Microsoft carica le batterie degli smartphone con la luce grazie a Kinect

Alcuni ricercatori Microsoft stanno progettando di ricaricare le batterie degli smartphone mediante fasci di luce. Stando ai primi test la ricarica sarebbe veloce quanto quella tradizionale, ma più pratica

Fonte: Tom's Hardware

Microsoft vuole usare fasci di luce per ricaricare gli smartphone automaticamente. La notizia arriva dal campus Microsoft Research di Pechino, dove i ricercatori Yunxin Liu, Zhen Qin e Chunshui Zhao hanno sviluppato il nuovo sistema AutoCharge.

L'obiettivo è di risolvere il problema della ricarica della batteria con un sistema automatico che non richieda l'intervento dell'utente e senza fare uso dei cavi o delle tecniche wireless finora esplorate. Stando a quanto si legge nel documento in PDF pubblicato dagli stessi sviluppatori dalle loro analisi è emerso che "i metodi di alimentazione wireless tradizionali hanno diversi svantaggi".

Per esempio "la radiazione elettromagnetica necessaria per il trasferimento di energia senza fili è molto più alta di quella necessaria per le comunicazioni wireless come ad esempio Wi-Fi o 3G. Ecco perché l'alimentazione wireless è solitamente impiegata solo in situazioni estreme o comunque in intervalli molto brevi".

Inoltre "è difficile emettere onde radio all'interno di un fascio lineare. Questo causa uno spreco di energia" ed è il motivo per il quale "le attuali soluzioni di ricarica wireless per gli smartphone obbligano ad appoggiare il telefono su speciali tappetini per la ricarica, facendo uso dell'induzione elettromagnetica". Un approccio che richiede l'esplicita volontà dell'utente di ricaricare la batteria.

I ricercatori Microsoft hanno quindi pensato a qualcosa di diverso. L'idea è di usare la luce e di identificare automaticamente uno smartphone con la batteria scarica. Prima di tutto è stato necessario sfruttare le tecniche di ricarica solare riadattandole agli ambienti chiusi e rendendole più efficienti. In secondo luogo c'è stato bisogno di un sistema che rilevasse da solo la presenza di uno smartphone la cui batteria necessiti di essere ricaricata.

AutoCharge

Tutto parte da una telecamera montata sul soffitto (che può essere anche simile a quella del sensore Kinect per Xbox 360) capace di individuare automaticamente uno o più  smartphone appoggiati su una superficie –come per esempio una scrivania - quindi caricarli mediante un fascio di luce diretta.

Lo smartphone deve integrare un pannello fotovoltaico che si interfacci con il fascio di luce luminosa. Quest'ultimo ha due modalità di funzionamento: prima individua lo smartphone con la batteria scarica mediante la telecamera e un software di riconoscimento delle immagini capace di rilevare oggetti con le dimensioni e la forma di uno smartphone. Ovviamente non tutto quello che ha la forma di uno smartphone lo è davvero, e anche in caso positivo non è detto che la batteria sia scarica. Per appurarlo il sistema scambia una serie di informazioni con un microcontroller a LED apposto sul telefono.

A questo punto - se è necessaria - si attiva la modalità di carica accendendo la luce, e interrompendola quando la batteria è carica o quando un oggetto si interpone fra la telecamera e il telefono.

AutoCharge

Stando agli esperimenti condotti finora con questa tecnica l'individuazione dello smartphone con batteria scarica ha richiesto 0,3 secondi, la ricarica è iniziata entro un secondo ed è stata uguale o persino più veloce rispetto all'alimentatore standard.

Il problema nell'attuazione pratica è la necessita che lo smartphone sia dotato di un pannello fotovoltaico collegato o integrato. "Per sfruttare l'approccio AutoCharge, immaginiamo che gli smartphone futuri possano integrare una pellicola PV (photovoltaic) su entrambi i lati in modo che non importa se lo schermo sia rivolto verso l'alto o verso il basso, lo smartphone potrebbe sempre essere caricato mediante il fascio di luce" si legge nel documento.

Ovviamente nulla esclude che se questo sistema di ricarica dovesse rivelarsi davvero vantaggioso i produttori potrebbero installare una pellicola fotovoltaica trasparente sia davanti sia sul pannello retrostante dei prodotti di prossima generazione.

Nello stesso documento tuttavia si precisa che il prototipo "è ancora lontano dal diventare un vero e proprio prodotto e può essere ulteriormente migliorato sotto molti aspetti", quindi non pensate di ricaricare i vostri telefoni con questa tecnica in men che non si dica.

 

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Articolo pubblicato il 20/01/2015