L’Italia parte bene all’Europeo

Contro i favoritissimi del Belgio, gli uomini di Conte vincono e convincono

In questi Europei 2016, la Nazionale italiana sinceramente non era, e continua probabilmente a non essere, tra le favorite, a causa della mancanza di quei fuoriclasse che l’Italia aveva avuto in passato e che invece altre squadre hanno.

Ciò nonostante, contro i temibili uomini di Wilmots, gli azzurri hanno più che ben figurato, vincendo e convincendo, tanto da ridimensionare di molto il blasone degli avversari, quel Belgio che, a sentire molti, in questi anni ha la Nazionale più forte che abbia mai avuto.

L’Italia si è avvicinata a questi Europei con diversi problemi, tra cui, l’esclusione di Mario Balotelli (unico fuoriclasse nostrano ma con un carattere impossibile), l’indisponibilità di Marchisio, per grave infortunio, l’assenza di un vero playmaker dopo l’abbandono di Andrea Pirlo, e un attacco privo del classico numero dieci fantasista (nessuno ha preso il posto dei vari Baggio, Zola, Totti, Del Piero, …) ma che ha puntato su alcuni giovani promettenti come Eder e Pellè.

Gli altri giocatori della rosa sono Giaccherini, non certo un fuoriclasse, Parolo, Zaza, attaccante di riserva della Juventus, e poi la solita ma ben consolidata difesa bianconera.

Il Belgio, invece, si presentava con i vari Mertens, Fellaini, Hazard, Naingholan, pronti a umiliarci nella prima gara di questo Europeo di Francia.

Ogni tanto, però, il calcio diventa gioco di squadra (ma non dovrebbe forse essere sempre così?) e allora chi ha qualche fenomeno in meno, ma tanta grinta, coesione, velocità e determinazione riesce nell’impresa impossibile di vincere anche se meno favorito, e così è accaduto agli azzurri che, non fosse stato per quel gran portiere che è Courtois, avrebbero anche dilagato, invece di “accontentarsi” di un due a zero meritatissimo.

Gli azzurri, in vantaggio prima con Giaccherini, e poi pronti a chiudere definitivamente la partita con Pellè, hanno mostrato tutti i pregi e difetti di una squadra talentuosa e giovane ma senza fuoriclasse: parecchi errori, soprattutto in fase di disimpegno, ma tanta voglia e carattere da buttare in campo.

L’impronta del Conte giocatore si è vista: l’Italia ha giocato a tutto campo, non dando punti di riferimento, con i reparti piuttosto ravvicinati, il baricentro non troppo arretrato (a parte verso la fine) e con degli attaccanti molto mobili e pronti al sacrificio.

Ora il passaggio al secondo turno si fa più facile, visto che abbiamo vinto con quella che sarebbe dovuta essere la compagine più dura del girone, anche se nel prossimo incontro dovremo vedercela con la Svezia di Ibrahimovic affamata di punti dopo il deludente  pareggio con l’Irlanda del Nord.

A vedere bene, sino ad ora solo la Germania, tra le grandi, è riuscita a vincere non di misura, mentre Francia e Spagna hanno portato a casa i tre punti con molta fatica, a dimostrazione che in questo Europeo (forse) non ci sono poi favorite ma molti altri outsider, a partire dalla nostra Italietta, che possono giocarsela sino in fondo.

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Articolo pubblicato il 15/06/2016