Roma - Mostre in mostra

L’arte povera di Mario Merz, accostata ai dipinti dei grandi maestri dell’arte del Novecento, nella celebre mostra del 1978 allestita nella storica Galleria dell’Oca, attualmente riproposta al Palazzo delle Esposizioni fino al 26 febbraio 2023

La seconda edizione di “Mostre in mostra”, e un progetto che si prefigge di riproporre significative esposizioni tenutesi a Roma dalla  fine degli anni Settanta  fino a quelli degli Ottanta. Una di queste è  “Mario Merz. Balla, Carrà, de Chirico, de Pisis, Morandi, Severini 1978, curata da Daniela Lancioni, promossa da Roma Culture e Azienda Speciale Palaexpo in atto al  Palazzo Esposizioni  fino al 26 febbraio 2023.

L’iniziativa esponenziale,  propone mostre artistiche, che nel passato sono state significative, e vi hanno lasciato tracce, come quella attuale: di presentare le  opere di Mario Merz, figura di spicco dell’arte povera, accostate a quelle dei principali pittori Italiani del Novecento. Il progetto  è  un atto di studio positivo,  per la ricerca e l’approfondimento, sull’arte di quel periodo, e non solo.   

“Con questa mostra e più in generale nell’arco dell’intero ciclo espositivo, si vuole riproporre, attualizzando - afferma Marco Delogu, Presidente Azienda Speciale Palaexpo – un tema tipico di quegli anni, cioè la coscienza della compatibilità tra opere d’arte diverse, testimoniata dall’accostamento tra le opere di Mario Merz e quelle di alcuni principali pittori italiani del Novecento.

La ricostruzione della mostra è stata possibile- continua Delogu - grazie a nove fotografie conservate nell’archivio di Luisa Laureati Briganti, fondatrice della storica Galleria dell’Oca, presso la quale si tenne l’esposizione e che risalgono con ogni probabilità al giorno dell’inaugurazione il 15 marzo del 1978”.  

La mostra del 1978 venne realizzata con la collaborazione di Luisa Laureati Briganti, fondatrice della galleria romana, e  i galleristi Luciano Pistoi, Gian Enzo Sperone. Abbattere barriere stilistiche, cronologiche e ideologiche, facendo convivere un interprete di quelle Neoavanguardie con i più celebri artisti della pittura italiana della prima metà del XX secolo.

Riproporre oggi questa mostra intende riflettere su alcuni snodi della cultura recente sullo sbiadire, in particolare, di alcune rigide compartimentazioni  che segnarono gli anni Settanta e sul fenomeno definito del “ritorno alla pittura”. Nel loro insieme, questi lavori rappresentano una sintesi altamente significativa dei tratti essenziali del lavoro di Merz e dei materiali e dei temi che con maggiore frequenza appaiono nella sua opera: i neon, i numeri di Fibonacci, l’igloo, la cera, l’animale tassidernizzato, le fascine  e le immagini dipinte su tele non intelaiate.

“Adottare le mostre come punto di vista privilegiato -  afferma in un passaggio della premessa la curatrice Daniela Lancioni - per la propria indagine significa studiare l’opera in relazione al suo contesto, considerandola sì il frutto di talenti straordinari, ma anche l’esito di una catena di apporti e di circostanze”

Nella mostra della Galleria dell’Oca,  Giacomo Balla, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Alberto Savinio e Gino Severini furono tutti rappresentati con opere realizzate nell’arco dei loro anni più felicemente prolifici, alcune provenienti da celebri collezioni, come quella di Léonce Rosemberg dalla cui collezione proviene “Chevaux se cabrant” di Giorgio de Chirico, o appartenute a importanti storici dell’arte come “Vele nel porto” di Carlo Carrà tuttora nella Fondazione Roberto Longhi di Firenze.

Al Palazzo delle Esposizioni sono esposte molte di quelle stesse opere, mentre per i dipinti  di cui non è stato possibile rintracciare l’attuale collocazione si è scelto di sostituirli con altri affini per qualità e datazione. La mostra è accompagnata da un catalogo - bilingue italiano inglese - edito dall’Azienda Speciale  Palaexpo., dove sono documentate tutte le opere  esposte nel 1978 che gli studiosi sono riusciti a identificare, insieme alle analisi delle fonti utilizzate.

Il volume è corredato da un ampio apparato iconografico, e raccoglie gli interventi istituzionali, con un testo della curatrice Daniela Lancioni, che indaga le ragioni della mostra del 1978 e l’importanza della sua odierna riproposizione; una lettera di Gian Enzo Sperone, le recensioni originali di Achille Bonito Oliva, Mario Novi, Paolo Boccacci, Enzo Siciliano, Umberto Sala, un testo di Francesco Guzzelli incentrato sulle opere di Mario Merz; un testo di Paola Bonani sulle opere dei maestri del Novecento; la cronologia completa, redatta da Giulia Lotti, sulle mostre tenutesi alla Galleria dell’Oca di Roma,  dalla sua fondazione avvenuta nel 1965 alla chiusura della galleria nel 2008.

La mostra è fruibile dal martedì  alla domenica dalle ore 10.00 alle 20.00 chiuso il lunedì. Per informazioni www.palazzoesposizioni.it

Descrizioni immagini

Foto copertina catalogo della mostra

Foto 1 Mario Merz “Vento preistorico dalle montagne gelate”, 1976 Sammlung FER Collection

Foto 2 Mario Merz “Senza titolo”, 1978 Collezione privata/Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz

Foto 3 Giacomo Balla, “Morbidezze di primavera”, 1918 Galleria d’Arte Moderna Milano

Foto 4 Giorgio de Chirico “Chevaux se cabrant (Cavalli che s’impennano) (Deux Chevaux sur une plage), 1927  Collezione Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, deposito a lungo termine Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea , Rivoli Torino

Foto 5 Albero Savinio, “Sodome”, 1929 Collezione privata

Le immagini che documentano la mostra sono tratte dal catalogo della mostra:
Palazzo delle Esposizioni “Mario Merz. Balla, Carrà, de Chirico, de Pisis, Morandi, Savinio, Severini, Roma 1978. Mostre in mostra”, a cura di Daniela Lancioni, Edizioni Azienda Speciale Palaexpo,ill. b/n e colori, Roma € 15.00

 

 

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Articolo pubblicato il 10/02/2023