“Diario Italiano, figure del nostro tempo”

Il titolo del nuovo libro del prof. Pier Franco Quaglieni direttore del Centri Studi Pannunzio di Torino

Con i caratteri delle edizioni Pedrini, è in uscita l’ultima fatica del Professor Pier Franco Quaglieni, mitico e attivissimo cofondatore del Centro Pannunzio di Torino, del quale continua a mantenere la direzione con passione ed impegno.

 

Il saggio che racchiude i ritratti di ben ventinove personalità di levatura nazionale e piemontese, prosegue e amplia gli oriz­zonti tracciati da tre suoi libri fondamentali: “Figure dell’Italia ci­vile”, “Grand’Italia” e “La passione per la libertà”.

 

Il Novecento, con le sue passioni ed i suoi drammi ha rappresentato l’humus culturale sul quale si sono formati gran parte degli estimatori del professor Quaglieni.

 Nel leggere il testo, avremo modo di riflettere, come già ci è capitato con le opere precedenti, sulle grandi tematiche del secolo scorso, sulle quali la nostra generazione ha speso serate di discussioni e di polemiche, ha partecipato a decine di incontri, quando il pensiero politico veniva ancora presentato e sviscerato nei santuari della politica colta, dei quali oggi a Torino, rimane solamente il Centro Pannunzio.

 

Comunismo, Fascismo, Antifascismo post bellico e odierno, destra e sinistra, sino ai sovranismi del Terzo millennio, queste le tematiche presentate, attraverso i profili, con il distacco dello storico.

Quaglieni ci offre con il suo stile sobrio ed erudito, il ritratto di personalità note e meno note, da Giovanni Agnelli a Manlio Brosio, da Piero Angela a Maria Magnani Noya e Costanzo Preve, che hanno percorso strade diverse, a volte in competizione e contraddizione tra di loro, ma accomunati dall’identificazione di Valori.

Il giovane che si affaccia alla lettura, scevro da preconcetti, ha modo di apprendere e poi approfondire i contesti in cui si collocano i personaggi per poi risalire alle tematiche e vicende del “secolo breve”.

Il pregio di Pier Franco Quaglieni è indubbiamente quello di spaziare, di citare riferimenti anche minori o indiretti, di farci rivivere clima e contesto.

Per coloro e, mi colloco nel gruppo, che hanno vissuto e condiviso con l’autore le passioni politiche giovanili del secolo scorso, la lettura fluida del testo, ci porta a compare i ricordi e momenti arricchiti con giudizi e testimonianze ricevute, il più delle volte sovrapponibili.

Vale per le pagine schiette che Quaglieni ha dedicato al ruolo di Mario Allara, rettore Magnifico dell’Università di Torino, bersagliato e trascinato nelle aule di giustizia da cattiverie prive di fondamento, bassezze morali e desideri di vendetta.

Le considerazioni autentiche e veritiere che Quaglieni raccolse dal Magnifico Rettore Rinaldo Bertolino e dal giurista, Professor Giovanni Conso, coincidono con quando mi disse, al tempo, il professor Alfredo Fedele, uno dei discepoli più cari dell’Illustre Maestro.

Così dalla lucida e meticolosa analisi dedicata al professor Luigi Firpo, docente di Storia delle Dottrine Politiche, potremo apprendere una trattazione serena e veritiera, anche quando Quaglieni affronta il periodo dominato dai “suoi scritti minori” e del contesto non certo commendevole in cui si mosse il docente torinese.

Un altro pregio dell’autore sta nel far conoscere ai lettori vicende significative e profili di personalità meno conosciute, perché schive, ma non meno valide. Valgano tra tutti i profili di Roberto Calasso, Giuseppe Manfredini e Oscar Navarro.

Un ringraziamento personalissimo lo devo al professor Quaglieni che ha, con particolari anche inediti descritto la personalità avvincente di un caro amico comune, l’On Vittorio Badini Confalonieri, dal quale, attraverso alcune frequentazioni ho potuto comprendere la differenza ovvero l’abisso che corre tra un Politico e un politicante, oltre ad aver assimilato i ricordi dei suoi incontri con Luigi Einaudi e Marcello Soleri.

Come accennato, nella trattazione sono state anche citate personalità cui non è stato dedicato un profilo.

Tra questi vorrei ricordare il Professor Gianni Dolino, colto e mordace consigliere comunale del PCI che, oltre ai meriti resistenziali seppe portare una testimonianza antesignana e profetica nel campo pedagogico e didattico.

L’amico avvocato Giacomo Volpini, studioso dei misteri di Staffarda che mi ricorda serate colte ed anche un po’ ridanciane trascorse con comuni amicizie altrettanto brillanti.

Ed infine l’avvocato Gaetano Zini Lamberti, conosciuto da ragazzo, ma che mi appariva quasi un mostro sacro per il suo passato adamantino e le sue battaglie di principio.

Invito pertanto il professor Quaglieni a ricordare questi amici nel corso delle sue dotte conversazioni domenicali.

Il libro, ampiamente consigliato alimenta il desiderio di approfondire gli argomenti tracciati e riflettere. Cosa non da poco.

Il saggio è prenotabile sul sito di www.edizionipedrini.com (info edizionipedrini@libero.it) sulle principali piattaforme italiane editoriali. La distribuzione nazionale del volume è prevista entro fine mese.

 

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Articolo pubblicato il 14/06/2023