Torino - Al Teatro San Giuseppe "La Locandiera"

Giovedì 28 gennaio in scena la Compagnia Campotheatro

Al Teatro San Giuseppe di Torino, in via Andrea Doria, 18, giovedì 28 gennaio alle ore 21 andrà in scena “La Locandiera” di Carlo Goldoni, regia di Ivan Fabio Perna, con la partecipazione di Mauro Stante nel ruolo del Marchese di Forlipopoli. Lo spettacolo è organizzato da “La mise en scène”. Biglietti: intero 15 euro e ridotto 12 euro.

Questi gli interpreti: Patrizia Battaglia, Niko Ferrucci, Bruno Sasso, Paolo Nani, Sabrina Lucarelli, Grazia Audero, Marco Pavesi e Mauro Stante. Luci: Salvo Ribbera - Scene: Ferri/Nani - Consulenza creativa: Tony Skandal - Direttore di scena: Valentina Falco

La trama  

Mirandolina è la padrona di una Locanda molto frequentata nella Firenze di fine 700. Lì gli avventori vanno a mangiare, a dormire e ad innamorarsi di lei; infatti ogni uomo che si trova a venir a contatto con la padrona, se ne innamora perdutamente; complici i suoi modi: cordiali e sensuali al tempo stesso.

Mirandolina gongola di tutto ciò, divertendosi a giocare prima con uno spasimante e poi con un altro (fra tutti il ricco Conte di Albafiorita e lo spiantato Marchese di Forlipopoli). Finché alla locanda non giunge l’affascinante e burbero Cavaliere di Ripafratta, che non ha mai conosciuto l’amore di una donna, per via della sua manifesta misoginia e distacco verso tutte le donne.

Saputo questo, Mirandolina, vistasi anche trattata con disprezzo dall’uomo, giura di farlo innamorare, iniziando a dedicargli particolari attenzioni.

Divertente trasposizione teatrale di un classico di Goldoni, con molti indimenticabili personaggi a far da contorno, fra cui le stralunate e svampite commedianti, e il cameriere Fabrizio che, promesso sposo in punto di morte di Mirandolina, dovrà accettare, mordendosi le labbra, tutte le sue libertà sino alla sorpresa finale. 

Le impressioni del regista Ivan Fabio Perna:

"Mi sono trovato di fronte ad uno stile inusuale per me, essendo abituato da anni a regie di autori americani e a teatro contemporaneo. Per questa Locandiera, grazie anche alla collaborazione al direttore creativo Tony Skandal, che mi ha guidato verso uno stile quasi da teatro delle marionette (essendo Mirandolina un vero e proprio personaggio che “tira le fila” di tutta la storia), abbiamo sì mantenuto lo stile dell’epoca nei vestiti e nelle ambientazioni… ma ho cercato di immedesimarmi sul punto di vista autoriale, nella regia e cultura dell’epoca. Ho voluto “togliere un po’ di polvere” dalle continue rappresentazioni a cui siamo stati abituati, che hanno creato negli anni più un cliché di personaggi, che un’autentica ricerca di stile interpretativo. Nel testo Goldoniano, sono presenti riferimenti chiari ai movimenti e ai gesti di Mirandolina… che si scopre anche più crudele e strega, del sorridente personaggio a cui siamo abituati. 

Il rapporto, il gioco/scontro fra Il Cavaliere e Mirandolina fra le righe appare chiaro… lui odia le donne… ma lei non sopporta gli uomini! Goldoni, sul potere delle donne, ci aveva visto chiaro già 250 anni fa… L’uomo diventa giocattolo, elemento su cui dominare, essere di cui approfittarsi finché alla protagonista fa comodo. Nel testo molti i riferimenti goliardici e i giochi di parole che venivano sicuramente messi ancora più in evidenza per il pubblico dell’epoca".

Quindi una Locandiera nuova, una commedia divertente e spassosa, ma anche un ritratto psicologico e senza tempo della condizione femminile.

In una parola: da non perdere.

L’Autore 

Carlo Goldoni, commediografo (Venezia 1707 - Parigi 1793). Mostrò assai presto una viva inclinazione per il teatro fu l’artefice di una riforma del teatro, che tendeva a sostituire commedie "di carattere" e di ambiente ai canovacci, spesso solo buffoneschi, della decaduta commedia dell'arte. Autori e regista egli stessi di numerosi classici immortali fra i quali Il servitore di due padroni, La vedova scaltra, Il bugiardo e naturalmente La locandiera. Fu protagonista e visse in prima persona il grande fervore culturale dell’epoca, ricercate e ad ogni carnevale G. portava sul palcoscenico una commedia veneziana.

Fu uomo di fama e gloria: le edizioni delle sue commedie si esaurivano rapidamente; si cominciava a tradurlo e recitarlo anche all'estero; riconoscimenti gli venivano da principi e letterati italiani. Tra la fine del 1759 e il febbraio del 1762, con inesauribile ricchezza di vena continuò a creare altre commedie famose e alcuni capolavori (Gl'innamorati, I rusteghi, Un curioso accidente, la trilogia della Villeggiatura). Decise di lasciare Venezia nell'aprile del 1762 per Parigi, dove era stato chiamato per sollevare con nuove produzioni le sorti del teatro della Comédie-Italienne, che andava decadendo. Le sue opere e i suoi personaggi, sono entrati nell’immaginario collettivo teatrale di tutto il mondo.

Il Regista 

Ivan Fabio Perna, esperto conoscitore della commedia americana è autore, regista e attore. In Italia ha collaborato con il Teatro Stabile di Ancona e il Piccolo Teatro di Milano, lavorato con Valeria Moriconi, Franco Branciaroli, Giancarlo Dettori, Franca Nuti. In America con gli attori Daniel Von Bargen e Randy Danson in occasione del Festival del Teatro Italiano. E’ traduttore del commediografo americano Neil Simon ed è stato il regista del musical in tournée nazionale Moulin Rouge tratto dal film di B. Luhrmann. E’ responsabile, direttore artistico e autore della compagnia Lewis&Clark di Torino con la quale realizza spettacoli di prosa e musical, sit-com, cortometraggi, documentari, video musicali.

Con la casa editrice Achille e La Tartaruga, oltre a Sei personaggi in cerca di un cadavere, nel 2013 ha pubblicato Questioni di donne giunto alla sua quinta edizione.(www.lewiseclark.com)

informazioni: Tel. 339/53.94.962339/53.94.962  e info@lamisenscene.it - FB: la mise en scène “Spettacoli”. 

 

 

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Articolo pubblicato il 27/01/2016