La Turchia continuerà a voler essere Impero?

Battuta d'arresto per il "Sultano" Erdogan. Tuttavia, i kemalisti lo hanno solo rallentato.

La Turchia si conferma sempre più spaccata. Da una parte le posizioni neo-ottomane di Erdogan, fatte di geopolitica di potenza marittima e di un intervento economico dedito alle grandi infrastrutture. Dall’altra, Kemal Kilicdaroglu, l’erede del kemalismo laico, un liberale convinto, leader del Partito Popolare Repubblicano, decisamente più occidentalista ed europeista del suo avversario.

Questi i risultati dell’incertezza: Erdogan è andato in vantaggio, ma sotto il 50%, ha ricevuto il 49,54% dei voti, mentre il suo rivale ha ricevuto il 44,88%. Poiché nessun candidato ha ricevuto più del 50% dei voti, il ballottaggio si terrà nuovamente il 28 maggio.

 

 

La Turchia è un paese situato all'incrocio tra l'Europa e l'Asia, nella penisola anatolica, affronta una serie di sfide che pongono interrogativi sulla sua stabilità politica, economica e sociale. Qui di seguito elencheremo alcuni dei problemi chiave che la Turchia sta affrontando attualmente, mettendo in evidenza le loro cause, implicazioni e possibili soluzioni.

- Limitazioni dei diritti umani e libertà di espressione: Negli ultimi anni, si sono registrati crescenti timori riguardo alle limitazioni dei diritti umani e della libertà di espressione in Turchia. Le detenzioni arbitrarie, la repressione dei media indipendenti, la censura online e l'incarcerazione di giornalisti e attivisti dei diritti umani hanno sollevato preoccupazioni sia a livello nazionale che internazionale.

- Concentrazione del potere: La Turchia ha assistito a una crescente concentrazione del potere nelle mani del Presidente Recep Tayyip Erdogan e del suo partito, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP). Questo ha sollevato preoccupazioni sulla separazione dei poteri, l'indipendenza del sistema giudiziario e la limitazione del controllo e degli equilibri democratici.

- Instabilità economica: La Turchia, da che aveva una grande crescita della domanda aggregata, dovuta alle politiche infrastrutturali del suo Presidente, ora si ritrova ad affrontare una serie di sfide economiche importanti, tra cui l'inflazione elevata, la svalutazione della valuta nazionale, l'aumento del debito pubblico e la crescente disoccupazione. Questi fattori hanno messo a dura prova l'economia del paese e hanno creato incertezza per le imprese e i cittadini.

- Questioni geopolitiche: La Turchia si trova in una posizione strategica fondamentale per il Mar Nero e il Mediterraneo orientale, ma le tensioni geopolitiche nella regione hanno avuto un impatto significativo sul paese. I continui, e mai sopiti, attriti con la Grecia, il sostegno dei paesi turcofoni nell’Asia Centrale in funzione anti iraniana, la crisi siriana, i rapporti complessi con i paesi vicini e medio orientali, e le divergenze con alcuni paesi occidentali, hanno contribuito a creare una situazione geopolitica complicata e instabile.

- Disparità regionali e sociali: La Turchia affronta sfide significative in termini di disparità regionali e sociali. Le regioni orientali e sudorientali del paese, ad esempio, si trovano in condizioni socioeconomiche svantaggiate rispetto ad altre aree più sviluppate. Inoltre, la disuguaglianza di genere e le questioni relative ai diritti delle minoranze sono temi ancora da affrontare in modo completo.

 

La Turchia ha tenuto le sue elezioni presidenziali e parlamentari il 14 maggio 2023. Il presidente in carica, Recep Tayyip Erdogan, si è candidato alla rielezione con il Partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP). Come già detto, il suo principale sfidante era Kemal Kilicdaroglu, il leader del Partito popolare repubblicano (CHP).

Le elezioni si sono svolte in un contesto di incertezza economica e politica. L'economia turca è stata in difficoltà negli ultimi anni e il paese è stato coinvolto in una serie di scandali politici. Ciò ha portato a un alto livello di insoddisfazione degli elettori, con sondaggi che mostrano che la maggioranza dei turchi non era soddisfatta del modo in cui veniva gestito il paese.

Alla fine, le elezioni sono state una corsa serrata. Il ballottaggio di fine maggio deciderà tutto.

Il ballottaggio dovrebbe essere ancora più ravvicinato del primo turno. Sia Erdogan che Kilicdaroglu hanno condotto una dura campagna ed entrambi i partiti hanno mobilitato i loro sostenitori. L'esito delle elezioni avrà un forte impatto sul futuro della Turchia.

Se Erdogan vincerà il ballottaggio, diventerà il primo presidente turco a scontare tre mandati. Questa sarebbe una vittoria importante per Erdogan, che è al potere da oltre 18 anni. Tuttavia, sarebbe anche una grave battuta d'arresto per l'opposizione turca, che da anni cerca di spodestarlo.

Se Kilicdaroglu vincesse il ballottaggio invece, sarebbe una vittoria importante per l'opposizione turca. Sarebbe anche una grave battuta d'arresto per Erdogan, che sarebbe costretto a dimettersi dopo due mandati, ponendo fine alla sua visione neottomana e alla politica strategica della ‘Patria Blu’ (Mavi Vatan in turco).

Il ballottaggio dovrebbe essere una corsa serrata e l'esito è incerto. Tuttavia, è chiaro che le elezioni avranno un forte impatto sul futuro della Turchia.

La Turchia affronta una serie di problemi complessi e interconnessi che richiedono attenzione e azione. Per superare queste sfide, sarà necessario in futuro promuovere e difendere i diritti umani e la libertà di espressione, rafforzare le istituzioni democratiche, lavorare per una stabilità economica sostenibile, affrontare le questioni geopolitiche in modo costruttivo e affrontare le questioni delle disparità regionali e sociali. È fondamentale che il governo turco adotti politiche inclusive che promuovano l'uguaglianza, il rispetto dei diritti umani e la partecipazione democratica.

Inoltre, la Turchia dovrebbe impegnarsi a rafforzare la cooperazione internazionale e a costruire solide relazioni regionali basate sul dialogo e sulla diplomazia. Ciò potrebbe aiutare a ridurre le tensioni geopolitiche e a favorire la stabilità nella regione. Insomma, urge un cambio di rotta totale rispetto alla visione neo imperiale di Erdogan.

 

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Articolo pubblicato il 16/05/2023