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Cronaca
Carabinieri di Alba e Bra mettono fine ad un mercato delittuoso basato sullo spaccio di droga
Ottima operazione del Comando Provinciale di Cuneo, del Reparto Operativo e delle Compagnie di Alba e di Bra.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 20/09/2023

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Asti, in un’indagine coordinata dal Procuratore della Repubblica, Biagio Mazzeo (nella foto a destra), ha dato esecuzione ad una serie di misure giudiziarie a carico di 45 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e detenzione illegale di armi.

La brillante operazione posta in essere dai militari dell’Arma affonda le sue radici in due distinte attività d’indagine avviate nei mesi di maggio e di ottobre del 2022 quando, la Compagnia Carabinieri di Alba e la Compagnia Carabinieri di Bra hanno attenzionato e sottoposto all’esame della Magistratura l’esistenza di “due network composti da cittadini albanesi ed italiani, contraddistinti dalla presenza di differenti personaggi legati tra loro da un accordo consapevole, capaci di “progettare” un mercato delittuoso di rilevante entità basato sullo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, nei territori di Alba e di Bra”.

Le indagini, come rende noto il Tenente Colonnello Angelo Gerardi, Comandante del Reparto Operativo Carabinieri di Cuneo, hanno portato ad individuare “abitazioni e strutture ricettive presso le quali gli spacciatori (quelli albanesi, tutti incensurati, giunti in Italia con visto turistico e che si avvicendavano tra di loro alla scadenza dello stesso) cedevano la droga ai loro clienti a qualsiasi ora del giorno e della notte; lo spaccio avveniva anche per strada, nei parchi pubblici cittadini, spesso anche davanti alle scuole e, in alcuni casi i Carabinieri hanno avuto modo di documentare lo spaccio avvenuto alla presenza del figlio minorenne di una coppia destinataria del provvedimento restrittivo applicato”.

Gli ottimi Carabinieri delle Compagnie di Alba e di Bra hanno celermente scoperto come gli spacciatori occultassero la sostanza stupefacente e come la cedessero ai loro acquirenti. “La droga veniva sotterrata” – ci spiega il Tenente Colonnello Gerardi – “in barattoli, per ritrovare i quali venivano lasciati dei segnali. Per quanto attiene ai contatti con i clienti, questi venivano inseriti su gruppo di messaggistica online comunicando attraverso nomi di fantasia”.

Nella mattinata di ieri, alle prime luci dell’alba, con l’ausilio di unità cinofile e un elicottero dell’Arma, sono state tratte in arresto 26 persone, un soggetto è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G. e un altro all’obbligo di dimora nel territorio comunale di Bra.

Sono state effettuate numerose perquisizioni al netto delle quali sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro: 860 grammi di cocaina, 415 grammi di marijuana, 8.9 chilogrammi di hashish, 12.930 euro in contanti, 600 grammi di olio di hashish, una pistola semiautomatica calibro 9x21, 22 proiettili calibro 9x21, 6 proiettili con calibro ancora in fase di accertamento, una serra completa d’impianto d’illuminazione non in funzione, materiale per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente.

Dal Reparto Operativo Carabinieri di Cuneo tengono ad informare che “sono in atto accertamenti volti a reperire elementi ulteriori, anche di segno contrario, rispetto a quelli sino ad ora raccolti, a favore, quindi, degli indagati, da presumersi innocenti sino a quando non sarà pronunciata sentenza definitiva di condanna”.

Notizie come queste fanno ben sperare. La lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti, al narcotraffico e a tutti i reati legati alle droghe, leggere e pesanti, resta una priorità del nostro Governo e delle Forze dell’Ordine.

La politica, in tal senso, resta divisa. Solo qualche giorno fa, infatti, è uscito un video nel quale Filippo Blengino (nella foto a sinistra), Segretario politico dell’Associazione “Radicali Cuneo – Gianfranco Donadei”, diceva: “A Cuneo, in Corso Giolitti, sono comparsi dei cartelli anonimi che indicano i “luoghi di spaccio e di consumo”. L’acqua calda insomma! Peccato non si riesca a porre al centro del dibattito politico il fatto che decenni di politiche proibizioniste, di una delle normative più severe d’Europa, e l’apertura di una centrale distaccata di Polizia Locale non siano servite ad un tubo. L’onere della prova (anche se dubito ne esistano) direi che tocchi ai proibizionisti!”.

Parole dalle quali prendiamo, ovviamente, le distanze. Dinanzi ad un fenomeno grave e gravoso come quello dello spaccio di sostanze stupefacenti non si può che essere unanimi nel condannare tale pratica che, manco a dirlo, conduce alla morte degli assuntori e all’insicurezza tangibile dei residenti.

I Radicali sono da sempre dalla parte dei drogati pur sottolineando sempre la loro stima nei confronti delle Forze dell’Ordine. Su questo tema non ci possono essere doppiezze: o si sta con lo Stato, o si sta con chi spaccia! Non esistono zone grigie.

Torneremo certamente sul tema limitandoci, per ora, a ringraziare sentitamente, e di cuore, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, nella persona del suo comandante, Colonnello Giuseppe Carubia, per l’ennesima brillante operazione portata a termine.

 

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