Giolitti a Bardonecchia in vacanza d’estate per anni

Amava il fresco sotto l’albero di Piazza Suspize

Il Percorso Giolitti, scrive Antonella Filippi, è nato a Bardonecchia il 6 agosto del 2021da una intuizione di Chiara Rossetti, allora Vicesindaco della città, di cui oggi è invece Sindaco. Porta alla scoperta dei siti legati alle vacanze estive dello statista, qui con la famiglia per oltre venti anni, dal 1903. Si articola in sette tappe segnalate da pannelli con brevi notizie in tre lingue, sui quali compaiono anche QR-code e tag NFC per accedere da uno smartphone a descrizioni rappresentative di quei luoghi all’inizio del secolo scorso, con audio e audiovideo in italiano, francese, inglese e anche nella Lingua dei segni italiana.

Bardonecchia si apre al turismo con la ripetuta presenza di Gioliti. In quel borgo, allora di montanari, con tante case prive di servizi igienici e di acqua corrente ma con stalle annesse, la grande casa del Segretario Comunale Carlo Suspize, con l’ampio cortile tenuto a giardino alberato, protetta da un muro di recinzione, era forse l’unica da consentire un minimo di comodità e di riservatezza. L’illustre ospite, cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri, d’estate vi soggiorna in un appartamento preso in affitto e trasferisce quindi temporaneamente la sede del suo Ministero a Bardonecchia, collegata dal telegrafo e raggiungibile facilmente con la ferrovia, che porta in Francia attraverso la galleria del Frejus.

Nel 1912 la città concede a Giovanni Giolitti la cittadinanza onoraria. Nel 1950 inoltre, alla presenza d’un comitato d’onore di parlamentari e di alte personalità locali, con un coro di ragazze in costume locale che canta l’Inno di Mameli accompagnato dalla banda e con la benedizione del Parroco, sulla facciata di Casa Suspize si scopre una lapide commemorativa, che reca questa incisione: Qui dimorò, Giovanni Giolitti, mente eccelsa di statista, aperta a tutte le libertà nell’ordine, al progresso e alla previdenza, creò l’età dell’oro dell’Italia nostra col lavoro e la giustizia sociale. Bardonecchia ricorda il suo illustre concittadino.

Nel 1964 quella casa diventa proprietà del Comune, che 30 anni dopo ne decide l’abbattimento, per la riqualificazione urbana della zona.

Un tempo qui c’era Casa Suspize, dove per anni d’estate soggiornò Giolitti. Sa chi è, vero? – mi dice, una donna vestita d’un costume locale con una crocchia di capelli d’argento, che le rischiara il viso segnato dal tempo e dalla fatica - Quando in pompa magna su quella casa misero una lapide commemorativa, ero una ragazzina. Mio padre mi teneva sulle spalle nella folla. Tutti gridavano Viva Giolitti e anch’io cantavo Fratelli d’Italia. Adesso c’è questa piazza piena di auto parcheggiate e del giardino di Casa Suspize è rimasto solo questo albero monumentale, segnalato dal depliant del Percorso Giolitti, che vedo nelle sue mani… Un tempo questo albero faceva ombra a uno statista. Adesso fa ombra alla mnis alle nostre spalle, dietro la panchina… alla monnezza… come dicono a Roma… Sic transit gloria mundi!... Dico bene Francesca, tu che hai studiato il latino?

Sì nonna - le risponde la ragazzona che le sta affianco, mentre le sistema lo scialle sulle spalle – quella però non è una discarica, ma una isola ecologica per la raccolta differenziata della immondizie e Giolitti non è una gloria del mondo; è stato un Ministro della mala vita, come ha detto Gaetano Salvemini.

Ministro della mala vita?

Sì nonna. L’ho letto su Face Book qualche giorno fa.

Davvero? Su Face Book? Mah!... Mio nonno diceva che Giolitti ha fatto solo del bene a Bardonecchia!... Il male è arrivato dopo, con alcuni calabresi in domicilio coatto e il Comune commissariato per infiltrazione mafiosa.

Acqua passata, nonna. Adesso abbiamo anche un sindaco donna. Chiara Rossetti è stata una mia professoressa e l’ho votata. Ero tutta emozionata perché era la prima volta che votavo.

L’albero è un pero più che centenario, di proporzioni non comuni in queste zone, inserito con Determinazione del 2015 nell’Elenco regionale degli alberi monumentali.

La lapide in onore di Giolitti fu scoperta il 27 di agosto del 1950. Non è andata distrutta con Casa Suspize: è nel Museo etnografico di Bardonecchia, che raccoglie le testimonianze antropologiche del luogo, sotto il davanzale d’una finestra del primo piano, seminascosta da suppellettili, mobili e attrezzi della vita quotidiana d’un tempo passato. Il Vicesindaco Vittorio Montabone, Assessore con delega al turismo, ci dice che troverà quanto prima una più degna sistemazione.

Si vales, vàleo.

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Articolo pubblicato il 05/08/2023