Settembre d'Oriente - Parte 2

Eccoci di nuovo al nostro appuntamento settimanale col cinema, questo mese incentrato esclusivamente su film di produzione orientale.

E parlando di film orientali come non citare almeno un film del grande maestro Takeshi Kitano, eclettico e geniale regista che da oltre quarant'anni mastica cinema nel suo stile unico, drammatico e ironico al contempo, ridotto al minimo essenziale tecnicamente (anche se perfettamente riconoscibile) per non mettere la sua mano davanti alle storie che mette in scena sullo schermo.

Abbiamo poi un film derivato da un anime giapponese, genere dagli esponenti sconfinati dagli sportivi come il calcio con "Holly e Benji" alla pallavolo di "Mila e Shiro" passando ai robot giganti di "Daitarn 3" e "Mazinga Z", senza dimenticare altre centinaia di titoli amati dai ragazzi di tutte le generazioni nel nostro paese.

Infine consigliamo un thriller sud coreano incredibilmente ispirato ed originale sulle gesta di un peculiare serial killer, altro genere da sempre affollato di produzioni come il famoso "Seven" o i celeberrimi "Manhunter" e "Il silenzio degli innocenti", passando poi per altrettanto valide serie televisive come "Dexter" o la più recente "Mindhunter".

Ed ora dopo avervi brevemente introdotto i titoli di oggi, andiamo ad affrontarli direttamente uno per uno, augurandoci come sempre una gradita visione per i nostri amati lettori.


OUTRAGE CODA (2017 - Takeshi Kitano)
Ambientato nel mondo delle bande Yakuza, come al solito per il regista giapponese che ama inserire sempre l'elemento malavitoso nelle sue storie come parte integrante e indissolubile della nostra società.

Il film è il terzo capitolo di una saga cominciata nel 2010 con "Outrage" e proseguita poi due anni dopo con Outrage Beyond, sempre incentrati sul mondo Yakuza e accomunati dalla presenza del personaggio del boss Otomo, interpretato dallo stesso Kitano.

In questo caso vediamo il vecchio boss ormai defilatosi a dirigere un bordello in Corea, dove un giorno si presenta uno dei capetti Yakuza più giovani e smargiassi che picchia due delle sue prostitute, insoddisfatto dalle loro prestazioni, per poi arrivare a uccidere uno degli uomini di Otomo quando questi richiede un risarcimento per il danno e il disonore ricevuto.

Accortosi troppo tardi di aver sfidato un vecchio osso duro della mafia giapponese, l'uomo vede le sue scuse e i suoi soldi respinti con un Otomo ormai lanciato sul piede di guerra in cerca di vendetta.

Messa a nudo senza pudori la comune banalità del crimine organizzato, fatto di piccole invidie, meschini rancori e gelosie come una qualsiasi azienda dove i soci in affari si pugnalano alle spalle a vicenda per le più piccole sciocchezze e vivono in uno stato di allarme permanente, sempre sull'orlo dello scontro totale al più piccolo cambiamento degli equilibri tra i boss.

Da sottolineare poi anche sia la differenza generazionale tra i criminali, coi più anziani rispettosi e riflessivi (ma assolutamente spietati all'occorrenza) e anche la differenza di estrazione sociale tra chi ha fatto il suo percorso sulle strade e nelle prigioni e invece i colletti bianchi delle banche e la finanza che gestiscono e "puliscono" i profitti nel mondo comune.

Come detto prima un Takeshi Kitano che fa affidamento sul suo ormai consolidato stile di regia ridotto al minimo indispensabile per rendersi invisibile allo spettatore, fatto di una messa in scena e dei dialoghi perfettamente credibili ma anche efficaci e divertenti, in un mondo dove la vita umana vale poco e il controllo ed il rispetto sono tutto.

Un altro film imperdibile di "Beat Takeshi", grande artista del quale consigliamo senza remore ogni pezzo della sua lunga e inimitabile filmografia.


KYASHAN LA RINASCITA (2006 - Kazuaki Kiriya)
Ispirato come detto a una famosa serie tv animata, "Kyashan il ragazzo androide", questo fantasy/fantascientifico racconta la storia di un ipotetico futuro distopico in cui una coalizione asiatica scatena una guerra per la conquista dell'Europa.

Protagonista della vicenda è il giovane Tetsuya, partito al fronte per dimostrare il suo coraggio al padre Azuma, il più importante scienziato della coalizione che è allo studio di una incredibile terapia cellulare per curare ogni tipo di malattia e sostituire senza problemi gli arti perduti dai soldati in combattimento.

Proprio quando l'uomo riceve le spoglie del figlio ucciso in azione, si verifica un incidente nel suo laboratorio dopo il quale dalle sue vasche di coltivazione cellulare emergono degli esseri combinati dai vari arti in sospensione nel liquido, novelli Frankenstein che vengono trucidati senza pietà dai soldati che controllano l'installazione.

Ma un gruppo ristretto riesce a sopravvivere e si rifugia in una isolata fortezza dove si riuniscono in un nuovo esercito sotto il nome di "Neoroidi", dichiarando guerra ai loro stessi creatori che hanno cercato di sterminarli non appena venuti al mondo.

L'unico che sembra in grado di fermarli è lo stesso Tetsuya, anch'esso sottoposto alla cura del dottor Azuma e riportato in vita dentro una indistruttibile armatura sotto il nome di Kyashan, mitica figura divina che dovrebbe portare finalmente la pace dopo gli innumerevoli anni di lotta senza tregua tra i popoli dell'umanità.

Un film che purtroppo non ha avuto molto successo, nè in patria nè all'estero, al solito criticato dagli amanti dell'anime originale ma che invece secondo chi vi scrive è un ottimo film d'azione, drammatico e pieno di scene spettacolari e coinvolgenti, personaggi bizzarri ma ben definiti e motivati nel loro contesto della storia.

Sicuramente da non perdere per gli amanti degli action epici e avventurosi all'orientale.


MEMOIR OF A MURDERER  (2017 - Won Shin-yun)
Arriviamo a uno dei più bei thriller coreani usciti negli ultimi anni nei cinema, incentrato sul personaggio di un serial killer ormai inattivo da anni e colpito dal morbo di Alzheimer in seguito a un incidente automobilistico.

L'uomo vive le sue giornate svolgendo il suo lavoro di veterinario e cercando di tenere il passo con la sua malattia che giorno dopo giorno gli rende sempre più difficile convivere assieme alla giovane figlia di cui si prende cura dopo la morte della madre 17 anni prima.

Ma quando un nuovo misterioso assassino comincia a mietere vittime nella sua zona, l'uomo si convince che sia il nuovo fidanzato della figlia, sicuro di averlo incontrato per caso dopo un tamponamento con un auto di cui purtroppo non riesce a ricordare i particolari.

Sempre più confuso tra ciò che è passato e presente, ciò che è reale e quelle che potrebbero essere allucinazioni, l'uomo comincia a perdere sempre più ampi lassi di tempo dei quali non ha nessuna memoria di cosa sia accaduto.

Un grande personaggio diviso tra i suoi ricordi che gli sfuggono sempre più velocemente, mentre il suo corpo e le sue mani non perdono invece le vecchie abitudini da assassino, confuso ma anche determinato nel voler proteggere la figlia, anche da sè stesso se fosse necessario.

Un thriller che prende piede via via in modo più frenetico a mano a mano che la malattia del protagonista diventa sempre più opprimente, grazie a delle fantastiche scelte di montaggio che "tagliano" via lo spettatore nei momenti topici lascianolo spiazzato tanto quanto lo smemorato serial killer.

Ottima poi la messa in scena e l'ambientazione rurale di una Corea del Sud in bilico tra il passato delle sue tradizioni e contraddizioni e il presente dei cellulari e di internet, incapace di abbandonare le prime e riluttante ad accettare completamente le ultime con un passato duro a morire come il vecchio ma tostissimo protagonista.

Un film sicuramente particolare che prende spunto da altri successi come "Memento" o l'innumerevole filone dei film sui serial killer di cui abbiamo parlato sopra, riuscendo comunque ad essere unico e originale senza dimenticarsi dello spettatore, tenuto sul filo sospeso fino all'ultimo secondo prima dei titoli di coda.

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Articolo pubblicato il 16/09/2018