La nuova " Via della seta" cinese

L' impatto di questa nuova cintura di comunicazione anche sul nostro Paese

Molto è stato scritto circa la nuova “ Via della seta cinese “, o "Cintura strategica", la strada voluta da Xi Jinping: una iniziativa che Pechino ha intrapreso nel settembre 2013. Ci sono molte interpretazioni sugli obiettivi prioritari dell'iniziativa, ma uno di essi è chiaro: la nuova strada porterà enormi miglioramenti in termini di connettività regionale e internazionale attraverso aggiornamenti delle infrastrutture e la facilitazione degli scambi attraverso un'area geografica enorme, che va dall' Asia al collegamento previsto con alcune aree europee.

E' già anche stato previsto che il completamento di questa " Cintura" interesserà l' Italia, toccando Venezia ( ved. cartina in alto).

In generale, essa interesserà 63 Paesi, il sessanta per cento della popolazione mondiale e il trenta per cento del PIL mondiale.

Questo grande progetto è centrato in due percorsi principali, lungo i quali la connettività sarà favorita sia su terra che su mare. Sulla terra l'attenzione è rivolta a infrastrutture di trasporto e di energia. Per il mare, gli investimenti nei porti e nuove rotte commerciali sono i principali pilastri. Entrambi i percorsi avranno un forte impatto sull'Europa. In effetti, la via di terra finisce in Europa, mentre la via del mare è attualmente la più pesantemente utilizzata per gli scambi tra l'Europa, la Cina ed altre aree asiatiche con sbocco sul mare.

Più in particolare, gli enormi investimenti in infrastrutture hanno il potenziale di diminuire i colli di bottiglia nel trasporto transfrontaliero. Tra i numerosi vantaggi di una migliore connettività, il commercio ha la priorità massima. Al di là della rilevanza del commercio con l'Europa, l' obiettivo a regime è una riduzione del 10 per cento dei costi ferroviari, aerei e marittimi, con un aumento del commercio del 2 per cento, 5,5 per cento e 1,1 per cento rispettivamente.

Barriere doganali 

Mentre la strada al momento attuale è ancora incentrata sulla costruzione di infrastrutture, ci sono altri modi in cui può evolversi. Un obiettivo di primo piano, a lavori ultimati, sta nello smantellamento delle barriere commerciali. In effetti, le autorità cinesi hanno iniziato a considerare accordi di libero scambio (ALS) con i paesi della nuova cintura stradale dal nome esotico di “ Nuova via della seta”. 

Poiché la maggior parte dei paesi dell'UE non sono inclusi direttamente nell'iniziativa, ed è possibile solo per la Cina un accordo di libero scambio con tutti i paesi dell'UE, la possibilità per tutta l'UE di beneficiare di un accordo di libero scambio è ancora di là da venire. 

Il documento di lavoro “Bruegel” ( dalla società Think tank con sede a Bruxelles) si concentra sull'impatto del commercio UE con la Cina centrato sul libero scambio tra i Paesi della nuova cintura stradale.

Come e da chi viene finanziata la nuova cintura di collegamento con la Cina

Come si può immaginare, uno scenario in cui l' iniziativa cinese si concentra sulle barriere commerciali è molto meno attraente per l' UE rispetto a quello in cui è costruita l'infrastruttura per il trasporto. In effetti, l'Unione europea non potrebbe più beneficiare di un bonus economico gratis ( assumendo che la Cina ed i Paesi della cintura finanzieranno le infrastrutture e non l'Unione europea, che al momento è la situazione attuale) e sarebbe quindi esclusa da una grande zona di libero scambio appena fuori dei suoi confini.

La Cina aveva caldeggiato il coinvolgimento dell'Unione europea nel progetto originario del 2013.

La discussione sull'impatto della cintura in Europa è ancora molto embrionale. Va da sé che sono necessarie ulteriori ricerche sul tema, come il commercio tra i Paesi della cintura e l'Europa, ma anche i canali finanziari sono anche molto rilevanti e saranno analizzati nello scenario di libero scambio tra i vari Paesi interessati al progetto.

Dal punto di vista regionale, l'UE otterrebbe i maggiori vantaggi, secondo lo studio Bruegel, con il commercio in aumento di oltre il 6%. Il commercio nella regione asiatica è anche influenzato positivamente dalla riduzione dei costi di trasporto, con il commercio in aumento del 3%, che è solo la metà di quanto avviene per l'UE.

Questo è probabilmente spiegato dal fatto che la riduzione stimata dei costi di trasporto marittimi è abbastanza moderata. Al contrario, il costo del trasporto ferroviario è dimezzato, perchè grandi sono i guadagni per il transito ferroviario verso l'Europa, in particolare per i Paesi senza sbocco sul mare.

Il resto del mondo soffrirà per la deviazione degli scambi verso la zona della cintura stradale, ma solo con una lieve riduzione nel commercio (0,04%). Nel complesso, i risultati esposti da Bruegel indicano che la cintura sarà vincente in termini di creazione di commercio, in quanto i guadagni nella UE e Asia superano chiaramente la perdita nel resto del mondo.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 25/10/2016