Cultura indiana in cornice medievale: Torino festeggia la luce per un giorno

La festa chiamata Diwali (letteralmente fila di luci), viene celebrata in India per cinque giorni, a Torino è stata celebrata ieri nel Borgo Medievale del Valentino, con danze, cucina, prodotti e colori della diversa quanto affascinante cultura indiana

Ieri Torino ha accolto in uno splendido scenario medievale, Diwali la festa delle luci, una ricorrenza indiana in cui si accendono candele, lumini o diya (lampade ad olio tradizionali), in cui si celebra la vittoria del bene sul male in una festività che unisce induismo, giainismo, sikhismo.

In questi cinque giorni le case dei credenti vengono lustrate, pulite e decorate con Rangoli (disegni ornamentali formati con la farina o polveri colorate da abili mani tradizionalmente femminili), in onore di Lakshmi, la dea della prosperità. Per i giainisti rappresenta semplicemente l'inizio di un nuovo anno.

 

Cinque giorni di festa concentrati in una unica e intensa domenica, nella quale il Borgo Medievale del Valentino si è vestito di colori sgargianti (a farla da padrone l'arancio rappresentante l'India ed il blu rappresentante la città, uniti in nastri bicolori sparsi in tutto il Borgo), statuette celebrative delle divinità indiane (Ganesh il più presente), fiori, musica e canti tradizionali, odori e sapori pungenti squisitamente indiani.

 

Dalle 10 alle 19 è stato possibile fondersi con questa affascinante cultura, saggiandone i prodotti tipici (preparati da rinomati ristoranti indiani torinesi), curiosando tra i banchetti di tessuti, spezie e gioelli, avvicinandosi alle pratiche di medicina ayurvedica e allo yoga.

Una organizzazione frutto di un mix di associazioni, artisti e semplici appassionati dell'India e delle sue tradizioni.

Questa occasione che si tiene ogni anno, è rivolta a tutti i cittadini, persino ai più piccoli, il Cortile del Melograno ha infatti ospitato le attività didattiche del Mao, per guidare i bambini alla scoperta dell'arte indiana.

 

Non sono mancati neppure gli spettacoli: alle ore 16 Riccardo di Gianni, sitar e Kamod Raj tabla, hanno aperto il concerto; alle 16 e 45 ebbero inizio le danze classiche indiane odissi con Dafne Rusam Carli, kuchipudi con Chitrangee Uppamah e bharatanatyam con Antonella Usai e le loro allieve.

Lustrini e veli hanno accompagnato la manifestazione al suo termine, verso il momento più atteso ed emozionante, quello dell'accensione dei lumi (rigorosamente biodegradabili) sul fiume.

Certo, meno emozionante è stata la lunga coda per poter partecipare a tale pratica, ma per un inverno più ricco, sia spiritualmente che materialmente, si può sopportare questo ed altro.

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Articolo pubblicato il 27/10/2014