intervenire ben a monte della pompa di benzina, non quando i giochi sono ormai fatti, verificando il comportamento delle compagnie, i depositi e il trasporto di carburante”.

La questione è calda e gli operatori del settore non ci stanno ad essere chiamati “furbetti” o “speculatori”. L’auspicio è che l’Esecutivo non rimanga a guardare ma prenda in mano la situazione ed intervenga in modo da sollevare i benzinai ed aiutare i consumatori che, è il caso di dirlo, sono stremati dal caro benzina in auge dal 1 gennaio.

Torneremo senz’altro sul tema sperando di potervi comunicare buone nuove.

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Articolo pubblicato il 12/01/2023