Il 25 e 26 marzo, una dimora storica del secolo XVII apre le sue porte alla cultura
Caratteristica “vigna” della collina torinese, la Casa era abitata nel Cinquecento dalla famiglia Zuccala, notai e banchieri originari del Bergamasco.
A metà del XX secolo rimane abbandonata e va incontro ad un progressivo degrado fino a che, nel 1993, gli attuali proprietari iniziano un’opera di restauro e di recupero. Nel 2001 viene istituita l’Associazione Culturale “Casa Zuccala”, che dal 2010 provvede all’apertura al pubblico della Casa e del suo giardino. L’Associazione ha l’obiettivo di tutelare la cultura piemontese in tutte le sue forme, nonché di organizzare e gestire tutte le attività inerenti alla dimora e i giardini. Per raggiungere tali obiettivi organizza, per i suoi Soci una vasta gamma di attività culturali, eventi, mostre e pubblicazioni.
La Vetrina del Libro si svolgerà in questo storico palazzo sabato 25 e domenica 26 marzo 2023.
La Vetrina del Libro, quest’anno alla sua seconda edizione, ha il patrocinio del Comune di Marentino, del Comune di Chieri, di CNA Editoria Torino e la collaborazione dell’Associazione Amo le Differenze di Mohammed Najim. Questa edizione speciale propone due sezioni, per rappresentare il mondo della Letteratura italiana e straniera e fornire un variegato panorama tra comics, manga, gialli, noir, storici, thriller ed ancora, poesie, saggi e molto altro. Tra i partecipanti, Farahd Bitani, scrittore italiano di origine afgana, presenterà il suo ultimo libro “Addio a Kabul”.
Sabato 25, alle ore 14, vi sarà l’inaugurazione, a seguire le presentazioni di alcune opere, ogni mezz’ora circa.
Il giorno dopo, domenica 26, l’apertura è fissata alle ore 10, con un susseguirsi di altre presentazioni sui temi in calendario.
In questa seconda giornata segnaliamo, alle ore 17, la presentazione del romanzo storico Il libro e l’affresco di Elva, del nostro Redattore Ezio Marinoni, da noi già recensito.
Alle ore 19 ci sarà la chiusura della manifestazione.
Entriamo ora nell’edificio che ospiterà l’evento.
Casa Zuccala è una dimora storica che accoglie chiunque voglia scoprire una vigna della collina torinese, la sua storia che si unisce alla storia della famiglia Zuccala, che l’ha abitata per oltre cinque secoli. Originari del Bergamasco, entrano nella cerchia della piccola nobiltà veneziana che, all’inizio del Cinquecento, per cercare fortuna, si pone al seguito dell’esercito di Carlo V e giunge così in Piemonte, prendendo casa in Andezeno. Nel 1543, nelle alterne vicende della guerra franco-imperiale, l’esercito spagnolo cannoneggia Andezeno, in mano ai Francesi, e distrugge la dimora degli Zuccala, che si trasferiscono a Marentino, dove acquistano due piccole case adiacenti. Tra il Seicento ed il Settecento, con una successiva serie di interventi, dovuti soprattutto a Giorgio Zuccala (1680-1764), prima si uniscono i due palazzi in uno solo, quindi viene ampliato e ammodernato.
Per due secoli, sino alla Rivoluzione francese, i capifamiglia degli Zuccala svolgono l’attività di notai ed hanno modo di acquisire diverse proprietà terriere e cascine del territorio. Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, grazie ad alcuni legami matrimoniali, abbandonano la professione notarile per dedicarsi alla finanza, diventando banchieri in Torino. La famiglia si trasferisce, quindi, dalla campagna alla capitale e la casa si trasforma in residenza. Gli ultimi interventi sull’edificio sono ad opera di Ignazio Zuccala (1835 ca. - 1898), che fa installare un impianto di riscaldamento ad aria, coinvolgendo la ditta Buscaglione di Castellamonte dalla quale acquista, oltre a numerose stufe, una copiosa serie di vasi ed arredi in terracotta e si fa modellare l’aquila che, da allora, diviene il simbolo della casa. In mancanza di figli maschi, alla morte di Ignazio la proprietà passò alla figlia Delfina, alla scomparsa della quale, nel 1935, si estingue il nome di famiglia.
Casa Zuccala viene ereditata da Casimiro Biey, figlio di Elisabetta Zuccala, sorella di Ignazio, e, alla morte di questi, nel 1959, è ceduta per lascito testamentario al Cottolengo di Torino, che la vende all’asta alla famiglia Bertello, che la utilizzerà, per più di trent’anni, come occasionale dimora di campagna.
Nel 1993, l’ultimo atto di questa storia: la casa, ormai abbandonata e in grave stato di degrado, è acquistata dalla famiglia Vanetti che avvia, con la consulenza della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte, il progetto di recupero per restituire l’edificio all’antica bellezza e destinarlo a fini museali.
La dimora ospita ai piani inferiori la sede dell’Associazione Culturale Casa Zuccala.
Ogni domenica è meta di visite, accoglie ospiti per svelare, almeno in parte, i suoi misteri.
Il GEA (Giardino delle Erbe Aromatiche) è un orto botanico finalizzato alla raccolta di essenze autoctone e alloctone, per valutare le loro capacità di ambientazione nel nostro clima, nel contesto di un mutamento climatico in corso.
Vi vengono organizzati i seguenti eventi:
Sapori di Menta
La Rosa e i Profumi dell’Estate
Dolce & Piccante.
Appuntamento, quindi, sabato e domenica prossimi a Marentino, fra libri, storia e panorami collinari.
Casa Zuccala. Dimora Storica del XVII-XIX Secolo – Via Profonda 0 – 10020 Marentino (Torino)
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 23/03/2023