Boxe, terremoto nei pesi massimi. Finisce l'era di Vladimir Klitschko

Il britannico Tyson Fury mette fine all'invidiabile imbattibilità del pugile ucraino che non perdeva da ben undici anni

Tutti i regni, per quanto longevi possano essere, giungono alla fine. E proprio la categoria dei pesi massimi ci ha abituati a storie di incredibili campioni che, dopo carriere strepitose, giungevano alla fine del loro prestigioso dominio sportivo.

Muhammad Alì e Mike Tyson sono due tra gli esempi più famosi di una categoria che, purtroppo, da tempo non regala più emozioni e non è in grado di sfornare talenti in grado di attirare la dovuta attenzione del pubblico sulla Nobile Arte.

E in questo periodo di vuoto assoluto la scena è stata dominata da due fratelli provenienti dall'Ucraina che lentamente si sono ritagliati il loro spazio nel mondo del pugilato che conta.

Vitali, il più grande, è stato quattro volte campione europeo, campione del mondo Wbo e due volte campione mondiale Wbc.

Ben presto anche Vladimir inizia a raccogliere i primi successi nella boxe, laureandosi campione del mondo dei massimi per le corone Wbo, Ibf, Ibo e Wbo.

Ma quello che è capitato il 28 novembre ha dello straordinario.

Lo scenario in cui ha avuto luogo questo spaccato di boxe moderna è la Esprit Arena di Dusseldorf in Germania, dove cinquantacinquemila spettatori hanno assistito alla fine del dominio del Dr. Steelhammer.

Così, dopo una striscia di imbattibilità di ventidue incontri vinti consecutivamente che perdurava dal 2004, Vitali Klitschko si è arreso al suo avversario, l'inglese Tyson Fury.

Di origini gitane, Fury è figlio d'arte ( suo padre John fu pro negli anni ottanta e suo cugino Andy Lee campione del mondo Wbo).

Il match non è stato particolarmente entusiasmante salvo per poi infiammarsi in qualche ripresa dove Klitschko ha reagito più per orgoglio e lesa maestà che per cercare di dominare il suo avversario.

L'ucraino è apparso spaesato, imbolsito e non in grado di entrare nel match vinto per verdetto unanime dall'inglese.

Fury ha avuto dalla sua il vantaggio dell'altezza (2'06 metri contro i 1'98 di Klitschko) e ha messo in pratica una tecnica che è stata in grado di irretire il quattro volte iridato campione ucraino.

Tanto hanno anche fatto gli atteggiamenti messi in pratica dal pugile inglese durante la vigilia dell'incontro che hanno alla lunga snervato Vladimir, alcuni dei quali proprio poche ore prima di salire sul ring.

Le clausole contrattuali ora prevedono un rematch tra i due, da disputarsi probabilmente in primavera.

Ciò non toglie il fatto che il regno di Klitschko si è inesorabilmente avviato verso il tramonto e una nuova era sta per scriversi nella storia dei pesi massimi e della boxe.

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Articolo pubblicato il 11/12/2015