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Monfalcone (Gorizia) – Sguardi Transfrontalieri Max Fabiani
Un’iniziativa per celebrare il patrimonio di opere e di artisti della cultura mitteleuropea - una mostra e un volume celebrano un protagonista dell’espressione dell’arte e dell’architettura del Novecento
Articolo di Gianfranco Piovano
Pubblicato in data 17/02/2024

“Il Friuli Venezia Giulia possiede un patrimonio – scrive Massimiliano Fedriga Presidente del Friuli Venezia Giulia  - nel volume di,” Max Fabiani. Le anime della cultura mitteleuropea”straordinario  valore, anche in virtù del fatto che, nei secoli, è stato testimone e protagonista  delle esperienze più significative  della cultura europea”.

Anna Maria Cisint, Sindaco di Monfalcone,”L’iniziativa si colloca nel solco del filone di approfondimenti  che il Comune di Monfalcone, assieme alla Regione Fvg  e l’Associazione Ponti d’Europa, ha alimentato negli ultimi cinque anni per mettere in rilievo l’importanza dello straordinario patrimonio di opere e di artisti che hanno le loro radici e origini nel Friuli Venezia Giulia, - patrimonio spesso trascurato e dimenticato, - che può sicuramente  competere con tante delle più qualificate espressioni italiane. Fabiani Maximilian(Max, Massimo), Architetto, urbanista inventore, professore, artista, saggista, scrittore.

Come l’Architetto  Ideale Vitruviano, fu uomo di cultura, un intellettuale brillante e soprattutto partecipe dei movimenti sociali ed artistici   di fine Ottocento che, grazie ai successivi progressi di tecnica  e sperimentazione, produssero  gli sviluppi epocali del successivo XX secolo. Nacque nel 1865 a Kobdilj,Štanjel/Sa Daniele del Carso (oggi Slovenia) dodicesimo dei quattordici figli. L’ambiente familiare gli trasmise la fortunata combinazione linguistica  e culturale trilingue ( italiano – tedesco-  sloveno) che lo stimolò  ad una visione più ampia  e comprensiva della complessa Società umana.

Educato in famiglia per gli studi elementari, compì a Lubiana gli studi superiori e poi a Vienna  al Politecnico  e alla scuola di Architettura. Istituzioni di massimo prestigio in Europa, conseguendo il titolo di Architetto Diplomato nel 1892. Insegnò quale assistente (1896/98) e supplente (1898-1902) alla Cattedra di Composizione di Karl Köning al Politecnico di Vienna. Nel 1902 conseguì il Dottorato di Scienze Tecniche.

A Trieste  progettò il Narodni Dom/Hotel Balkan (1902/04), centro comunitario sloveno, casa Bartoli(1904-06), casa de Stabile(1905-08); a Gorizia il Trgovski Dom/Banca Commerciale Industriale (1903/05); a Lubiana si ricordano, tra gli altri, i progetti per la casa Hribar(1903) e il Liceo Femminile(1905/06).

Fu consulente  artistico personale dell’Arciduca  Francesco Ferdinando. Nella Prima Guerra Mondiale, Fabiani fu, assieme ad Alcide De Gasperi promotore del comitato per l’assistenza ai profughi delle Province  Meridionali dell’Impero, sfollati dalle zone di guerra, e dal 1917 diresse il  Wiederasufbau/Ufficio Ricostruzioni per il governo austriaco e poi quello italiano.

Fu Sindaco del suo paese natale (Podestà, 1935/1945) e ispettore Onorario della Soprintendenza ai Monumenti (dal 1938); nella sua vita fu insignito di numerose onorificenze. L’architetto Max Fabiani  muore il 18 agosto 1962 all’età di 97 anni  a Gorizia nella città che aveva scelto per vivere dopo la seconda guerra mondiale.

Il Comune di Monfalcone in collaborazione con l’Associazione Ponti d’Europa con il progetto Sguardi Transfrontalieri hanno celebrato anche il sessantesimo della scomparsa dell’architetto Fabiani. Il catalogo dopo le presentazione delle istituzioni, si compone di  cinque  capitoli, “Protagonista della Cultura Europea”, “L’ultima meta di un sogno”, “Max Fabiani urbanista e architetto”,  “L’artista Max Fabiani”, “Testimone della cultura europea”.

I saggi di ogni sezione sono sviluppati da affermati studiosi, Alberto Bergamin , Mario Salvaggio,  Matei Mija?, Lucio Gregoretti,Patrizia Ugri, Diego Kuzmin, Luca Caburlotto. Un volume  molto esaustivo che fornisce al lettore un ampio raggio sull’operato  di Fabiani,  collocato  tra i più importanti architetti dell’Europa centrale  tra l’Ottocento e il Novecento. ”.

Descrizione immagini:

Foto copertina catalogo:   Max Fabiani “Notturno goriziano” (1949) particolare, Acquerello su cartoncino grigio,cm14x9, Collezione privata

Foto 2 Max Fabiani “Io vidi il ghiaccio e li stesso la rosa …” , 1932 acquerello e matita su cartoncino chiaro, 14,5x9,5cm, Gorizia, Musei provinciali

Foto 3 Max Fabiani “Il gelso dei fabiani”(1915-1919 circa), collezione privata

Le immagini che documentano il testo  sono tratte dal libro:

“Max Fabiani. Le anime della cultura mitteleuropeapp. 149 ill. col e b/n

 

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