Se la vittima di violenza è un maschio è meno considerato

Riflessione a voce alta di chi crede che tutti i tipi di violenza vadano condannati; non solo la violenza sulle donne.

Anche quest’anno in tutta Italia si celebrerà la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Una giornata ricca di retorica e di slogan con cui gli Amministratori Locali fanno un po’ di propaganda e spiegano ai cittadini come hanno speso i loro contributi nelle iniziative degli Assessorati Pari Opportunità.

A Cuneo, città capoluogo di provincia della Granda, a dire la sua sulla questione è l’avvocato Cristina Clerico, Assessore alle Pari Opportunità, che, sul sito ufficiale del Municipio scrive: “Ogni anno, nell’avvicinarci al mese di novembre, ci ritroviamo con le realtà, pubbliche e private, che con noi costituiscono la Rete Antiviolenza e constatiamo come molto stia cambiando nell’approccio alla violenza di genere ma molto resti ancora da fare”.

Sarebbe interessante che venissero esplicitati i casi di effettiva violenza sulle donne avvenuti nel Comune di Cuneo e che cosa sia stato effettivamente fatto dall’Amministrazione Comunale. Invece si resta sul generico e l’Assessore Clerico prosegue: “Pur meno di un tempo, nel discorso pubblico accade ancora di leggere e ascoltare affermazioni che dimostrano come il rispetto tra generi e la parità reale siano obiettivi ancora da raggiungere”.

Su questa affermazione abbiamo concentrato la nostra attenzione e ci siamo confrontati, nel merito, con i nostri lettori cuneesi. Tutti loro dicono di non aver mai sentito o assistito ad “affermazioni che dimostrano come il rispetto tra generi e la parità reale siano obiettivi ancora da raggiungere”.

Ancora una volta pensiamo che l’Assessorato alle Pari Opportunità dovrebbe pubblicare un report in cui dice quanti atti discriminatori sono stati compiuti, quali danni ne sono scaturiti, cosa è stato fatto in concreto dall’Assessorato, quanto sono costati gli interventi effettuati, ecc…

L’Assessore, invece, conclude il suo intervento così: “Dobbiamo continuare a lavorare per creare una sensibilità ancora più diffusa, perché la violenza non sia mai considerata normale”.

Ovviamente la violenza non può e non deve essere considerata normale. La violenza in genere, però, non la violenza “di genere”.

Diciamo questo perché, come dice William Pezzullo, uomo sfregiato con l’acido dalla sua ex fidanzata il 19 settembre 2012, “se la vittima è un maschio è meno considerato”. Ed è vero.

A Cuneo abbiamo chiesto all’Assessore Clerico di realizzare una panchina azzurra per i padri separati, vittime spesso incolpevoli di separazioni che li riducono sul lastrico. La risposta ottenuta ci ha lasciati basiti: “Precisato, a scanso di equivoci, come non si intenda con ciò in alcun modo sottovalutare la delicatezza del tema che sottoponete alla nostra attenzione e non si creda in modo assoluto nel principio della bigenitorialità, riteniamo quindi non coerente con le linee dell’Ente l’adesione alla campagna che proponete”.

Noi, così come i molti cittadini cuneesi che ci avevano interpellato, siano rimasti attoniti ma abbiamo appreso, in modo inequivocabile, che l’Ente Comune di Cuneo vede violenza solo quando a subirla sono le donne. Se a subire violenza è un uomo l’Amministrazione non ritiene di dover creare una panchina azzurra per sensibilizzare sul tema.

Come detto in origine, il 25 novembre si è trasformato da giornata santa e benedetta a evento impregnato di discutibile retorica.

La violenza va condannata sempre. Nessuno deve essere vittima di violenza o discriminazione. Bambini, anziani, donne, uomini, cani, gatti, canarini, … nessuno deve subire vessazioni, bullismo o violenza.

Nel momento in cui le opportunità e gli aiuti sono rivolti solo alle donne vittime di violenza, tutti gli altri vengono discriminati. Questo, se l’Assessorato è dedicato alle Pari Opportunità, stride con la semantica e con il buon senso amministrativo.

Torneremo senz’altro sul tema.

 

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Articolo pubblicato il 21/11/2023