"ProVita e Famiglia" subisce un attacco di stampo terroristico dai collettivi transfemministi

Il Segretario del PD prenda le distanze da quanto accaduto; lo stesso faccia il sindaco di Roma.

Sabato 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, il collettivo transfemminista denominato "Non Una Di Meno", ha organizzato una manifestazione nel centro di Roma.

Durante detta manifestazione, come spesso accade, le femministe del collettivo se la sono presa con la sede fisica dell'Associazione "Pro vita e Famiglia".

Questa volta, in modo del tutto inspiegabile, la sede è stata barbaramente aggredita, con metodi di stampo terroristico.

A tal proposito Jacopo Coghe, Vicepresidente dell'Associazione "Provita e Famiglia" ha dichiarato : "Nel recarci presso la nostra sede di "Provita e Famiglia”, dopo i violenti e criminali attacchi transfemministi, durante la manifestazione contro la violenza sulle donne di #nonunadimeno, abbiamo rinvenuto un piccolo ordigno esplosivo dentro i nostri uffici fortunatamente non entrato in funzione. Siamo sconvolti da questo vero e proprio atto terroristico, volto ad intimidirci. Quanto accaduto dimostra letteralmente l'ipocrisia dei movimenti femministi e transfemministi che hanno sfruttato i recenti fatti di cronaca per portare avanti un'azione intimidatoria contro la nostra Onlus".

Parole forti quelle usate da Coghe che, però, sono supportate dall'evidenza dei fatti e dei tantissimi attacchi che l'Associazione ha subito negli anni - e continua a subire - per il suo impegno nel sociale a sostegno delle famiglie, dei minori e della libertà di quanti non si vogliono piegare al pensiero delle Lobby LGBT.

Prosegue Jacopo Coghe: "Ringraziamo le Forze dell'Ordine che sono prontamente accorse sul luogo mettendo in sicurezza la sede. Ci aspettiamo dal Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e dal Segretario del PD, Elly Schlein, che hanno partecipato alla manifestazione contro la violenza sulle donne, di prendere le distanze e condannare questi atti violenti e criminali. Li invitiamo a venire a trovarci e a vedere con i loro occhi la furia ideologica che, incurante della presenza della Polizia, ha prodotto danni ingenti e solo per caso non ha trovato i nostri collaboratori presenti all'interno, che altrimenti sarebbero stati in serio pericolo".

La questione è assai grave soprattutto se si considera che i manifestanti hanno avuto il permesso della Questura di Roma per poter svolgere il corteo, vista la motivazione pacifica e pacifista dell'iniziativa.

Mettendo in atto comportamenti terroristici e di guerriglia urbana, si è pertanto violato il patto stretto con il Questore.

L'auspicio che molti romani si fanno è che la Procura della Repubblica della Capitale prenda in seria considerazione il perseguimento degli organizzatori della manifestazione.

A conclusione del rammaricato comunicato, il Vicepresidente di "Provita e Famiglia" ha detto: "Quanto successo è un attacco non solo a noi ma alla libertà di pensiero e alla democrazia stessa, per questo rimanere in silenzio e non condannare il gesto significherebbe essere complici e avallare i gesti di questi criminali".

Ancora una volta siamo alle prese con quella Sinistra che urla al "fascismo" quando succede qualcosa durante le manifestazioni di Destra, ma tace e sorvola sui gravissimi fatti che accadono durante le manifestazioni di quel "mondo sinistroide" che da sempre cerca di imbavagliare chi non ne condivide il pensiero.

Torneremo senz'altro sul tema ma, in questo particolare momento, vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a Jacopo Coghe, e ai suoi collaboratori, per quanto hanno dovuto vergognosamente subire.

 

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Articolo pubblicato il 29/11/2023