La guerra in Ucraina non è iniziata nel febbraio scorso ma nel 2014

Lucida analisi di Alessandro Pascale del "Partito Comunista" di Marco Rizzo.

Anche se il mainstream dell’informazione fa di tutto per veicolare il messaggio secondo cui tutti gli italiani sarebbero pro-Ucraina, la verità non sta proprio così.

Utilizzando le parole di Alessandro Pascale (nella foto a Sinistra), “Partito Comunista”, docente di storia e filosofia, possiamo dire che “è sotto gli occhi di tutti che la guerra alla Russia sta andando male, e che l’economia più colpita non è quella russa, ma quella europea, e in particolar modo italiana. I lavoratori sono i più colpiti e pagano questa guerra di classe con un’inflazione a due cifre. Questa crisi sta creando in Occidente un clima da resa dei conti, con una tendenza all’eliminazione delle voci dissidenti. La libertà di opinione, di parola, di stampa, sono oggi già duramente compromesse dalla capacità di controllo del regime”.

Parole dure di un politico che non è d’accordo con queste posizioni e che ha il coraggio di dire quello che tutti sanno ma nessuno dice.

Il giovane leader milanese, durante un comizio tenuto in Piazza della Scala a Milano, ha puntualizzato: “la guerra in Ucraina non è iniziata nel febbraio scorso ma nel 2014, a seguito del golpe sostenuto dagli Stati Uniti insieme ai neonazisti contro il legittimo presidente eletto in Ucraina. Dopo il colpo di Stato le popolazioni del Donbass hanno proclamato l’autonomia e da quel momento è iniziata una guerra sanguinaria che, nel totale silenzio dei media occidentali, ha causato oltre 14 mila morti tra gli abitanti del Donbass. In questi anni la NATO ha armato l’Ucraina fino ai denti, non solo per reprimere la rivolta, ma anche per fare la guerra alla Russia per conto degli USA. La Russia è intervenuta in difesa delle popolazioni del Donbass e contro i nazisti Ucraini, dopo che il Parlamento russo ha riconosciuto la loro indipendenza. Da allora, la propaganda cerca di capovolgere la storia per giustificare una possibile terza guerra mondiale nucleare e scrollarsi di dosso le gravissime colpe dell’occidente”.

Tutte ragioni storiche che non si possono ignorare. Tutte ragioni acclarate di cui vi è evidente traccia e che, forse, un giorno verranno studiate nei libri di storia.

La Federazione Russa, come tutti possiamo vedere, non sta subendo il peso delle sanzioni internazionali. Chi sta faticando a mettere assieme il pranzo con la cena, invece, sono gli operai, le classi sociali più deboli e meno abbienti.

L’anno prossimo ci saranno le Elezioni Europee 2024. La Destra sta trionfando in quasi tutti i Paesi europei. Probabile che il fronte popolare, anche dopo la morte di Silvio Berlusconi, perda consensi e si affermi maggiormente il fronte sovranista.

Se così dovesse essere, il sostegno all’Ucraina non sarebbe più così scontato. Noi, come sempre, seguiremo l’evoluzione dello scenario politico e vi terremo informati.

 

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Articolo pubblicato il 03/07/2023