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L’uomo, i misteri e l’ignoto
Pillole di saggezza - Il cristianesimo gnostico
Gli insegnamenti sono liberatori nel momento in cui servono da ponte per passare dall’altra parte.
Articolo di Civico20News Redazione
Pubblicato in data 25/03/2022

Se un uomo, un occidentale, vuole comprendere qualcosa del cristianesimo in quanto uomo dotato di conoscenza -. cioè in quanto gnostico.- deve “avere le mani vuote”. La ragione di ciò è evidente. Non è possibile comprendere il cristianesimo né tramite la sua storia, né attraverso la Bibbia. Né altri possono insegnarcelo. Dobbiamo impararlo da noi, in noi, quali uomini dotati di conoscenza, quali gnostici.

 

Da ciò la necessità di avere le mani vuote. È difficile per un occidentale; molto difficile per gli uomini d’oggi, che ricevono una gran quantità d’informazioni e che, per lo più, vogliono avere la mani piene. Un modo sicuro per farci sfuggire il cristianesimo è studiarne la storia; storia che illustra in maniera colorata il mercanteggiamento dei valori e delle dignità umane.

 

“Avere le mani vuote” vuol dire abbandonare tutto ciò che il sangue e la coscienza hanno accumulato e cristallizzato. La storia della civiltà occidentale, la storia della sua evoluzione, è strettamente legata all’insegnamento cristiano di salvezza trasmesso all’umanità. A sua volta, l’insegnamento cristiano di salvezza è strettamente legato alla materializzazione di valori immateriali. Da ciò la necessità di avere le mani vuote.

 

Proviamo a non aprire più la Bibbia per un po’ di tempo. Trascuriamo i commentari di tutti i testi, poiché il segno che caratterizza chi è dotato di conoscenza, lo gnostico, è quello di vivere senza interposta persona, senza intermediari, senza dottrina. Nelle sue mani vuote egli riceve la vita, che noi chiamiamo Cristo, la vita totale, la vita integrale.

 

Avvicinare il cristianesimo, ricevere il Cristo, la vita, senza lasciarsi guidare dall’intermediazione della Bibbia sembrerà a molti traumatico. Lo choc sarà presto assorbito quando si renderanno conto che vi sono uomini che vivono -e vivono pienamente- senza mai prendere una Bibbia tra le mani e, quindi, senza mai leggerla; e questo accadeva già ben prima della comparsa dei valori e dei principi cristiani.

 

Potete immaginare che, dentro di voi, l’intera gerarchia vada in pezzi?

Siete capaci di vivere senza insegnamenti, di vivere soltanto? Osate, in quanto uomini, seguire l’unica guida dentro di Voi, vivere la vita totale, il Cristo in Voi?

 

Un cristiano gnostico è un uomo libero, indipendente, che non segue alcuna guida. Sono così esclusi inganno, arroganza e asservimento. Il cristiano gnostico è l’uomo capace di vivere pienamente e totalmente.

Voi lo potete? L’uomo adduce quasi sempre delle riserve.

 

L’uomo combatte per la pace. Schiaccia gli uni per il bene degli altri!

Certo non con le mani vuote, ma con strumenti, ideologie, filosofie, sistemi religiosi ... Con questo metodo, egli pensa di far partecipare il suo prossimo alla vita totale, al Cristo. Conoscete il proselitismo?

 

Cercate di rientrare in voi stessi, abbandonando e dimenticando la vostra storia personale. La vostra storia è una successione di punti culminanti, attraverso esperienze gioiose o penose. I libri di storia sono composti da una successione di avvenimenti importanti. Questi sono, in generale, dei casi estremi che illustrano la vita degli uomini o che hanno avuto luogo in una certa società. Per comprendere qualcosa della vita in cui non esiste la morte, della vita cristica, l’uomo deve poter essere se stesso senza l’intervento della propria storia. Non si tratta di amnesia, ma di avere le mani vuote.

 

In un cristiano gnostico vivente il processo di assimilazione e di creazione non lascia alcun residuo. Egli vive ogni istante totalmente, in modo che l’istante successivo non sia ostruito da ciò che resta dell’istante precedente. E voi? Considerate voi stessi secondo la vostra storia? Considerate l’altro secondo la sua storia? In conseguenza dell’incontro di ieri? O ancora per la bontà che vi ha testimoniato ieri?

 

Con le mani vuote, la pace sarebbe nei cuori e tra gli uomini. Tutto ciò che un uomo trattiene nelle sue mani e vuole conservare diviene un’arma con la quale egli tortura se stesso, e nello stesso tempo, gli altri.

Gli insegnamenti cristici sono armi pericolose, quando si cerca di conservarli o li si lascia cristallizzare.

 

Tutto ciò che un uomo è -tutto ciò che è in suo potere- lo è grazie a una forza vitale che egli non può dirigere e che, sicuramente, non può comprendere.

 

È così per tutto, quindi anche per dei valori sublimi, se non sono restituiti alla vita. Il cristianesimo gnostico invita l’uomo a diventare povero, a non volere possedere nulla, a ridiventare fanciullo, cioè senza preoccupazioni, senza storia. Ridere e dimenticare, piangere e dimenticare. Diventare semplice, libero!

 

La condizione è avere le mani vuote, in modo da poter ricevere tutto per poi nuovamente abbandonare tutto. Chi vi riesce è un uomo sano. La causa delle malattie è l’attaccamento, il conservare cose passate. Il Cristo, la vita totale, è presente, qui e ora, per guarire i malati, quelli che si aggrappano e sono spinti dall’istinto di conservazione.

 

Lo gnostico è un uomo dotato di conoscenza e diviene “vivente” nel cristianesimo gnostico. Egli passerà attraverso la fase dell’uscita dal mondo. Abbandonerà le sue reti, con cui vuole prendere e conservare tutto. Egli lascerà la sua famiglia, la sua razza, il suo campo di respirazione, in breve tutto ciò che lo tratteneva prigioniero e di cui egli si preoccupava. Non si tratta di fatti esteriori, ma di un processo interiore.

 

Egli si creerà uno spazio in cui tutti questi punti dì sutura spariranno, dove non avrà più una pietra su cui posare il capo, cioè dove mettere la sua coscienza ben al riparo. Quest’uomo abbandona il teatro della lotta e vive la pace che oltrepassa ogni comprensione.

Quest’uomo è un simbolo per chiunque sia in cammino verso questa pace… con le mani vuote.

 

Così il Cristo è nel mondo, lo illumina e minaccia le tenebre. Egli non porta la pace nel regno della dualità, ma la spada.

 

Lui, però, è senza lotta, mentre altri lottano attorno a lui e a causa sua. Altri ancora stabiliscono dei dogmi, fenomeni di rifrazione della luce nelle tenebre. Quanto a lui, non ha insegnamento, ma l’insegnamento è la conseguenza della sua presenza. E là, dove v’è un insegnamento, v’è lotta e divisione, poiché, nella sua ignoranza, l’uomo vuol vivere in accordo con un insegnamento, cioè con una scintilla, con un raggio di luce ormai spezzato. Il risultato è l’incomprensione, l’ispessimento delle tenebre e la moltiplicazione dei blocchi.

 

Gli insegnamenti sono liberatori nel momento in cui servono da ponte per passare dall’altra parte. Tuttavia, numerosi sono coloro che si arrestano sul ponte, rapiti dalla costruzione, dalla forma, dalla risonanza; e in questo modo suscitano un blocco in se stessi divenendo per gli altri un ostacolo sul ponte.

 

Chi riceve con le mani vuote degli insegnamenti e delle linee direttrici, saprà abbandonarli dopo averli applicati, in modo tale da soddisfare l’unica condizione utile a passare dall’altra parte, a entrare nel campo di vita del Cristo: avere le mani vuote.

 

Fonte: Pentagramma – Edizioni Lectorium Rosicrucianum

https://www.lectoriumrosicrucianum.it/

 

 

 

 

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