Giornata delle Forze Armate con uno sguardo al Medio Oriente

Tristi parole di Giuliano Granato, "Potere al Popolo", a sostegno della comunità palestinese, autrice dell'attacco terroristico del 7 ottobre.

La politica italiana è divisa e frammentata rispetto a ciò che sta accadendo in Medio Oriente. Da una parte quelli che stanno con Israele, dopo l’aggressione terroristica subita da Hamas, dall’altra quelli che stanno con i territori palestinesi e con la violenza islamica e antisemita.

Tra questi ultimi spicca senz’altro Giuliano Granato (nella foto a sinistra), portavoce di “Potere al Popolo”, soggetto politico nato nel 2017, con l’intento di propagandare ideologie anticapitaliste, antifasciste, euroscettiche e populiste.

Granato, onnipresente in diverse tribune politiche, in questi giorni si è scatenato scrivendo delle cose che fanno accapponare la pelle.

Sul suo profilo ufficiale di “X (ex Twitter) il giovane comunista partenopeo scrive: #Israele ha tagliato comunicazioni, telefono e internet a #Gaza. Al buio, lontano da occhi indiscreti, può così procedere oltre nel #genocidio del popolo palestinese. I Governi di Italia, Unione Europea e Stati Uniti d’America non muoveranno un dito per fermarlo. Solo la mobilitazione dei popoli può farlo”.

Analisi sbrigativa che non tiene conto di ciò che in quelle terre si protrae da ormai diversi secoli. La questione israelo-palestinese, checché ne dicano i comunisti di “Potere al Popolo”, non nasce il 7 ottobre e non è colpa del Primo Ministro di Israele, Capitano Benjamin Netanyahu.

Secondo Giuliano Granato, le atroci scene che ci vengono trasmesse dai giornalisti di tutto il mondo hanno la firma dei politici che non aggradano lui e il suo sodalizio politico. In un altro post, il portavoce di “Potere al Popolo” scrive infatti: “Su quest’orrore non c’è solo la firma di #Netanyahu. Ci sono quelle di Biden, #VonDerLeyen, Meloni: hanno dato luce verde a #Israele per il #genocidio a #Gaza. Ricordare i nomi di ogni politico che ha permesso che accadesse. Anche di quelli silenti. Silenzio è complicità”.

Normalmente quando vi sono dispute e contese bisognerebbe aprir bocca solo per cercare di rasserenare gli animi e costruire un clima di pace. Evidentemente per Giuliano Granato e i suoi sodali le cose non stanno così. Per i comunisti extraparlamentari di “Potere al Popolo” è molto più importante gettare benzina sul fuoco al fine di alimentare un conflitto internazionale filo-islamico, per racimolare qualche preferenza in vista delle prossime Elezioni Europee del 09 giugno 2024.

Parliamo di queste cose il 4 novembre, Giornata delle Forze Armate, perché non dobbiamo mai dimenticare che gli eserciti servono a mantenere la pace, la sicurezza della popolazione civile, il principio stesso di esistenza dei popoli.

Giuliano Granato nei suoi post su “X” ha fatto diversi nomi, ma – guarda caso – non ha azzardato fare quello del Presidente della Repubblica, Onorevole Sergio Mattarella, che il 25 ottobre scorso “ha ricevuto una delegazione dei familiari delle vittime e dei sequestrati durante l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre”.

Il Presidente della Repubblica, garante della Costituzione e della democrazia del nostro Paese, non ha avuto dubbi. Hamas e i miliziani palestinesi sono stati identificati quali autori dell’“attentato terroristico del 7 ottobre”. La posizione dell’Italia è chiara.

Per rafforzare la vicinanza ed il sostegno – anche militare – allo Stato di Israele, al menzionato incontro, il Presidente Mattarella ha voluto fossero presenti il Presidente delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun.

Al Quirinale non sono stati invitati i rappresentanti della Comunità Islamica, non sono stati invitati i rappresentanti della comunità palestinese. Sono stati invitati Ebrei e Israeliani. L’Italia – governata da Giorgia Meloni – ha assunto una posizione chiara e determinata: con Israele senza “se” e senza “ma”.

Per questo il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha tenuto a ribadire che “tutti dobbiamo lavorare perché non ci sia un’escalation, una nuova guerra tra Islam e Occidente”. Parole chiare di chi è consapevole che vi sono oltre 1.000 militari italiani dislocati in Medio Oriente per “fare da portatori di pace, sicurezza, dialogo”.

In questa giornata dedicata ai nostri connazionali che appartengono all’Esercito Italiano, alla Marina Militare Italiana, all’Aeronautica Militare Italiana e all’Arma dei Carabinieri rivolgiamo dunque un sentito ringraziamento per quanto svolgono in Italia e all’estero per la difesa del Tricolore, del Popolo Italiano e per il mantenimento della pace.

 

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Articolo pubblicato il 04/11/2023