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Foibe & Shoah
Foto elaborata da Fabio Mandaglio
Giorno del Ricordo & Giorno della Memoria
Articolo di Armeno Nardini
Pubblicato in data 07/02/2024

Tempo di lettura: 5 minuti

 

Shoah, tempesta devastante in ebraico; il termine indica lo sterminio voluto da Hitler, che fece 6 milioni di morti di religione giudaica e, inoltre, 11 milioni di altri morti tra omosessuali, testimoni di Geova, disabili, malati di mente, sinti, rom, slavi.

 

Olocausto, tutto bruciato in lingua greca, nell’antico paganesimo e quindi prima ancora di trovar spazio nella Bibbia, è il sacrificio di un animale che, dedicato in modo rituale a una divinità, viene bruciato interamente su un fuoco sacro; il termine comprende tutte le vittime della follia del Fuhrer per il quale certa gente, comunque ritenuta inferiore, andava eliminata del tutto perché contaminava la purezza della razza ariana.

 

Il genocidio nazista, con tutto il suo orrore, fu portato alla attenzione del mondo nel 1945, quando le truppe russe sfondarono il cancello del campo di concentramento di Auschwitz. Era il 27 gennaio e questa data è ora, per legge, Giorno della Memoria, per ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani deportati nei campi di concentramento, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

 

Foibe, grandi caverne verticali, tipiche della regione carsica del Friuli-Venezia Giulia e dell'Istria; il termine indica l’eccidio compiuto tra il 1943 e il 1947 dai partigiani jugoslavi, quasi tutti agli ordini del Maresciallo Tito, che fecero giustizia di tanti Italiani, i quali vivevano in quelle terre. Le foibe furono le loro tombe, dove tanti furono scaraventati vivi, legati in gruppo col fil di ferro, per risparmiare proiettili.

 

Questa tragica pagina della nostra storia è stata ignorata per tanto, per troppo tempo dagli eventi politici italiani, che hanno espresso governi pervasi da una ideologia di sinistra, legati inoltre al mito dei partigiani filocomunisti della resistenza jugoslava. Anche perché negli anni si erano attenuate certe pressioni internazionali prima favorevoli a Tito, la tragedia delle foibe comincia solo con molto biasimevole ritardo, sommessamente, a trovare qualche spazio nei mezzi di informazione, che scuotono gli animi degli italiani già scossi dalla shoah e che sono quindi in qualche modo refrattari ad altre notizie angosciose del vissuto di gente che, comunque, più avrebbe dovuto suscitare empatia, almeno per la vicinanza e per la comune ascendenza storica di civiltà.

 

L’Istria, già italiana, era ritornata alla Jugoslavia nel 1947 con il Trattato di Parigi firmato il 10 febbraio e così questo giorno, per legge del 2004, diventa Giorno del Ricordo, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

 

La Prima Guerra Mondiale aveva visto, partecipe di una alleanza vittoriosa, anche l’Italia, che ottenne per questo, alla fine dell’anno 2019, parte del Trentino, dell'Alto Adige, della Venezia Giulia, della Dalmazia e l’Istria.

 

Benito Mussolini, che qualche mese prima, a Milano, aveva fondato i Fasci italiani di combattimento, a fine ottobre del 1922, dopo la Marcia su Roma, diventa Capo del Governo.  

 

Col fascismo, specie nell’Istria, ci fu, mal tollerato dagli slavi locali, un progressivo e serrato processo di italianizzazione, le cui vessazioni, spesso brutali, furono anche denunciate da molti italiani, ivi residenti, antifascisti, timorosi di possibili rappresaglie, che poi ci furono, e furono tremende.

 

La Seconda guerra mondiale inizia il 1º settembre del 1939, con l'attacco della Germania nazista alla Polonia. Il 10 giugno del 1940 a Roma, dal balcone di Piazza Venezia, Mussolini annuncia a una folla oceanica l'entrata dell'Italia in guerra al fianco della Germania. Le cose non andarono come prospettate e, anche per questo, nella seduta del 25 luglio del 1943 il Duce viene esautorato dalle sue funzioni di capo del Governo, quindi arrestato: è la caduta del fascismo. Pochi giorni dopo, l’8 settembre del 1943, l’Italia firma l’armistizio di Cassibile con le potenze dell’Asse, che puntavano alla Germania risalendo l’Italia, in qualche modo presidiata da truppe tedesche, spostate qui dal Fuhrer per contrastare questa temuta avanzata. Il Re Vittorio Emanuele III abbandona l’Italia.

 

Dopo l’8 settembre del 1943 nell’Istria e nei territori giuliani, caduto il fascismo, gli Italiani ivi residenti, considerati tutti fascisti, subirono le violente ritorsioni dei partigiani slavi, mentre cresceva il potere di Tito e della ideologia comunista. Fu allora che le foibe, usate qualche decennio prima dagli italiani per liberarsi degli slavi più riottosi, che contestavano le norme della italianizzazione voluta dal fascismo, tornano quindi assai utili a quei partigiani e anche ad alcuni locali che, con vendette personali, pareggiarono certi conti sospesi. La popolazione di etnia italiana, in massa, abbandona i territori giuliani e l'Istria.

 

Le stime, più volte aggiornate a seguito del ritrovamento di reperti documentali e anche umani, azzardano i numeri di 30mila vittime e di 5000 infoibati – tremendo neologismo. C’erano sì fascisti e avversari politici, contro i quali maggiormente potevano trovare giustificazione le violenze liberatorie, ma i morti furono soprattutto civili che avevano cercato di sottrarsi alle brutalità dei partigiani titini, anziani, donne, bambini, cui nulla si poteva imputare della disastrosa italianizzazione voluta dal Duce. Tra le vittime, si stimano anche 300mila esodati, vittime due volte perché all’arrivo da fuggiaschi sul suolo della nostra penisola furono accolti spesso con vergognosa ostilità.

 

Foibe & Shoah sono eventi che hanno lasciato ferite orripilanti e purulente nel tessuto della Storia, la quale cerca di curarle ricordandole. Non sarà facile guarirle.

In Shoah emerge l’odio contro un popolo da sterminare perché ebreo. È genocidio.

In Foibe emerge l’odio contro alcuni da eliminare per contingenze politiche. Non è genocidio.

In comune hanno la estrema violenza criminale di chi ordinò e di chi eseguì le stragi. È bestialità.

 

Si vales, vàleo.

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