Morto Scott Weiland, l'antidivo del Grunge

Il musicista americano è stato trovato senza vita nel suo tour bus

Il mondo della musica e più nello specifico quello del rock piange l'improvvisa scomparsa del musicista americano Scott Weiland. Morte dal sapore surreale, quasi difficile da credere vista la caratura del personaggio.

Weiland è stata l'ultima e tormentata voce del Grunge ma era lontano dai personaggi chiave che si sono schiantati nell'immaginario colletivo di una generazione che ha vissuto in prima persona quel movimento musicale.

Ha trovato il successo nella parte finale del Grunge, quando oramai da genere underground era diventato un fenomeno di massa grazie a gruppi come Nirvana, Alice in Chains e tanti altri.

Ha saputo comunque esprimere quel rock che ancora non si era sentito, una versione lontana dalle camicie a quadri di flanella e dalla cupa depressione made in Seattle.

A differenza di altre iconiche rockstar dello stesso genere come Kurt Cobain, Eddie Vedder, Chris Cornell o Layne Staley era un antidivo. Faceva quello che gli piaceva fare e se ne fregava delle luci della ribalta.

E' morto da solo nel suo tour bus mentre si recava in piccoli club di provincia. Non avrà riempito gli stadi ma di certo ha saputo toccare le corde del cuore della Generazione X degli anni novanta e non solo.

Genio e sregolatezza racchiusi in una decade di successi con gli Stone Temple Pilot prima e con i Velvet Revolver poi.

E con la sua scomparsa muore anche un pò l'adolescente che dentro di noi è cresciuto ascoltando quella musica che alle feste di tendenza non veniva suonata (quasi) mai.

Risuonerà per sempre nell'etere del tempo la stupenda versione acustica di Plush cantanta con la sua voce sincera e diretta come manifesto sempiterno di un genere e di una categoria di artisti che stanno diventando sempre più rari nell'industria musicale.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 16/12/2015