Il Comune di Cuneo non realizza la "Panchina azzurra per i padri separati"

Secondo l'Assessore alle Pari Opportunità, Cristina Clerico, la richiesta avanzata sarebbe "non coerente con le linee dell'Ente".

Il 16 giugno 2023 Luca Calabrese (nella foto a destra), Coordinatore del “Popolo della Famiglia” per la Città di Cuneo, ha scritto una lettera a Cristina Clerico, Bruno Giraudo, Alessandra Vigna-Taglianti, rispettivamente Assessore alle Pari Opportunità, Dirigente Settore Cultura, Attività istituzionali interne e Pari Opportunità, e Responsabile Servizio Parità e antidiscriminazioni del Comune di Cuneo.

Nella missiva, il rappresentante del partito fondato da Mario Adinolfi, chiedeva la realizzazione di una “Panchina Azzurra per i padri separati” motivando così la richiesta: “Siamo a sottoporvi una proposta atta ad abbattere le differenze e le discriminazioni fra uomo e donna presenti nella nostra Città di Cuneo. In queste settimane siamo stati interpellati da alcuni papà separati – molti dei quali in difficoltà economiche a causa dell’assegno di mantenimento da versare all’ex compagna – che ci chiedevano come mai il Comune di Cuneo abbia un “Servizio Antiviolenza Donna”, un “Laboratorio Donna”, “8marzo è tutto l’anno”, “8marzo e dintorni”, ma non abbia nessun servizio rivolto in modo esclusivo e peculiare per quegli uomini separati e per quei papà che, a causa di una separazione, sono stati separati dai loro figli con possibilità ridotte di vedere la prole”.

Richiesta sensata, degna di essere attenzionata dall’Amministrazione della città capoluogo della Provincia Granda, eppure la risposta avuta dall’Assessore Clerico lascia basiti.

In data 07 luglio 2023, infatti, l’Assessore in persona ha risposto: “riscontriamo con la presente missiva del 16 giugno u.s., ringraziandoVi per l’attenzione dimostrata per un tema fondamentale quale la responsabilità genitoriale e, in particolare, il principio della bigenitorialità, evolutosi nel nostro ordinamento intorno al fulcro costituito dall’interesse del minore. Pur tuttavia, non condividiamo l’analogia che la Vostra proposta sottende, tra la tematica della violenza di genere e la posizione dei padri nel contesto delle crisi familiari che coinvolgano figli minori. Precisato, a scanso di equivoci, come non si intenda con ciò in alcun modo sottovalutare la delicatezza del tema che sottoponete alla nostra attenzione e non si creda in modo assoluto nel principio della bigenitorialità, riteniamo quindi non coerente con le linee dell’Ente l’adesione alla campagna che proponete. Il sostegno alle famiglie, anche nelle fasi di fragilità e/o di crisi, è infatti da noi rivolto a entrambi i genitori e avviene attraverso servizi a ciò dedicati, presenti e sviluppati sul territorio”.

L’Assessore scrive che la campagna proposta dal “Popolo della Famiglia” risulta “non coerente con le linee dell’Ente”. Sarebbe interessante che l’Assessore entrasse nel dettaglio della cosa e spiegasse in modo esaustivo quali sarebbero “le linee” del Comune di Cuneo in tal senso.

L’Assessorato alle Pari Opportunità, per sua stessa semantica, deve garantire opportunità uguali ed equivalenti per tutti i cittadini facenti parte la città di Cuneo. Rifiutare di realizzare una “Panchina azzurra per i padri separati” – cosa che invece ha fatto il Comune di Caserta – non favorisce di certo le pari opportunità fra i cittadini di Cuneo.

Sul sito web del Comune di Cuneo si trova un documento riportante i loghi di “Città di Cuneo”, “Rete antiviolenza Cuneo”, “Pari Opportunità” e “Nodo provinciale di Cuneo Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte” nel quale sono sancite tutte le 24 “Panchine rosse” dedicate alle donne maltrattate e la “Panchina arcobaleno” dedicata ad “Arcigay Cuneo GrandaQueer” presso il Parco della Resistenza.

All’Assessore viene dunque da chiedere: perché la “Panchina arcobaleno” sì e la “Panchina azzurra” no? E’ forse illecito discriminare le persone LGBT ma è lecito discriminare i padri separati?

Il doppiopesismo della Giunta di Centrosinistra di Cuneo lascia davvero attoniti. Di fronte a 24 “Panchine rosse” dedicate alle donne vittime di violenza perché non dedicarne una sola ai papà separati che vivono condizioni di indigenza (non di rado vivono in macchina), allontanamento dai figli, e ricadute psicologiche evidenti…? Che cosa in questa richiesta lederebbe “le linee dell’Ente”?

Noi di “Civico 20 News” torneremo senz’altro sul tema nella speranza che l’Assessore Cristina Clerico ci dia una spiegazione esauriente ed esaustiva sulle “linee dell’Ente” che – allo stato presente – non sono né note né conosciute.

 

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Articolo pubblicato il 10/07/2023