Viktor Orban: "L'Ucraina non può vincere la guerra!"

Il Presidente dell'Ungheria non sostiene Zelensky, lavora per la pace ed ha posto il veto sull'invio di nuove armi all'Ucraina.

Continua imperterrita la retorica filo-Ucraina da parte del mainstream dell’informazione che dedica decine di colonne ai nuovi aiuti che Unione Europea e NATO intendono destinare a Zelensky per la sua guerra contro la Federazione Russa.

Come sempre accade, però, qualche politico coraggioso che ha il coraggio di dissentire c’è e, in questo caso, si tratta di Viktor Orban (nella foto a destra), Presidente dell’Ungheria.

All’indomani dei pomposi annunci di nuove armi e nuovo gettito di denaro all’Ucraina, il Presidente Orban ha dichiarato: “L’Ucraina non può vincere la guerra. Guardando le cifre, guardando i dintorni, guardando il fatto che la NATO non è pronta a inviare truppe, è ovvio che non c’è alcuna vittoria per i poveri ucraini sul campo”.

A fargli eco Dmitry Medvedev, Vicecapo del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Federazione Russa, che, a proposito del possibile (e ormai molto probabile) invio di Jet F-16 al Governo di Kyev, ha detto: “Più armi l’Occidente fornisce all’Ucraina e più distruttive sono queste armi, “più diventa probabile” uno scenario da apocalisse nucleare”.

Parole forti di un uomo che, con la sua storia personale, ha dimostrato di non essere un debole e di non parlare mai a sproposito. Ciò nonostante l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell, ha tenuto a precisare che “l’addestramento dei piloti ucraini per gli F-16 è già iniziato in molti Paesi, come la Polonia. Questo prenderà tempo ma prima si inizia e meglio è. All’inizio si discute, i Paesi sono riluttanti, come per i Leopard, ma alla fine ci si arriva. Ed è una misura ulteriore per far sì che l’Ucraina si possa difendere”.

La leggerezza con cui Borrell parla di un’inevitabile escalation del conflitto fa accapponare la pelle. Possibile che nei palazzi della tecnocrazia di Bruxelles non si rendano conto che con questo continuo armamento delle truppe ucraine non si fa altro che scaldare la tensione, allontanando di fatto le trattative per la pace?

Evidentemente no dal momento che, lo stesso Borrell, ha continuato dicendo che “al Consiglio Difesa ci occupiamo anche dello European Peace Facility: grazie a questo fondo abbiamo mobilizzato 10 miliardi di aiuti militari all’Ucraina rispetto ai 3.5 miliardi di richieste di rimborsi che abbiamo ricevuto, è molto di più di quanto ci aspettassimo”.

Tutto questo, però, non è ancora detto e definito dal momento che Viktor Orban ha posto un veto sul nuovo foraggiamento all’Ucraina. La cosa sembra non preoccupare Borrell che, secondo fonti “ANSA”, “si è detto sicuro che l’ottava tranche di rimborsi, al momento ferma per colpa del veto dell’Ungheria, verrà sbloccata”.

Seguiremo attentamente la vicenda e vi terremo opportunamente informati.

                                                                                                                         

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Articolo pubblicato il 27/05/2023