Pienza (Siena) – Da Palizzi a Severini. Pittori italiani tra Ottocento e Novecento

Pitture disegni stampe settanta opere, provenienti dalla raccolta Bologna Buonsignori per documentare la cultura figurativa italiana dall’Unità d’Italia al secondo dopoguerra, nella mostra organizzata da Opera Laboratori nel Palazzo Piccolomini, fino al 29 ottobre 2023

Per celebrare i quarant’anni della costituzione del Museo Bologna Buonsignori, avvenuta il 15 gennaio 1983, la Società di Esecutori di Pie Disposizioni  presenta -  negli ambienti di Palazzo Piccolomini, capolavoro dell’architettura rinascimentale -  fino al 29 ottobre 2023 un’importante mostra, “Da Palizzi a Severini. Pittori Italiani tra Ottocento e Novecento nella raccolta Bologna Buonsignori”, curata da Silvestra Bietoletti, Roberto Longi, Laura Martini.

La mostra promossa e realizzata  appunto dalla Società di Esecutori di Pie Disposizioni di Siena ( proprietaria della ricca collezione  Bologna Buonsignori)  in collaborazione con il Comune di Montepulciano e il Museo Civico – Pinacoteca Crociani di Montepulciano  della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto Arezzo, e organizzata da Opera Laboratori.

L’evento è accompagnato da un catalogo edito da Sillabe di Livorno, con saggi di Ilaria Bichi Ruspoli, Daniela Fonti, Roberto Longi, Laura Martini, Gianni Mazzoni, Eleonora Barbara Nomellini e Mauro Papa. La raccolta Bologna Buonsignori, donata alla Società di Esecutori di Pie Disposizioni da Luigi e Leopoldo Bologna Buonsignori, è formata da numerosi nuclei collezionistici, tra cui la ricca collezione di opere d’arte dai dipinti otto e novecenteschi, messi insieme dal padre Clemente Bologna e dallo zio Giovanni Battista, e che il progetto espositivo, si prefigge di portarle a conoscenza del vasto pubblico.

La mostra, attraverso settanta opere, fra pitture a olio, disegni e stampe, ripercorre uno spaccato della cultura figurativa italiana dall’Unità al secondo dopoguerra, e permette di conoscere le scelte collezionistiche, volte soprattutto a testimoniare l’attività di pittori operanti nelle terre a lui familiari della Val d’Orcia e della Bassa Maremma, senza tuttavia trascurare l’arte nazionale.

Il percorso espositivo  si articola in tre sezioni ben definite. La prima, è dedicata agli artisti di fama che ebbero legami diretti con Clemente Bologna: Gino Severini, che da Parigi, dove viveva dal 1906, fra il 1911 e il 1914 soggiornò a Pienza e più tardi a Montepulciano, per far visita ai genitori; Giuseppe Viner ospite del Bologna  a Palazzo Massaini  nei primi anni del ‘900 -  dove la raccolta  ora esposta per un periodo venne conservata negli ambienti del Palazzo - e Paride Pascucci, il grande pittore maremmano  delle cui opere  Bologna divenne appassionato collezionista dal 1929.

La seconda sezione prende l’avvio dalle opere di Lionello Balestrieri, artista assurto alla notorietà internazionale con il dipinto Beethoven presentato all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900, e prosegue illustrando le molteplici espressioni della cultura figurativa italiana dalla metà dell’Ottocento al Novecento inoltrato, da Filippo Palizzi a Ettore Tito a  Angiolino Tommasi. 

I gusti di Bologna si orientano su opere di piccole dimensioni, scegliendo dipinti veneti, toscani, romani e di aerea napoletana, secondo la suddivisione geografica per scuole regionali comune alle collezioni d’arte italiana della prima metà del XX secolo. Nella terza sezione, accanto a opere di Pascucci, di Arturo Viligiardi e del poliziano Giuseppe Stuart, quale ulteriore conferma dell’interesse di Clemente Bologna  per gli autori attivi nelle terre di sua pertinenza, sono esposti i dipinti entrati nella collezione con attribuzioni false sia ad autori ottocenteschi  sia del Rinascimento.

Della produzione di falsi in ‘ stile ’ nata alla fine dell’Ottocento, la rassegna presenta tre esemplari di rilievo, derivati da Sano di Pietro e da pittori rinascimentali eseguiti con abile perizia tecnica ad imitazione  dell’antico da due noti falsari’ senesi: Federico Joni e Umberto Giunti. I dipinti furono acquistati quali oggetto d’arredo tipici delle dimore nobili e signorili dell’epoca.

“Clemente Bologna, pare che si sia affidato – scrive nel catalogo  Laura Martini - per gli acquisti a mercanti antiquari di certo inadeguati conoscitori di arte moderna, se  troviamo nella collezione opere di artisti famosi come Silvestro Lega e Giovanni Fattori non autografe. Nella mostra sono presenti anche queste  ‘imitazioni’ per evidenziare il fenomeno dei falsi moderni e antichi assai diffuso nella prima metà del secolo di cui tanti collezionisti, anche celebri, sono stati vittime”.

Il comune di Montepulciano ha aderito alla richiesta di  collaborazione con la Società per trasferire la mostra il prossimo anno (2024) a Montepulciano nel Museo Civico Pinacoteca Crociani.

Descrizioni immagini:

Copertina catalogo, dipinto di Gino Severini “Ritratto di Signora”

Foto 1 Giuseppe Viner “Mietitura”(Raccolto), olio e matita nera su cartone, cm19,3x49; cornice cm36,8x66,8

Foto 2 Giuseppe Viner “Cortile di Palazzo Massaini”1902, olio su tela,cm45x79,5; cornice cm59x92,5

Foto 3 Gino Severini ”Ritratto di fanciulla” calcografia; puntasecca, foglio cm 60x44; matrice mm 275x270 cornice cm72,4x56,4

Foto 4 Paride Pascucci”Studio di figura femminile distesa) (moglie di Putifar) pastello su carta, mm410x58+5; cornice cm61x78

Foto 5 Filippo Palizzi “Ritratto maschile” , 1859 olio su tavola,cm23x16,5; cornice 45,7x39

Foto 6 Paride Pascucci “Gregge al pascolo” acquerello su carta, cm52x72; cornice cm72x95

Foto 7 Paride Pascucci “Paesaggio con paglia”(Esate), 1941 olio su tavola, cm16,5x21,8; cornice cm 20x25

Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal catalogo della mostra:

“Da Pelizzi a Severini. Pittori italiani tra Ottocento e Novecento nella raccolta Bologna Buonsignori”a cura di Silvestra Bietoletti, Roberto Longi, Laura Martini,  pp.127 ill. col. b/n  Livorno 2023, €16.00

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Articolo pubblicato il 07/06/2023