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L’uomo, i misteri e l’ignoto
Come frutti pronti da cogliere.
Possiamo essere colti o cadere; in ogni caso non serve a niente tentare di abbrancarsi al ramo per non esserne staccati.
Articolo di Pietro Cartella
Pubblicato in data 25/12/2020
 

 

 

Parte settima del decimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 15 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.

… prosegue dalla parte sesta

 

 

Stiamo camminando in punti diversi della stessa strada che conduce nello stesso punto di arrivo.

 

IDP … e allora fare come dicono i tibetani … meditare, comportarsi bene … è giusto o no? …

 

… lo è per alcuni tibetani, ma non mi sembra che ne stiano godendo …

 

IDP … non ne stanno godendo, però …

 

… forse occorre farsi ancora qualche domanda!

 

IDP … sì!

 

… per tutti noi “non c’è pace tra gli ulivi”, diceva qualcuno in un celebre film. Il riposo non dura mai più di cinque minuti, poi ritroviamo ciò che ci aspetta; la strada non finisce mai davvero.

 

IDP … però se dicono che nel 2013 è cominciato il grande cambiamento … È vero o non è vero?

 

Il grande cambiamento è cominciato dall’inizio dei tempi e non avrà mai fine; solo che in esso possiamo osservare alcune fasi più statiche ed altre più dinamiche, alcune fasi più lineari e tranquille altre più complesse e turbolente. Ora siamo in una fase di grandi trasformazioni dinamiche; pensate al solo fatto che, anche quando siamo seduti tranquilli, stiamo viaggiando nello spazio a velocità fantastica a bordo del pianeta terra!

 

Io, voi, il tavolo davanti a me, stiamo continuamente interagendo con condizioni ambientali che mutano a tale velocità (ci stiamo muovendo nello spazio a 1250 km al secondo) che persino il nostro pensiero fa fatica ad essere al passo.

 

(Rispetto al suo asse, la Terra ruota compiendo 1 giro ogni 23 ore, 56 minuti e 4,01 secondi. La velocità di un punto che si trovi all'equatore è di 1.670 Km/h, mentre quella di un punto a 45° di latitudine (che essendo più vicino all'asse deve fare un giro più corto) è di circa 1.073 km/h.Un punto sul Polo Nord o Sud ha invece velocità nulla; Rispetto al Sole, la Terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi a compiere un'orbita ellittica della lunghezza di circa 938.900.000 Km. La sua velocità media è quindi di 106.000 km/h circa; Rispetto al centro della Via Lattea, la Terra si muove, assieme al sistema solare, a una velocità di circa 792.000 km/h; La Via Lattea, a sua volta, si muove a una velocità stimata in 3.600.000 km/h. - totale: circa 1250 km/sec)

 

durante il piccolo consueto intervallo sono continuati gli scambi tra i presenti: riporto di seguito quelli che sono riuscito ad estrarre dalla registrazione perché alcuni si sono  sovrapposti ed altri non erano tecnicamente udibili – quindi è possibile che ci siano imprecisioni, errori ed omissioni

 

IDP … ripensando ai tibetani mi viene in mente che nel pensiero comune siano ritenute persone che danno molta importanza all’anima … invece non è così?

 

Noi diamo troppa importanza al vestito che vediamo e non a quello che contiene; di conseguenza giudichiamo senza avere gli elementi per farlo. Comunque ogni essere umano porta in sé la sintesi di ciò che sono tutti gli esseri umani di cui evidenzia in modo particolare alcuni aspetti piuttosto di altri. Nessun essere umano è in grado di esprimere contemporaneamente l’insieme di quanto condivide con tutti gli altri esseri umani. Per questo ogni cosa, ogni essere vivente, merita il rispetto dovuto ad ogni singolo componente dell’insieme, del tutto.

 

IDP … ci scombussola un po’! …

 

… pensi a quanto scombussola me continuamente! …

 

IDP … però io la vedo sereno … non scombussolato! …

IDP ... dipende dal punto di vista!

 

… ognuno vede quello che vuole vedere! …

 

IDP ... vero!

 

IDP ... a volte guardandomi … quindi cercando di tirare delle somme dalle cose ... volendo consolarsi … (parte indecifrabile) … da una parte mi sembra di voler (o dover) uscire da un cerchio … dall’altra cerco di andare avanti … guardando quello che è dentro di me … e cercando di tagliare fuori il resto … quello che sento di poter fare è reagire in qualche modo a … (parte indecifrabile e frammentata) … oppure da sola … non so se è meglio … se cerchi di pensare tanto ad un problema … oppure andare al di là del problema 

 

È una questione che riguarda la possibilità e la voglia o meno di comunicare sinceramente con quanto è dentro di noi. È una nostra personale responsabilità che spesso rifuggiamo sperando in una risoluzione esterna portata da altri. Se non conosciamo il nostro funzionamento il sistema va in autoprotezione rinchiudendosi per evitare danni, come fa il programma di un computer quando non conosciamo la password (la parola chiave) per entrare.

 

Sostanzialmente non riusciamo ad entrare nel programma che ci porterebbe ad un cambiamento, perché lo desideriamo solo a parole ma non con i fatti; stiamo sprecando energie alla ricerca di una scorciatoia, di una strada più comoda, che non c’è. O si entra in un programma di cambiamento o se ne sta fuori. Ed è bene che sia così, perché se non ci fosse la sufficiente conoscenza e determinazione resteremo a metà del cambiamento; … né carne né pesce, … sconclusionati e confusi a tempo indeterminato. Quindi facciamo di tutto per giustificare alla nostra coscienza il nostro desiderio di cambiamento e nello stesso tempo facciamo di tutto per non cambiare. Per questo a volte stiamo così male, siamo così dilaniati, tagliati in due, senza un perché riconoscibile.

 

IDP … però a volte aiutare gli altri può darti serenità … no?

 

… meglio prendere una pastiglia come dice una famosa canzone napoletana (pigliate ‘na pastiglia, sient’ a’ mme – ascoltami è meglio che tu prenda una pastiglia piuttosto di farti aiutare da uno che ne sa meno di te)! (risate!)

 

IDP ... meglio aiutare se stessi!

 

fine dell’intervallo e ripresa del dialogo

 

Ripendo alcune parole che lei ha pronunciato poco fa … “cercando di reagire”, ponendo l’attenzione su una particolarità contenuta nel verbo reagire. Il reagire, che significa agire automaticamente di conseguenza ad uno stimolo, è la modalità operativa del sistema “tutto chiuso”, mentre il re-agire, che significa tornare nuovamente ad agire come in precedenza, in origine, è proprio di un sistema che può operare scelte libere avendone compreso il senso e prendendosene le conseguenti responsabilità. È un agire cosciente ed intelligente che può avvenire solo quando l’intero sistema dell’essere umano è in grado di farlo.

 

Allora gli impulsi dell’intelligenza, che possiamo percepire come intuizioni o percezioni diverse (termini anch’essi abusati), dopo essere state elaborate dall’intero sistema dell’essere umano, si possono manifestare inducendo le azioni corrispondenti attraverso il sistema biologico.

 

Può accadere quindi che l’azione intelligente, che sentiamo di dover fare, possa apparire illogica a noi stessi, al sistema biologico a cui piacerebbe fare diversamente, ma, poiché sarà evidente che sia l’unica azione necessaria, la faremo.

 

IDP …  reagire è il modo normale ed automatico  di funzionare della legge biologica “stimolo-reazione”…

 

Esatto! … È il meccanismo di salvaguardia del sistema: sento bruciare la mano … e zac! … ritiro la mano dal luogo in cui c’è il fuoco.

 

Sono gli automatismi delle idee, dei desideri messi in atto per mantenere le cose come sono; sono la nostra prigione e ci impediscono ogni tipo di cambiamento.

 

IDP ... creano una condizione di passività! …

 

… di passività della coscienza, mentre ci costringono comunque a fare sempre più cose senza sapere perché le facciamo. Mantengono la coscienza in un comodo torpore.

 

Infatti anche da addormentati abbiamo una coscienza che lavora, quella che vede i sogni e a volte li ricorda, però una coscienza che non è in grado di farci agire.

 

Nella reazione istintiva tutto avviene automaticamente, alla massima velocità possibile e in assenza di coscienza, che arriva a rendersi conto di cosa è accaduto solo dopo un certo tempo, quando la reazione è già in atto e non si può più fermare, o addirittura a cose fatte. Per esempio nel caso della matita che sta per cadere dal tavolo l’afferriamo istintivamente e poi ci rendiamo conto di cosa abbiamo fatto; se volessimo farlo coscientemente quasi sicuramente arriveremo troppo tardi e la matita cadrebbe a terra.

 

IDP ... come mai abbiamo fatto così poca strada … cosa è successo? … forse un incidente di percorso?! (risate)

 

Questo è un grande dilemma! Ognuno di noi ha tutto il tempo per cercare di rispondere.

 

IDP ... dovremo passare attraverso tutte le condizioni descritte, tutti quei cerchi rappresentati sulla lavagna, per capire! … quindi solo giunti alla mèta …

 

… avremo compreso perché ci abbiamo messo così tanto tempo! Così tanto tempo per arrivare … a comprendere di esserci sempre stati solo che ce ne eravamo completamente dimenticati! Eravamo assorbiti da cose che ci hanno distolto l’attenzione dalla realtà che è sempre stata presente!

 

Alcuni credono che sia accaduto qualcosa, mentre altri pensano che non sia andata così ma tutto sia sempre in fase di costruzione e quindi, a tempo dovuto, accade. Oppure una terza linea di pensiero sostiene che le due possibilità possono coesistere. Quindi chi ci dice cosa sia accaduto o stia realmente succedendo in questo momento? E noi dove stiamo in tutto questo? Per alcuni ha poca importanza! Ognuno è dove è! Però per altri è ormai diventato necessario scoprirlo e rendersene conto!

 

IDP ... quindi va comunque tutto bene! …

IDP ... scienza, coscienza, divinità … tutto insieme! … è vero?

IDP ... e se non cambia niente? … se rimaniamo così?

 

È molto semplice! Come un frutto maturo, quando è ora, o si prende e si mangia, oppure si lascia lì, cade e marcisce, e poi seguirà il solito corso delle cose naturali. Ad ogni frutto … la sua strada!

 

 

  … prosegue nel prossimo articolo.

 

foto e testo

pietro cartella

 

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