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Cultura e Spettacolo
Il Centro Arti Umoristiche e Satiriche e i suoi soci festeggiano quest’anno il 40° anniversario
“Nozze di rubino” per l’associazione che intende promuovere umorismo e satira quali strumenti d'analisi e formazione in ambito istituzionale, artistico ed educativo
Articolo di Ezio Marinoni
Pubblicato in data 10/01/2024

Il 2024 ci porta nel quarantesimo anno di attività, quattro decenni rivolti costantemente all’innovazione, alla gratuità, alla solidarietà e alla costruttiva provocazione. Un sentimento simboleggiato dal rubino appunto, dall’incessante passione che il Centro Arti Umoristiche e Satiriche (Caus) ed i suoi iscritti hanno sempre avuto nel concretizzare nuove e coinvolgenti idee.

Il Centro Arti Umoristiche e Satiriche, associazione culturale no-profit, nasce a Torino nel 1984 con la precisa finalità di promuovere l'umorismo e la satira quali strumenti d'analisi, stimolo, critica e formazione in ambito istituzionale, artistico ed educativo in ogni scibile umano.

Una biblioteca specializzata fu gestita dai soci fondatori Massimo Tonelli e Claudia Enrico e coordinata da volontari sino al 2012.

La sezione web (www.caus.it), nata nel 2008, deve il suo sviluppo all’opera, alla tenacia e alla pazienza di Tullio Macrì, Piero Ferraris, Marino Tarizzo e altri benemeriti volontari.

I fondatori Raffaele Palma e Giorgio Cavallo, unitamente ad Armando Testa e Franco Bruna, riuscirono in breve tempo a riunire un gruppo di umoristi italiani ed internazionali, studiosi, collezionisti e appassionati del settore, catturando l'attenzione dei media e delle istituzioni per la grande innovazione profusa capace di rendere popolare l'umorismo portandolo in campi non ancora esplorati.

Una divisione dell’Associazione denominata “Caus per il sociale” attiva sin dalle origini, si è distinta per le proposte solidaristiche confluite in convegni, tour, mostre e progetti dedicati esclusivamente a coloro che hanno problematiche di varia natura.

Negli anni, l'attività del Caus si è sviluppata in differenti indirizzi: arte, grafica, calligrafia, cabaret amatoriale, comunicazione, ambiente, architettura, toponomastica, didattica, pedagogia, nonché alla formazione scolastica grazie a corsi universitari, interventi nelle scuole di ogni ordine e grado e corsi di aggiornamento rivolti al corpo insegnanti.

All'attività propriamente formativa e pedagogica, il Centro ha affiancato la divulgazione delle proprie ricerche al settore libri, organizzando inoltre manifestazioni, mostre, percorsi tematici, concorsi, conferenze e dibattiti a carattere nazionale ed internazionale e ha realizzato un inserto satirico intitolato “Bazar, i guastafeste” del periodico indipendente Osservatore Terziario (1989- 1991 circa, con numerosi vignettisti accreditati).

Moltissime sono state le tematiche, tutte nuove ed esclusive dedicate al capoluogo subalpino (oltre 70 percorsi in parte consultabili alla sezione "tours" e "tours virtuali" su www.caus.it), che hanno dato visibilità e pregio a opere artistiche e architettoniche poco analizzate e studiate, argomenti concretizzati in tour gratuiti assai apprezzati dai partecipanti, coadiuvati da pubblicazioni editoriali o tragitti scaricabili dal sito web del Caus, tutti gratuiti.

Numerosi sono stati i problemi da affrontare, per fortuna sempre superati positivamente, causati dalla “sensibilità” di alcuni esponenti di enti pubblici e società private (come non ricordare le interpellanze sulla mostra dedicata a Roland Topor vista da certuni come irrispettosa, volgare e inappropriata, oppure le interrogazioni sulla pubblicazione di alcune vignette ritenute offensive, poi la minaccia di denuncia per aver scoperto, fotografato e fatto pubblicare furti sacrileghi di opere d’arte al Cimitero Monumentale.

Ancora: 35 giorni ininterrotti di sciopero della fame da parte del responsabile dell’Associazione per aver visto escludere i corsi d’aggiornamento e i laboratori scolastici dedicati alla didattica dell’umorismo nelle scuole di Torino (vennero esclusi non solo i corsi sull’umorismo e la satira, ma tutti le altre collaborazioni accreditate da numerose associazioni); poi il ritiro del patrocinio pubblico sui tour gratuiti pensati per persone con disabilità motoria e non vedenti e scaricabili gratuitamente dal sito nella sezione “Caus per il sociale” dal titolo “Torino Paratour” - e ancora la facile e scontata vittoria presso il Tribunale di Torino, dopo una denuncia penale di un piccolo tour operator contro il Caus (https://www.caus.it/raffaele-palma/amare-torino-vuol-dire/).

Molteplici invece sono state le gratificazioni con istituzioni pubbliche e private nel corso dei quattro decenni.

L’elenco delle collaborazioni e dei patrocinatori è sterminato.

«Caus in dialetto piemontese vuol dire “calcio” ed è esattamente ciò che abbiamo fatto in quarant’anni: - afferma Raffaele Palma - si sono prese a pedate la staticità delle cose, la banalità delle mode, la sicurezza dell’arroganza, la certezza delle patacche (fake news). Se qualche volta abbiamo scalciato con scarsa energia, promettiamo che in futuro tireremo pedate più forti e decise per cercare di cambiare in meglio cose e persone!».

 

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