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L’uomo, i misteri e l’ignoto
Pronto, … c’è ancora qualcuno vergine tra noi?
Ovvero che ancora non sia stato corrotto dal gioco perverso della mente?
Articolo di Pietro Cartella
Pubblicato in data 27/12/2020
 

 

 

Parte nona del decimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 15 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.

… prosegue dalla parte ottava

 

 

Prima di iniziare questa parte, respiriamo profondamente, e poi prendiamo lo slancio per affrontare l’ennesima stroncatura di un altro luogo comune, allo stesso modo in cui, negli scorsi anni, è avvenuto con i preconcetti e pregiudizi a proposito di religione, scienza, arte, politica, umanitarismo, relazioni tra genitori e figli e idee di me stesso. (risatine!) …

 

Noi non siamo sopravvissuti finora grazie alla nostra mente, ma malgrado la nostra mente!

 

Cosa ben diversa!

 

Ecco come siamo riusciti a sfuggire ai predatori nella preistoria.

 

Gli animali riconoscono la preda incrociando i dati ricevuti attraverso almeno tre sensi, uno principale che la individua per primo, e gli altri due a conferma. Per esempio un falco riconosce la preda dal modo in cui si muove, poi con l’odorato e il tatto. Se i tre sensi non sono concordi l’attacco può lo stesso avvenire (perché la preda potrebbe essere un modellino semovente in acciaio), ma la preda verrebbe subito rilasciata. Mica è così stupido da mangiarsi una preda di lamiera! Con i cani o alcuni altri animali funziona bene “fare il morto”. Il predatore arriva, annusa, tocca, ma vede che l’oggetto non si muove e se ne va. Con altri ancora basta truccare l’odore e così via. Ora sappiamo che funziona così, ma in origine? Non si sapevano certe cose e non si erano ancora studiate le strategie relative. Anche l’essere umano biologico funzionava ancora così.

 

Come esempio citiamo la storia degli indios americani. Essi non riuscivano a vedere le navi di Cristoforo Colombo, che si stavano avvicinando alla riva, perché erano talmente diverse da tutto ciò che già conoscevano; non avendo mai visto una caravella in precedenza, il loro cervello non poteva riconoscerle e quindi per loro nel mare c’erano solo delle forme di acqua mancante laddove essa era stata spostata dalla chiglia delle navi.

 

Ed ecco l’arma vincente, la strategia perfetta di cui è stato dotato l’uomo come “imprinting” per sfuggire ai predatori: un comportamento talmente “stupido” da ingannare perfettamente quasi tutti i predatori. (risate!). Essi non riuscivano a identificarlo come preda a meno che fosse proprio lui a fare in modo di diventarla! Ma, si sa, la storia la scrivono alcuni perché altri ci credano e la studino! E di solito nella storia vengono riportate le opinioni vincenti! Che siano vere o no, poi non importa più a nessuno!

 

IDP ... l’homo sapiens sapiens e l’homo erectus …

 

… così definiti da quello stesso uomo la cui mente, … è quella di cui abbiamo appena trattato!

 

Bene, abbiamo tranciato anche questo luogo comune scientifico! (risate!)

 

Il nostro primo compito è tornare “vergini” rispetto ai pregiudizi e ai preconcetti, avendo correttamente metabolizzato le esperienze dell’intera umanità e dell’intero universo. Vergini rispetto a tutte quelle sovrastrutture che sono state spacciate come verità da chiunque! Vergini di tutte le interpretazioni date da tizio, caio e sempronio che, nel migliore dei casi, sono mezze verità, falsità o errori. La validità di un principio sta nel fatto che c’è voluto l’apporto di tutti per arrivare a renderlo manifesto e comprensibile, anche se poi a formularlo è stato un essere umano in particolare! Anche queste discutibili parole che state leggendo seguono tale legge: senza il vostro apporto, non solo non le avrei mai pronunciate, ma forse neppure mi sarebbero venute alla coscienza! Questo però non significa che siano verità! Sono spunti per aiutarci a fare un altro passo verso di essa, con tutti i rischi connessi!

 

Che differenza c’è tra quanto è stato appena detto in questa sede e ciò che sta scritto su un vecchio libro della biblioteca in cui ci troviamo? Domani qualcuno trova questi miei appunti e dirà: questo è vero! E magari troverà qualcun altro che condivida questa sua opinione e delle semplici parole potranno assumere un valore di riferimento che non si sono mai sognate di essere!

 

Ragazzi … stiamo scherzando?!?! …

 

IDP ... ci spieghi un po’ meglio questa storia …”che siamo talmente stupidi” (risate!) …

IDP ... la signora c’è rimasta male! …

 

Ho appena finito di accennare al fatto che gli animali riconoscono qualcosa attraverso almeno tre sensi … (è parzialmente vero perché li usano tutti, però almeno tre sono indispensabili … come noi usiamo gli assi cartesiani per definire la tridimensionalità di un oggetto) …

 

Il nostro comportamento non è sempre coerente con il loro sistema di riconoscimento. Abbiamo detto che se ci fingiamo morti, l’animale ci annusa, ci tocca, ma non ci mangia. Ma come può avvenire ciò, se è lo stesso animale che mangia la carcassa di un altro animale morto?

 

Fatevi questa domanda!

 

IDP ... non trova soddisfazione! … (risate, risate, grandi risate!) …

 

Però, ha colto nel centro! Non “soddisfa” i requisiti richiesti dai suoi sensi! Sembra una battuta ma è molto più significativa di quanto possa sembrare a prima vista! Spesso cose come questa vengono scartate perché sembrano battute di … spirito (ops! che cosa ho detto!), mentre i risultati delle ricerche scientifiche sono ritenuti degni di essere presi in considerazione perché condivisi dalla comunità scientifica!

 

Non voglio polemizzare su questo argomento ma cito semplicemente il fatto che le cose funzionano comunque anche senza la spiegazione logica di uno scienziato; infatti non c’è bisogno di esserlo per capire che se ti centra un fulmine puoi facilmente morire, ma anche capitare di scampare! Entrambe le conseguenze rispettano le leggi fisiche! Tutto e il contrario di tutto possono coesistere (anche tra gli scienziati); non è qualunquismo: è osservazione senza dogmi o preconcetti!

 

Quindi è vero che abbiamo anche usato la mente per cacciare gli animali e difenderci da essi, ma la nostra sopravvivenza è in molta parte dovuta alla nostro comportamento incoerente.

 

L’immagine che fornivamo non coincideva con quella della loro preda!

 

Spesso ci hanno scambiato per una roccia o un tronco d’albero, e voilà, … siamo ancora qua!

Ancora oggi è difficile che un animale feroce attacchi un umano; si dice lapidariamente che preferisca altre prede! Questa sintesi non preclude la nostra osservazione!

 

Certo con queste storie faremo storcere il naso a molti ma, come è successo con gli animali feroci, riusciremo a sopravvivere anche a questo! Senza sensi di colpa e in allegria.

 

IDP ... il fuoco … come il fuoco ha segnato la storia dell’uomo …

 

… sono fasi della maturazione delle esperienze …

 

IDP ... si ma a livello del rapporto con gli animali … è stato importante …

 

Non più di altri aspetti (per esempio riunirsi in gruppo o circondati dall’acqua o urlare all’unisono o battere i tamburi), la maggior parte dei quali sta dentro di noi, nella nostra mente.

 

Il rapporto con gli animali è racchiuso dentro la nostra mente separata che ha dato loro una collocazione diversa, distinguendo noi da loro. Cosa che non è vera: condividiamo lo stesso pianeta e abbiamo le stesse origini biologiche. 

 

IDP ... con il fuoco abbiamo avuto la possibilità di essere diversi … di sentirci diversi da loro …

 

Questo è quanto ci viene raccontato; ognuno decida se accettarlo o no.

 

IDP ... non è così?! …

 

Non è solo così! Sarebbe riduttivo!

 

IDP ... no!

 

Altrimenti vorrebbe dire che quando noi abbiamo perso l’uso degli artigli abbiamo perso qualcosa. No! Tale perdita ci ha permesso lo sviluppo della sensibilità tattile. Il fuoco non è un’invenzione dell’essere umano.

 

IDP ... no!

 

È nato in un mondo di fuoco! Pensate all’era in cui i vulcani erano attivi

ed avevano contribuito alla scomparsa di molte specie animali senza intervento umano.

 

IDP ... è vero! … non bisogna sempre prendere per buono quello che ha scritto qualcuno! … come affermano gli studiosi … la questione, come dicevi tu, è non fermarsi lì e chiedersi come mai un essere debole, nudo e indifeso … che non è autosufficiente per molto tempo dopo la nascita … mentre gli animali appena nati già corrono dietro ai genitori … come mai siamo ancora qui a parlarne … io credo … non ci sia stato … non è neanche serio dire … che c’è stato un disegno particolare di qualche essere superiore … supremo … che ha voluto che l’uomo fosse debole così … semplicemente l’uomo ha trovato un’altra strada … come il bambù ha trovato la sua strada per sopravvivere … ma la sua strada si chiama anche cultura, si chiama linguaggio e un’altra serie di cose che … 

 

Si tratta solo di un altro modo in cui si è organizzato un gruppo animale addirittura non ancora così evoluto da competere alla pari con le costruzioni delle termìti quando costruisce i suoi grattacieli. Si tratta solo di una diversa forma di comunicazione rispetto a quella di altri gruppi animali, come per esempio i delfini, o una diversa abitudine ad un tipo di comunicazione più adatta ai mezzi che gli sono stati forniti. In quanto alla capacità di apprendere e insegnare è abbastanza evidente che non ci sono molte differenze tra gli umani ed alcuni primati.

 

Per esempio è noto il caso di una scimmia alla quale è stato insegnato a parlare indicando le lettere dell’alfabeto. Dopo essere stata dotata di trasmittente per il riconoscimento, è stata rilasciata nella foresta dove tempo dopo ha generato un figlio. La sorpresa è avvenuta alla ricattura dell’esemplare insieme a suo figlio. Infatti il figlio riconosceva le lettere come gli era stato insegnato dalla madre!

 

Sconcertante! non è vero?

 

  … prosegue nel prossimo articolo.

 

Foto e testo

pietro cartella

 

 

 

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