La Candelora rima ancora?

Del proverbio, che alla fine "stona", ecco due varianti assonanti

Tralasciandone la tradizionale attendibilità meteorologica, in tempi d’incredibile stravolgimento climatico (con le piante che, a momenti, gemmano all’Immacolata!...), osiamo suggerire un paio di varianti assonanti del famoso proverbio della Candelora (ovvero l’episodio evangelico della Presentazione di Gesù al Tempio, ricorrenza religiosa popolare assai sentita, che in calendario cade giusto oggi, 2 febbraio, data coincidente con gli antichi Lupercalia romani), visto che, nella seconda parte, terminando con la parola “dentro” oppure “mezzo”, non rima:

Per la Santa Candelora, se nevica o se plora, dellinverno semo fora; se lè sole o solicello, dellinverno semo dentro [o al mezzo]” (versione originale);

“Alla Santa Candelora, se nevica o se plora, dell’inverno siamo fora; se c’è il sole o solicello, nell’inverno siamo ancora” (proposta 1);

“Alla Santa Candelora, se nevica o se plora, dell’inverno siamo fora; se c’è sole o solicello, dell’inverno siamo al bello” (proposta 2).

 

Un minuscolo passettino per un ometto, un enorme passo scritto per la letteratura umanistica.

 

Enrico S. Laterza

 

Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 – Roma, 6 aprile 1520) Presentazione di Gesù al Tempio”, 1502-1504, tempera grassa su tavola, 27,5x50 cm., terza del trittico sulla predella della Pala degli Oddi, Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano, Roma ©

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Articolo pubblicato il 02/02/2023