Perché si ha paura dell'amore? Parte 2

La seconda calamità.

La seconda calamità: il Complesso di colpa.

In questa emozione troviamo un senso di perversità morale. La persona che ne è affetta pensa di aver commesso un peccato: in primis sociale. E allora cosa fa chi si sente in colpa e non vuole in nessun modo lasciare entrare l’amore nella cantina delle sue possibilità e segreti caratteriali? Cerca la punizione!! 

Chi di noi non ha almeno provato una volta a ripetere lo stesso copione in amore? Un grande amore finito male ci lascia l’amaro in bocca e nell’animo. Dopo qualche mese o anno, troviamo una persona che ci può far smuovere sensazioni giuste. Ha dei tratti simili al grande amore del passato ma che importa? (sono in genere gli amici che ci fanno notare l’analogia con il passato) Tanto questa volta è diverso. Non commetterò gli stessi errori. (atto di colpevolezza e condanna interiore). E poi chi dice che deve essere lo stesso? (la paura) Stavolta è la volta giusta. 

Ok! 

Il processo della condanna interiore è un aspetto subdolo del complesso di colpa. Una condanna richiede il subire una punizione. Questa punizione sta nel non farci vedere che compiamo le stesse cose del passato, che tutto ciò che facciamo lo facciamo con tensione maggiore, che ci stiamo autosabotando e punendo. Anche se all’apparenza abbiamo fatto, agito, in modo differente dal passato, abbiamo dato ad intendere l’esatto opposto. 

Risultato? Condanna eseguita. 

E’ stato rimarcata la nostra incapacità ad un rapporto d’amore. 

Il tribunale ha vinto. Il senso di colpa ha vinto. 

Qui abbiamo nascosto le nostre capacità d’amore  cercando di rimediare gli strappi fatti su di un pantalone diverso. Abbiamo insistito a voler mettere toppe su di un pantalone nuovo , senza strappi. 

Purtroppo a furia di metterci mano, il tessuto ha ceduto ed ecco che tutt’attorno alle pezze così in bella vista si sono creati nuovi strappi impossibili da ricucire. La stoffa non tiene più. Troppe cuciture. 

La prossima volta parlerò della terza calamità: il senso di indegnità che fa dire " è troppo per me ..."

 

Sergio Audasso - Neurocounselor - Psicosomatista

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 21/07/2016