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Economia e finanza
Carburanti - I benzinai non sono speculatori!
Reazioni forti da parte degli operatori del settore. Il Governo intervenga.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 12/01/2023

Nei giorni scorsi abbiamo parlato dell’aumento del costo dei carburanti su tutto il suolo nazionale per via della decisione del Governo Meloni di non rinnovare il bonus che sgravava i consumatori dal costo delle accise.

Nei telegiornali e nei diversi talk-show televisivi si sono sentiti esponenti di destra e di sinistra dire che l’aumento del prezzo della benzina è dovuto – molto probabilmente – ad un’azione speculativa da parte degli operatori del settore.

Immediata è stata la reazione della Federazione dei Gestori Carburanti (Faib) di “Confesercenti” che, per bocca del suo Presidente Nazionale Giuseppe Sperduto, ha detto: “Nel ribadire che i gestori degli impianti non determinano il prezzo, sempre deciso e indicato dalle compagnie petrolifere e dai retisti privati, Faib ricorda che ai gestori stessi, a prescindere dal prezzo alla pompa, vanno sempre e soltanto 3,5 centesimi lordi al litro in media.

Va inoltre ricordato che i benzinai, per nove mesi, hanno sostenuto l’anticipo del taglio delle accise, senza alcuna compensazione, peraltro più volte richiesta.

Inoltre è chiaro a tutti che più cresce il prezzo, meno prodotto si vende e, a fronte appunto di un margine fisso di 0,035 euro al litro, questo determina un impoverimento dei gestori e non certo un guadagno che, invece, rimane appannaggio esclusivo delle compagnie: di fronte a questo scenario serve ancora di più un’urgente e organica ristrutturazione del settore, razionalizzando la rete e diversificando le attività non oil sulle stazioni, valorizzando i prodotti petroliferi ecologici e sintetici e ristrutturando la fiscalità che grava sui carburanti”.

Da Sperduto una spiegazione dettagliata e senz’altro esaustiva. Nessuno nega che qualcuno cerchi di lucrare sul carburante ma certo è che non è il singolo benzinaio a farlo.

Il povero benzinaio, anzi, subisce il calo dei consumi, l’aumento delle accise e anche l’ira del consumatore che – non potendosela prendere con il Governo o con le multinazionali degli idrocarburi, si sfoga con il malcapitato di turno.

A fare ulteriore chiarezza è intervenuto anche Fabio Bertagnini, Presidente Faib “Confesercenti Liguria”, che con sgomento ha dichiarato: “Le dichiarazioni di questi ultimi giorni, anche da parte di esponenti del governo, lasciano sinceramente sgomenta la categoria. Se si vuole fermare veramente la speculazione bisogna intervenire ben a monte della pompa di benzina, non quando i giochi sono ormai fatti, verificando il comportamento delle compagnie, i depositi e il trasporto di carburante”.

La questione è calda e gli operatori del settore non ci stanno ad essere chiamati “furbetti” o “speculatori”. L’auspicio è che l’Esecutivo non rimanga a guardare ma prenda in mano la situazione ed intervenga in modo da sollevare i benzinai ed aiutare i consumatori che, è il caso di dirlo, sono stremati dal caro benzina in auge dal 1 gennaio.

Torneremo senz’altro sul tema sperando di potervi comunicare buone nuove.

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