Il vero squadrismo in Italia è quello anarco - comunista

Chi vive e ha vissuto le aule scolastiche e universitarie sa perfettamente come vanno le cose

In questi giorni stiamo assistendo a un dibattito surreale in merito alla tragedia dei migranti a Cutro, ma poi ancora per la “scazzottata” tra gruppi di studenti davanti al liceo “Michelangiolo” di Firenze. Addirittura per quest'ultimo episodio il Pd e le altre forze di sinistra ha convocato una manifestazione di protesta antifascista, contro le destre al governo e in particolare contro il ministro Valditara, reo di aver offeso la preside di un liceo fiorentino, che ha scritto una lettera contro il nascente pericolo fascista e prendendosela contro chi “Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri”, cioè contro il Governo Meloni.

A proposito dello squadrismo nelle aule, è intervenuto con un editoriale il direttore Punzi quel quotidiano online, Atlanticoquotidiano.it, “Chi vive e ha vissuto le aule scolastiche e universitarie sa perfettamente come vanno le cose – con alti e bassi praticamente dagli anni ’60. Gli studenti (e a quanto pare anche presidi e rettori) di sinistra ritengono scuola e università territorio loro. Ne occupano aule e spazi a tempo indefinito con il silenzio-assenso. Guai se altri studenti, che la pensano diversamente, osano fare iniziativa politica, organizzare convegni o anche solo volantinare.

La vivono come un’invasione e reagiscono di conseguenza. Subito arrivano gli squadristi a strapparti il volantino, ribaltarti il banchetto, insultarti e minacciarti, quando va bene. Ciò che è accaduto al liceo Michelangiolo di Firenze, la vera notizia, è semmai che questa volta lo squadrismo rosso ha trovato pane per i suoi denti, uscendo perdente dalla rissa: per una volta le hanno prese, l’intimidazione non è andata a segno. Fine della storia. Da qui il grande scandalo politico”. (Federico Punzi, Lo squadrismo in Italia c’è, ma è quello rosso nelle piazze e nelle aule, 7.3.23, atlanticoquotidiano.it)

Mentre invece ci sono voluti  mesi perché trovasse spazio in qualche trafiletto sui giornali o talk tv il vero pestaggio, a Bologna, ai danni di studenti di destra, che ha portato al rinvio a giudizio di otto studenti di sinistra.

In pratica la sinistra ha trasformato una zuffa tra adolescenti in una spedizione squadrista.“Una mistificazione pura e semplice su cui hanno fabbricato un caso politico – come solo loro, con l’aiuto delle note corazzate mediatiche, sanno fare – convocato il loro “popolo”, al seguito dei soliti slogan da guerra civile (no pasaran), e sancito una linea di opposizione al governo”.

Pertanto, la manifestazione di Firenze del trio della nuova sinistra radicalpopulista, Landini, Conte, Schlein, contro il fantasma del fascismo, che hanno creato loro stessi. è stata una sceneggiata indegna. Un fascismo immaginario evocato a cominciare dalla feroce campagna elettorale della scorsa estate. Dove si intravedeva un prossimo stravolgimento della Costituzione da parte delle “destre”, il pericolo di una nuova Marcia su Roma, la necessità di un nuovo Cln per evitare il pericolo antidemocratico e autoritario alle porte, sono stati solo alcuni dei tanti allarmi infondati e tuttavia urlati nelle piazze italiane, nonché rilanciati da stampa e televisioni internazionali.

Ecco che i nuovi apprendisti stregoni dopo la tragedia di Cutro (io l’avevo detto a qualche amico, la sinistra aspetta che un clandestino si suicida in acqua, per poi dare la colpa alla truce Meloni) hanno riacceso i fuochi e l’inebriante violenza scaturita nelle ultime settimane.

Tuttavia la manifestazione di Firenze si collega a quella degli anarco-comunisti di Torino. Il collegamento è stato fatto da Luca Volontè su Lanuovabq.it. E’ significativo che anche a Firenze c’erano gruppi certamente legati agli anarchici di Torino, e ai centri sociali. Gruppi che imbracciavano bandiere anarchiche e quelle titine, orgogliosamente mostrate dai comunisti jugoslavi quando infoibavano gli italiani non comunisti. E che dire degli slogan pieni di violenza: “ "Il maresciallo Tito ce l’ha insegnato, uccidere un fascista non è reato".

Sulla manifestazione di Torino ha ragione Punzi a criticare l’operato della polizia, “Ve li ricordate i poliziotti in borghese che inseguivano uno ad uno coloro che osavano sfidare il divieto di manifestare contro il Green Pass, disposto con semplice circolare del Viminale? Ma non c’era alcun pericolo fascista, allora… E ve li ricordate i “veri liberali”, anche di centrodestra, venirci a spiegare che quei sabati pomeriggio erano la rovina dei commercianti di Milano?”. Punzi ci invita a confrontare le immagini di allora con quelle viste sabato scorso a Torino, “dove la polizia è praticamente rimasta a guardare mentre gli anarchici mettevano a ferro e fuoco mezza città, distruggendo auto e vetrine”.

Certo, ci sono le riprese e le indagini, come usa dire, faranno il loro corso. “Ma intanto i danni non sono stati impediti, si è lasciato fare, il “corteo” è stato addirittura autorizzato dalla Questura. Se per qualcosa il ministro dell’interno Piantedosi dovrebbe dimettersi, è per Torino, non per le parole – severe ma tristemente vere, se siamo onesti – sul naufragio di Cutro”.

Ebbene, scrive Volontè, in merito alla lotta armata anti-Stato degli anarco-comunisti, “pochissimi quotidiani hanno dedicato un rimprovero e nessun politico di sinistra, tantomeno uno del “trio rosso” presente in piazza, ha rivolto un cenno di rimprovero. C’è una violenza giustificabile, quella che da sempre è ritenuta tale dall’informazione (anche all’interno della Rai), cultura e politica di sinistra, dagli anni ‘70 e ‘80: è giustificabile la violenza dei compagni che sbagliano per eccesso, non per i gesti di violenza in sé.

Tutto già visto, insomma. Moltissimi ricordiamo quel clima. E molti editoriali di allora assomigliano a ciò che in questi mesi stanno scrivendo editorialisti di giornali come La Stampa e Repubblica ; e sull’asserita lotta antifascista “attuale” speculano anche in tanti nella televisione di Stato, ovviamente pagati dai contribuenti”. (Luca Volontè, Sinistra incendiaria. Se le violenze sono solo quelle “di destra”, 6.3.23, lanuovabq.it).

Non abbiamo notato dichiarazioni di rilievo di nessun uomo o donna di sinistra (tranne il sindaco di Torino costretto a farfugliare qualcosa per ovvi motivi) contro lo scempio e le violenze compiute dagli anarchici a Torino. Ancora, avete ascoltato per caso “la stessa foga da editorialisti e politici di sinistra nel denunciare il violento striscione e i cartelli contro il merito scolastico e le immagini a testa capovolta del primo ministro Giorgia Meloni e del ministro Valditara affissi al liceo classico Carducci di Milano, nei pressi di Piazzale Loreto?”.

Naturalmente il fuoco acceso, con le violenze verbali dell’estate scorsa, sta attecchendo. La “triade rossa” e i loro sodali stanno pericolosamente gettando benzina sul fuoco della violenza e lo fanno consapevolmente, nascondendo l’incapacità di proposte con caos e urla. Tutto già visto, e per questo ancora più grave.

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Articolo pubblicato il 11/03/2023