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Cronaca
Il Cardinal Julian Herranz parla dei "due Papi"
Uscito in ottobre un libro, edito da PIEMME, in cui Sua Eminenza parla del suo rapporto con Benedetto XVI prima e con Bergoglio ora.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 28/11/2023

Sua Eminenza Julian Herranz, noto per la sua conoscenza profonda ed approfondita del Codice di Diritto Canonico, di cui è stato strenuo difensore all'interno degli organi più alti della Santa Sede, come è nello stile dei membri dell'Opus Dei, non ha parlato apertamente della pochezza dottrinale e della povertà teologica di Bergoglio.

Si è attardato a descrivere i grandi pregi, la grande dottrina, la profonda conoscenza teologica, e la mirabile umiltà con cui Benedetto XVI ha servito la chiesa fino alla fine dei suoi giorni.

In questo libro dunque si trovano interessanti ed apprezzabili aneddoti sulla vita di Joseph Ratzinger e poche e rarefatte questioni di interesse legate a Jorge Mario Bergoglio.

Sicuramente l'uscita di questo libro del cardinale Herranz, ormai 93enne, passerà per i più come l'opera di un anziano vescovo desideroso di lasciare ai posteri le sue memorie. Nella realtà, per chi conosce la Chiesa, risulterà essere un pamphlet di aneddoti e curiosità interne ai Sacri Palazzi in "salsa vaticana".

Sua eminenza Julian Herranz, che per 30 anni è stato vicino a San Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, ha voluto lasciare una sorta di testamento intellettuale nel quale non sconfessa apertamente l'operato di Bergoglio ma lascia intendere come, se paragonati, i due pontefici sono assolutamente in antitesi l'uno con l'altro.

Benedetto XVI è stato fine teologo ed apprezzato patrista. Ha raccontato la Chiesa mediante i Padri della Chiesa, ha portato riflessioni teologiche validamente ed indiscutibilmente legate alla Parola di Dio, ha ceduto il "ministerium" di Romano Pontefice - tenendo per sé il "munus" petrino - per far capire al mondo che in Vaticano vi era qualcosa di incontrovertibilmente inaccettabile.

Jorge Mario Bergoglio, dal canto suo, viene visto dai più come un uomo delle periferie, un uomo della porta accanto, un amico con cui scambiare quattro chiacchiere in naturalezza. Chiaramente questo è lo stile di vita che non si addice ad un monarca, ad un maestro, ad un pastore, alla guida spirituale della Chiesa Universale.

Probabilmente il valore e l'importanza del contenuto del libro del cardinal Julian Herranz sarà preso in seria considerazione, come spesso accade, solo post-mortem dell'autore.

Diciamo questo tenendo conto di ciò che accadde con l'autobiografia del Cardinal Godfried Danneels, Primate del Belgio, dibattuta in modo acceso solo dopo la sua dipartita, cosicché egli non potesse controbattere.

Noi, non avendo fretta alcuna, ci ripromettiamo di tornare sul tema e di sviscerare le differenze fin troppo evidenti che vi sono tra il fulgido e fondamentale pontificato di Benedetto XVI e la sede occupata da Jorge Mario Bergoglio.

 

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