Galileo vola troppo basso

Gli ultimi due satelliti lanciati della costellazione europea non vengono immessi nell'orbita stabilita. Più che le cause, i tecnici sono in cerca di soluzioni. Problemi anche per SpaceX

Fonte: Punto-informatico.it

L'ultimo lancio di satelliti della costellazione Galileo dalla Guyana Francese non è andato come sperato: ESA, l'agenzia spaziale europea, ha confermato quanto già anticipato da Arianespace, l'azienda responsabile della messa in orbita del payload, che ha annunciato di aver registrato un'anomalia nella messa in orbita degli ideali componenti numero 5 e 6 della rete che dovrebbe andare a formare l'infrastruttura per la tecnologia di geolocalizzazione europea. I satelliti sono perfettamente funzionanti e sotto il controllo del centro ESA a Darmstadt: solo non sono dove avrebbero dovuto trovarsi.

Quanto è accaduto, secondo le prime indagini, sarebbe imputabile a un malfunzionamento dello stadio finale del vettore Soyuz che ha comportato l'immissione dei satelliti nell'orbita sbagliata: invece della desiderata orbita circolare a un'altitudine 29.900 chilometri inclinata a 55 gradi, i due satelliti sono finiti in un'orbita ellittica con semiasse maggiore da 26.200 chilometri e inclinazioni di 49,8 gradi. In queste condizioni i due nuovi oggetti sono probabilmente inutilizzabili: la configurazione non è compatibile con le specifiche del progetto Galileo, e ora si valutano quali alternative ci siano a disposizione.

Arianespace collabora con l'Agenzia Spaziale Russa, l'ESA e la Commissione Europea per cercare di comprendere cosa sia successo esattamente, è stato istituito anche un comitato che da oggi indagherà sull'incidente: nelle prossime settimane sarebbe già previsto il lancio di altri due satelliti, sempre a bordo di una Soyuz e sempre dalla Guyana, ma è probabile che venga rimandato in attesa di chiarire cosa ha causato l'immissione anomala questa volta. Il costo di un satellite della costellazione Galileo non è esorbitante, ma per l'anno prossimo è prevista l'entrata in funzione della tecnologia nella fase 1, con l'immissione di almeno 24 sui 30 satelliti previsti: al momento non è escluso che anche il 5 e il 6 possano essere recuperati e riportati nell'orbita giusta, ma si tratta di un'operazione molto complessa che non è detto riesca (o che sia possibile). Ne consegue che "sprecare" altri satelliti potrebbe essere controproducente: la tabella di marcia non può essere ritardata ulteriormente.Il weekend spaziale è stato parecchio complicato anche per SpaceX: durante uno dei voli di prova del suo vettore F9R di prossima generazione il software ha rivelato un'anomalia e attivato una procedura di sicurezza, che ha causato l'autodistruzione del velivolo tramite un'esplosione. Non si sono registrati danni a cose o persone, e la misura cautelare si è resa necessaria per accertarsi che in nessun caso un razzo vettore incontrollato potesse lasciare la relativa sicurezza dell'area di test. Cose che succedono, ha commentato Elon Musk su Twitter: ora i dati relativi all'incidente saranno analizzati, anche in questo caso in cerca della causa dell'accaduto.

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Articolo pubblicato il 26/08/2014