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Cronaca
Lo scontro sul rigassificatore coinvolge anche una Comunità religiosa
il monastero induista Matha Gitananda Ashram di Altare SV potrebbe veder violata la sacralità dei suoi templi
Articolo di Giancarlo Guerreri
Pubblicato in data 25/11/2023

Prosegue senza sosta, in un equilibrio sempre più incerto, la vexata quaestio del rigassificatore di Vado ligure.
Nonostante le critiche puntuali e severe di ISPRA, nonostante le contestazioni popolari pronunciate con una infinità di espressioni e le perplessità degli Enti locali sostenute dai politici che vivono il territorio… prosegue, senza esclusione di colpi, il confronto tra SNAM (la società scelta per realizzare l’opera) e gli oppositori al progetto.

Durante l'incontro del 22 novembre, avvenuto in Regione sono intervenuti numerosi consulenti scientifici ed esperti che si sono concentrati sull'impatto ambientale con una particolare attenzione alla presenza dei cetacei presenti nell'omonimo Santuario e sulla Area Marina Protetta.


Gli Enti incaricati della realizzazione dell’opera hanno insistito che sarebbero in corso approfondimenti e le relative fasi di monitoraggio che verranno effettuate costantemente. E’ stata anche ventilata una “soluzione palliativa” che consisterebbe nello spostamento a levante di qualche centinaio di metri degli ormeggi. Tale inutile discutibile spostamento avvicinerebbe la nave alla città di Savona, Capoluogo dell'omonima Provincia, curiosamente escluso dalla Conferenza dei Servizi.
Come tutte le “pezze” anche questa proposta non risolverebbe neppure il problema biologico, tant’é che il Direttore dell’Area Marina Protetta di Bergeggi, dr Davide Virzi si è dichiarato assolutamente perplesso di fronte a tale proposta:
"Noi non siamo tranquilli per niente. Mi preoccupano gli anni di funzionamento, come Comune e Area Marina ho l'obbligo di non avere la speranza ma la certezza scientifica che un'area di assoluto rilievo dal punto di vista della biodiversità non venga interessata da impatti. Anche la Regione ha il dovere di tutelare e di conservare".


Riportiamo anche l’intervento del Sindaco di Spotorno, Mattia Fiorini:
"Due aspetti mi preoccupano particolarmente: l'impatto delle condizioni meteo e delle nuove emergenze, cartografie di ecosistemi che si possono trovare, in che modo possono inserirsi nella procedura? Posto che l'interesse nazionale di emergenza energetica è risolta, ne vale la pena spostare la nave da Piombino?".

Nicoletta Rebagliati, sindaco di Bergeggi, durante un'intervista al TG3 ha così commentato l'incontro con SNAM:
Siamo profondamente delusi come dopo ogni incontro con SNAM. Noi siamo intervenuti per difendere l’Area Marina Protetta e il nostro territorio, ma come sempre l’argomento più delicato relativo all’area protetta dei Bergeggi non è stato praticamente toccato. Sentiamo parlare di monitoraggi da eseguire prima, dopo e durante i lavori, ma la sensazione è quella che non si abbiano le necessarie informazioni e che, come ha sottolineato anche il direttore Davide Virzi manchino gli studi necessari per iniziare le operazioni in mare, studi che avrebbero già dovuto essere stati eseguiti, confrontandoli con  i dati presenti nella copiosa letteratura.” 

Siamo anche in attesa che ENI esprima il proprio parere sulla fatibilità dell'opera, questo potrebbe avvenire molto presto.


Ma un’altra notizia, ancora più inquietante, ci giunge dal Comune di Altare, in una delle aree interessate dal passaggio del gasdotto di SNAM.
Si tratta, della principale sede religiosa dell'Unione Induista Italiana - Sanatana Dharma Samgha, il monastero induista Matha Gitananda Ashram che ha ricevuto il prestigioso titolo di "Vishisht Sewa Samman" dal Governo dell'India.

L'oasi di pace e di preghiera, creata senza aiuti esterni dalla Comunità induista, potrebbe essere violata proprio dall'opera in discussione. I tubi del metanodotto potrebbero, secondo il progetto presentato da SNAM, interferire creando disturbo e inquinamento alla piccola comunità che ha denunciato questa gravissima violazione e totale mancanza di rispetto per un'Area considerata Sacra.
I venti religiosi presenti nel Centro, rappresentati da una netta maggioranza di monache e da alcuni monaci, hanno manifestato durante una nostra intervista le criticità dovute al passaggio del gasdotto all’interno di un bosco, considerato Sacro, di proprietà del Monastero.

In un prossimo articolo descriveremo la Realtà sacra di Altare, presentando questo magnfico Monastero, sconosciuto alla maggioranza delle persone, che rappresenta per la Tradizione induista un preziosissimo riferimento.

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