Parte ottava del dodicesimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 29 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.
Per tutti noi preoccuparci di qualcosa è una condizione normale alla quale siamo abituati. Per questo non ci interroghiamo più di tanto sul fatto che sia oppure no “normale”.
Quando smettiamo di fare previsioni, di immaginare cosa può accadere … possiamo affrontare la situazione con una certa serenità … impensabile fino a quando ci torturiamo con pensieri inutili e dannosi …
IDP … infatti … quando è il momento … è il momento! …
IDP … prima ti aspetti questo e quello …
IDP … è l’ansia sale …
Tornando alla questione insicurezza, nel senso di non essere sicuri di aver fatto bene una cosa, … ciò si lega alla nostra normale esigenza di far bene ogni cosa; … questa è la nostra volontà …
IDP … però non si può far sempre tutto bene …
… invece sì, in quanto ogni cosa è sempre fatta bene in sé stessa anche quando a noi non sembra tale solo perché non è secondo i nostri desideri.
Le cose possono accadere in modo diversi, costare di più o di meno, trascinarsi per lungo tempo, ma, se le esaminiamo a fondo, non possiamo che renderci conto che non potevano che essere perfette così come sono avvenute.
C’è sempre un equilibrio in quello che facciamo anche se non ce ne accorgiamo. Le nostre azioni si compensano in modo da insegnarci quello che devono insegnarci; la vita la sa un po’ più lunga di noi! E non si lascia distrarre dal suo obiettivo dalle nostre azioni più o meno “intelligenti”!
Per quanto cerchiamo di risparmiare le nostre risorse, non siamo noi a determinare il prezzo delle nostre azioni per cui una volta “risparmieremo qualcosa” ed un’altra “spenderemo di più”. Una cosa è certa: alla fine non rimarrà niente; quello che doveva essere speso è stato speso! Salvo rare eccezioni che non auguro a nessuno e delle quali abbiamo già parlato.
IDP … poi non son solo cose? … quel suo famoso discorso rispetto a quelle che son solo cose? … a volte aiuta a riportare ogni cosa al suo corretto valore …
… a volte aiuta e a volte si scopre che non sono solo cose …
IDP … certo! … è tutto relativo! …
… la lampadina aveva bisogno di stare accesa qualche ora in più perché la sua vita richiedeva questo e noi siamo stati lo strumento perché ciò potesse avvenire …
IDP … prendiamola così! …
… perché accesa sempre solo per due minuti e poi al buio? … Occorreva una esperienza più lunga almeno una volta, prima di smettere di funzionare, e se non ci fosse stato qualche smemorato in giro non avrebbe mai potuto succedere. … Poi a noi toccherà comprare una nuova lampadina, certo, … ma … noi stessi siamo come quella lampadina rispetto al sistema dell’essere umano in cui abitiamo …
Sì, son solo cose … su cui riflettere!
Si tratta di prendere le cose come sono!
IDP … non è facile! …
IDP … basta non disperarsi! … succede una cosa … vediamo cosa occorre fare! … vediamo come va! …
… cosa può realmente cambiare nella nostra vita se quella lampadina in casa nostra è stata accesa per un minuto di più o di meno?! …
IDP … niente! …
… non siamo diventati più alti, o più belli o diversamente intelligenti! … niente! … è solo una cosa che doveva succedere nell’economia generale, compresa la nostra!
IDP … per mio marito ogni cosa che si guasta è una tragedia! … in mezzo ad un sacco di cose di tutti i colori che gli accadono continuamente, compreso lutti in famiglia … fratelli giovani scomparsi … per carità … lui si attacca alle cose che si guastano quasi allo stesso modo … come se fossero cose gravissime! … e io gli dico se è il caso di reagire così … se si è guastato … pazienza! … se possiamo sostituirlo bene … se no stiamo senza! …
… dovrebbe fare lo stesso con il suo medico!
IDP … a mio marito non serve! …
… al suo medico! (risate!) … perché la cura è finita! … (risate!)
IDP … beh … infatti … me lo ha detto … che ci siamo quasi … che ci dobbiamo ancora rivedere … ma sono io che la tiro un po’ alla lunga! …
IDP … per paura! …
… però la domanda - siamo vivi o siamo morti? – rimane ancora senza risposta!
IDP … no … siamo vivi! …
IDP … ce lo chiederemo anche nell’aldilà?! …
IDP … se siamo morti non sentiamo più niente … credo! …
… se non ce lo chiediamo di qui non ce lo chiederemo neppure di là …
IDP … ma negli altri mondi esiste la vita come da noi? …
… la vita non si ferma mai ed è ovunque in tutte le cose; può cambiare il suo modo di esprimersi … ma la vita non si ferma mai! …
IDP … ma cosa è la vita? …
IDP … per me è la morte che ha qualcosa di strano … come se si spegnesse qualcosa …
Quando c’è una malattia è più semplice comprendere che qualcosa va spegnendosi, le cellule muoiono … ma quando la cosa avviene all’improvviso … tutte le cellule che muoiono insieme all’improvviso … nel caso di incidente … in due secondi quella persona non esiste più! … come se qualcosa fosse uscita e se ne fosse andata! … lasciando lì il resto … se n’é uscita la cosa che la animava! …
IDP … ghost! …
IDP … è questo che non capisco … non la vita che secondo me è più naturale … la nascita e così via … è la morte in un solo istante … che non riesco a spiegarmi … ma non per il fatto che la persona non c’è più … ma per il fatto che in pochi istanti non ci sia più … mentre per nascere ci vuole un tempo molto più lungo, per animare una forma … in pochi secondi quella forma resta inanimata … e comincia a disgregarsi … diventa un rifiuto! … come può avvenire in pochi secondi … cioè … capisco la malattia ma non la morte sul colpo! … cosa vuol dire? Che significa? … possibile che queste cellule … che hanno una vita propria … muoiano improvvisamente tutte insieme? ... mi sembra impossibile! …
… bella domanda posta in questi termini! Poiché ognuno di noi è come se fosse un universo, sarebbe come dire che un intero universo possa morire di colpo! C’è veramente da riflettere su questa domanda! Tanto è vero che alcuni anni fa abbiamo dedicato un intero ciclo di incontri all’argomento vita e morte, senza peraltro esaurirne l’approfondimento …
IDP … chissà con quale risultato finale! …
… oggi potremo affrontarlo in modo diverso perché nel frattempo qualcosa è cambiato; … allora sono state disseminate cose irripetibili oggi in quella forma. Oggi potremo parlarne in altro modo grazie al fatto che abbiamo una visone più ampia di altri argomenti che permettono di meglio comprendere cose ritenute assurde o trovare le relazioni tra cose apparentemente scollegate tra loro. Sei anni e più di quaranta incontri sono trascorsi dalle prime volte che abbiamo cominciato a parlare dei più disparati argomenti in modo inconsueto; oggi un po’ di lavoro in più è stato certamente fatto e potremo fare tesoro di questa esperienza per proseguirlo in modo ancora più proficuo.
Non si può capire la vita senza considerare la morte!
Infatti il periodo in cui il nostro sistema vive con un corpo fisico dura circa la decima parte rispetto al periodo in cui vive senza un corpo fisico; già solo questa considerazione meriterebbe un maggior approfondimento! Inoltre la durata della nostra vita rispetto alla vita stessa è paragonabile alla durata di un sogno di una notte rispetto alla nostra intera vita! Ecco quindi giustificata la perplessità, l’incomprensione espressa poco fa dalla signora rispetto alla morte istantanea di una persona.
IDP … la durata della nostra vita è brevissima! …
… a maggior ragione, se non si conosce cosa c’è prima e cosa c’è dopo, e in quale complesso è inserita, risulta quasi impossibile capire il senso della vita e della morte del sistema biologico dell’essere umano.
Abbiamo detto, un po’ di tempo fa, che noi siamo inseriti in qualcosa di più grande della nostra apparenza fisica; ora rifarò alla lavagna uno schema che alcuni di voi ricorderanno …
…il nostro sistema biologico è inserito momentaneamente, come un organo trapiantato, all’interno di un complesso energetico più grande, avente un campo di azione di circa 16 metri di diametro. Esso rappresenta in realtà il “nostro mondo”, quello in cui viviamo e respiriamo. L’insieme costituisce la massa energetica trasformabile che può essere chiamata “essere umano”. Noi siamo semplicemente una “cartuccia temporanea” che serve all’intero sistema per poter agire nella materia. Quando la cartuccia è esaurita viene sostituita con un’altra e così via fino a quando sarà necessario. Per maggiori informazioni vi rimando alla rilettura del libretto relativo all’argomento. La sintesi dell’esperienza acquisita attraverso ciascuna cartuccia è inserita nella banca dati rappresentata al centro (io superiore / destino). Tale banca dati costituisce la base di partenza per le esperienze che saranno vissute dall’intero sistema mediante l’uso di nuova cartuccia.
La vita “temporale” dell’intero sistema dell’essere umano può durare, secondo i nostri parametri, fino a milioni di volte quella di una singola cartuccia!
Però ciò che noi vediamo e sperimentiamo è la vita di una singola cartuccia. Ed è perciò comprensibile avere l’impressione che manchi qualcosa, che qualcosa non quadri. Infatti la vita di una cartuccia biologica non costituisce quella dell’intero sistema dell’essere umano; essa è relativa e in funzione della vita dell’intero sistema dell’essere umano.
La durata della cartuccia biologica può essere decine di anni o pochi secondi in funzione delle necessità dell’intero sistema, ed è anche in relazione alla durata della specifica esperienza che mancava ancora a quel sistema per completare uno dei suoi compiti.
Partendo da tale considerazione, non esiste una sostanziale differenza tra una vita dell’essere biologico che dura cento anni ed una che dura un secondo. Certo, … per noi non è facile comprendere ed accettare tale dato di fatto!
… prosegue nel prossimo articolo.
foto, schema e testo
pietro cartella